Da quando ho iniziato ad appassionarmi di lame e coltelli mi sono documentato principalmente attraverso internet, sfolgiando per lo più immagini e ricercando i siti che potessero risultarte di un certo interesse. E poi BUM! ecco una lama in acciaio damasco... una vera e propria emozione! Penso di aver passato quasi un intera notte a sfogliare immagini e cercare di reperire informazioni fino a quando sono arrivato a questo libro. Non credo di aver esistao più di 4 decimni di secondo a cliccare sul tasto acquista. Avevo trovato un libro scritto in italiano che spiegava ed approfondiva la tecnica di forgiatura del damasco. Ricordo che quando è arrivato il pacco ero felice come un bambino e il libro l'ho divorato in un paio di notti.

Un giorno, da grande, spero di potermi avvicinare alla tecnica di forgiatura. Sebbene la mia tecnica di costruzione di lame è per asportazione (da un pezzo grezzo a forma di parallelopipedo viene sagomato e rifinito per asportazione del materiale), è a questa particolare lavorazione della forgiatura che vorrei arrivare, sapendo che da questo punto di arrivo non fa altro che essere un nuovo punto di partenza e un intero universo da scoprire.

E' un libro/manuale suddiviso in otto capitoli che partono dalla origini storiche del damasco europeo per poi passare alla parte più tecnica dove vengono illustrati i vari passaggi per la forgiatura del damasco. Il libro è ricco di fotografie e vengono percorsi i vari passaggi di costruzione fin nei minimi dettagli, partendo dallo stratificato semplice fino ad arrivare a quello complesso e ad altre tecniche con utilizzo di polveri o con ausilio di macchinari che lavorano per elettroerosione. Non mancano gli argomenti sul tagliente della lama e il trattamento termico.

Di particolare interesse storico/culturale è dal capitolo 5 dove viene illustrato e spiegato il processo di riproduzione di una spada vichinga e longobarda. La ricostruzione della spada longobarda che è stata realizzata dall'Associazione Coltellinai Forgiatori Bergamaschi, è stata successivamente donata al Civico Museo Archeologico di Bergamo nel 2005.

Il libro non si ferma solo in ambito "europeo" ma sconfina anche oltre continente come per il il Wootz indiano, il Kriss indonesiano, con alcuni approfondimenti sulle lame giapponesi fino a sfociare oltre i confini delle lame. Infatti di particolare interesse è il capitolo finale del libro, dove vengono documentate le esperienze del damasco nel campo dell'arte fabbrile.

E' un libro di grande fascino e se in prima battuta potrebbe essere visto solo come un manuale, questo al contrario, si rileva un percorso storico e culturale intensamente intrecciato. Particolare emozione l'ho ritrovata fra le innumerevoli foto in cui vengono ripresi i vari membri dell'Associazione Coltellinai Forgiatori Bergamaschi che dopo oltre dieci anni di prove e tentativi sul campo, ricerche storiche hanno deciso, come nello spirito più nobile di un'associazione culturale, di rendere disponibile questo grande patrimonio di conoscenze relative alla realizzazione dell'acciaio damasco.