Io odio preparare le valigie

Pur amando viaggiare, preparare le valigie mi crea un fastidio che non riesco a descrivere. A rincarare la dose, chiunque mi conosca bene, se sa che ho un viaggio in programma mi chiede, con espressione demoniaca "hai già fatto i bagagli?". Forse l'espressione demoniaca non c'è davvero, ma a questa domanda reagisco ogni volta come una scolaretta ripresa dalla maestra... "ehm sì ho quasi finito, cioè, no, ma ho quasi tutto pronto". Bugia enorme.
Che sia un weekend o una settimana, è mia abitudine ignorare fino all'ultimo istante il trolley che mi guarda implorando "riempimi, riempimi!".

Sì, lo so, non guardarmi con quell'aria di riprovazione

Così, arrivata all'ultimo giorno utile, imposto la sveglia a orari improponibili, ma tanto dormo poco e male per l'ansia da partenza.
Mi sento in agitazione perché non le ho ancora preparate, ma intanto faccio tutt'altro: altri dieci minuti a letto, allungo la colazione, scrivo questo post...
Non credo che sia una questione di pigrizia, piuttosto un blocco da ansia: e se poi dimentico qualcosa?
Ieri ho abbozzato una lista delle cose da portare con me, risolvendo equazioni di terzo grado per trovare il numero giusto di mutande e calze adatto a sopperire ad ogni imprevisto... Stasera parto per Portoroz (Slovenia) per partecipare ad una manifestazione tennistica: è possibile che capiti di giocare più di una volta al giorno, quindi il numero di indumenti da portare con sé va calcolato con attenzione, sarebbe molto brutto arrivare in finale e scoprire di dover riindossare dei panni che puzzano di cane bagnato... (a Piacenza si direbbe sanno di cagnusso, cfr. il mio ultimo post). Inoltre, potrei avere fame: devo pensare a merende sane da portare con me: mandorle, frutti e cose di questo genere.

cose sane da mangiare nelle pause

La roba da bagno richiede uno studio a sé stante e capacità predittorie da indovino: in albergo ci sarà il phon? Ma se poi faccio la doccia nel centro sportivo forse è meglio portarlo comunque...
Consulto tutti i siti meteo possibili ed immaginabili per capire le scarpe da portare. Intanto decido che se anche la sera gli amici volessero fare vita mondana, io sarò in jeans e sneakers: vado a giocare a tennis, io.
Faccio la conta degli oggetti tecnologici assolutamente indispensabili e decido per una macchina fotografica molto portatile, , iPhone, iPad mini e relativi caricabatterie. Tra l'altro, brava Slovenia che sei entrata in Unione Europea e bravi operatori telefonici che ora mantenete le tariffe nazionali anche all'estero. L'ultima volta ci avevo lasciato un bel 200 euro in ricariche...
Oddio, le medicine: se mi viene il mal di testa, il mal di stomaco, se in Slovenia fiorisce una pianta in ottobre a cui sono allergica? Tutte possibili emergenze da risolvere: capite la mia ansia?

Ok... ora sono davvero arrivata all'ultimo momento utile. Diamoci da fare. Povera me.

A parte la prima, che è libera da diritti, tutte le altre foto, bruttine, sono mie.