Solipsia

Saluti,
ecco il mio contributo il per il contest #story1234 di @sciack !

_{Crediti: foto dell'Autore.}

   Solipsia

     Un bacio, dolce quanto ordinario saluto. L’accompagnò fino alla porta come ogni sera trascorsa insieme e, dopo quell’ultimo bacio, girò la chiave della vecchia Ford e si riavviò verso casa. Si sarebbero visti l’indomani. Un bacio: nulla di più. Venti chilometri separavano il Paese di Lei dalla Città di Lui, meno di mezz’ora di nero, diritto asfalto nel buio della calda notte estiva. Finestrini abbassati, attraversò le strade illuminate di San Leo, piccolo borgo rurale lungo la strada. Cà Rosse, il successivo, segnava l’unica curva della statale percorsa. In lontananza, le luci del santuario sui colli altoriesi incorniciavano la notte stellata. La vecchia autoradio suonava, gracchiando a tratti, Can’t help Falling in Love, il pezzo con cui Elvis chiudeva i suoi concerti, quando la Ford lasciò gli ultimi lampioni a segnare la curva di Cà Rosse per tornare nella strada buia che scorreva liscia verso le luci della Città, che ancora non si vedevano. Niente più stelle, forse che il cielo si fosse rannuvolato.

     Nera la strada, unica luce i fari. Tenebre sui colli, forse che un poco di foschia si fosse alzata. Passò qualche minuto, passò qualche chilometro, la radio si fece muta e dalla Città nessun baluginio. Unica la strada e sempre dritta, impossibile sbagliare. Ma dov’era la pompa di benzina abbandonata che avrebbe dovuto superare? Strinse il volante quando il buio sembrò inghiottire anche il ciglio della strada. Fermò la Ford e scese, nel buio.

     Attese.