“Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.” | Tra piscologia, mindset e citazioni

in #ita6 years ago

Rieccomi su questi schermi dopo questo insolito momento di pausa.

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Foto di mia proprietà tratta dall'ultimo incontro tenuto a Firenze da Alessandro Mazzù sul Digital Mindset

Progetti, impegni, lavoro, imprevisti e ultimo, ma non ultimo, questo caldo asfissiante mi sciolgono il cervello e con lui tutta la mia fantasia.

Oggi volevo parlarvi di un argomento a me molto caro, che ho spesso trattato in maniera trasversale in altri post, ma non ancora in maniera approfondita: il mindset, termine inglese che si riferisce al nostro approccio mentale verso le cose che ci circondano; alla nostra forma mentis; in definitiva, alla nostra mentalità.

Prima di parlare di mindset occorre però soffermarsi su un'altra importantissima suddivisione a cui spesso diamo troppa (o troppo poca) importanza: quella tra successo e fallimento.

Cosa intendi tu per successo e cosa per fallimento?

E se questa distinzione non avesse ragione di esistere? Se il successo fosse solo la somma dei nostri fallimenti? Se fossero un imprescindibile percorso esperienziale verso la gloria? Ancora una volta, la risposta sta soltanto dentro di noi.

Uno dei primi approcci corretti dovrebbe essere quello di saper interpretare e vedere i propri fallimenti per ciò che sono davvero: un passo in più verso il raggiungimento dei nostri obiettivi.

Soltanto chi fa, chi agisce, ha la possibilità di sbagliare e fallire. Non esistono storie vincenti a senso unico.

“Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
(Michael Jordan)

Io ci convivo da una vita con i fallimenti, ormai non saprei farne a meno; gli voglio quasi bene.

Mi sveglio la mattina e mi dico:

“Speriamo di fallire bene anche oggi”

Ma quanti hanno questa forza di sapersi rialzare e di prendere solo il meglio dalle proprie sconfitte?

Successo e fallimento introducono un’altra distinzione tra quelli che “Ce l’ho fatta!” e quelli che “Chissà che bella deve essere la sua vita”. E solitamente questi ultimi sono abituati all’idea che in fondo non hanno alcuna colpa loro …semplicemente non sono adatti al contesto in cui si mettono in gioco, non hanno attitudine per quello sport, per quel lavoro, sono sfortunati, sono negati in una specifica materia, non raggiungeranno mai quell’ obiettivo. I migliori, gli aristos, invece, quelli si che hanno un vero talento.

Il fatto che tu ti senta da una parte o dall’altra in questa battaglia interiore che in realtà non ha né vincitori, né vinti ha solo ed esclusivamente a che fare con una cosa: il tuo mindset!

Ciò che siamo e quello che otteniamo non è solo frutto delle nostre abilità innate, ma soprattutto del modo in cui ci approcciamo ai nostri obiettivi. L'intelligenza, le qualità e le attitudini di base, i punti di debolezza, gli interessi e la stessa forma mentis con cui vediamo noi e il mondo non sono infatti da considerare come elementi ereditari e immutabili, ma possono essere modificati col tempo e con l'impegno. Il nostro sviluppo, il modo in cui interpretiamo le difficoltà e il modo per realizzare al meglio il nostro potenziale sono frutto di un impegno deliberato. Si tratta di modificare la nostra forma mentis da statica a dinamica, ovvero di considerare che le capacità si possono acquisire e sviluppare lungo tutta la nostra vita fino a raggiungere traguardi inaspettati

Queste le parole di Carol Dweck, docente di psicologia presso Stanford, Columbia e Harvard University e considerata come una delle maggiori autorità mondiali nel campo degli studi sulla personalità, della psicologia sociale e della psicologia dello sviluppo; nonché autrice di numerosi best seller, tra cui il suo masterpiece, Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo.

Queste righe anticipano la chiave di lettura su cui si incentrano gran parte dei suoi studi. La dottoressa Dweck infatti divide il mindset in due tipologie:

  1. Fixed mindset (mentalità statica)
  2. Growth mindset (mentalità dinamica).

Il fixed mindset è quello tipico di coloro che reagiscono in forma passiva e statica agli stimoli esterni, percependo le proprie sconfitte come inevitabili e addirittura determinanti per il proprio futuro. Il fallimento è la riprova che non c’è alcuna possibilità di buona riuscita, e la sola strada percorribile è la rinuncia. Pigrizia, paura e orgoglio sono fattori rilevanti e quindi una delle più evidenti conseguenze di questo mindset è la tendenza a evitare le sfide, che sono viste come prove rischiose che possono svelare la propria inadeguatezza.

Un growth mindset, una mentalità dinamica, è quella che spinge le persone a fare sempre di più per trasformare una sconfitta in un trionfo. Un errore, una sconfitta, non è qualcosa di oggettivo da valutare in quanto tale; ma come qualcosa da cui imparare, trasformandolo in un punto di svolta, di inizio, per migliorare e raggiungere finalmente un esito positivo. Il cervello è un muscolo e come tale è sottoponibile a un allenamento costante. Gli sbagli e le critiche devono essere solo un imprescindibile mezzo per il perfezionamento personale, piuttosto che un motivo per sentirsi umiliati. Ogni sfida e ostacolo esistono affinché li si possa superare, e non per rifugiarsi nel proprio mondo, fatto di rinunce e di disfattismo.

Se siete interessati ad approfondire l’argomento queste le 3 letture che vi consiglio:

Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo di Carol Dweck
Padre Ricco, Padre Povero. Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro di Robert T. Kiyosaki
La Mucca Viola Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone di Seth Godin

Grazie per la vostra attenzione, spero di avervi avvicinati un pò di più a questo interessantissimo argomento. Avete già letto alcuni tra questi libri? Cosa hanno ispirato in voi? Credete davvero che un'attitudine positiva e creativa alle cose possa veramente cambiare la vostra vita? Bene ...usate i commenti sotto per farmi sapere come la pensate o in che tipo di mindset vi riconoscete.

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Io ho un fixed mindset che dura all'incirca un'oretta dall'avvenimento nefasto, poi passo al growth mindset...in che mentalità-casopsicologico-casodacasadicura rientro???

Il mio pensiero di fondo è riconducibile in modo perfetto ad una frase di Osho

La bellezza di affrontare la vita impreparati è straordinaria. Allora la vita ha originalità: fluisce, giovane e fresca. Allora la vita ti riserva molte sorprese. E se la vita ti riserva tante sorprese, non conoscerai mai la noia.

Ahaha @pawpawpaw aggiungerei anche caso umano tra le descrizioni! Boh non faccio lo psicologo, sono d’accordo sulla imprevedibilità e la condivido! Ma penso che avere obiettivi a medio-lungo termine, non necessariamente troppo impegnativo, sia necessario.

Sono un caso umano si! XD

Interessante questo argomento sull’approccio mentale.

Scrivere un libro sul successo (che interessa tutti) e farlo partendo dall'insuccesso (più ampia targettizzazione possibile) è il modo più furbo e superficiale per trattare di un argomento altrimenti molto interessante. Non parlo del tuo post, naturalmente, ma dei tanti libri (best seller) del genere "come raggiungere il successo in 7 mosse e mezzo", dove la mezza mossa è comprare il libro (è mezza perché poi bisogna anche leggerlo 😁).

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