L'elettorato americano non vuole la globalizzazione

in #ita4 years ago (edited)

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L'immagine è tratta da pixabay ed è liberamente utilizzabile

Ieri sono iniziate le primarie democratiche per la scelta dello sfidante a Trump nelle elezioni presidenziali di Novembre. Tutte le indiscrezioni sul voto - che si è svolto in Iowa - indicano la sconfitta netta del candidato favorito Joe Biden a vantaggio di candidati più radicali tra i quali Senders che sembrerebbe in testa con il 27% dei voti. Solita incredulità nelle redazioni dei mass media.

Il punto è che qui non si vuole capire. Per trenta anni, in tutto il mondo, si è svolto il più grande saccheggio di diritti, di risorse e di democrazia della storia dell'Umanità. Il meccanismo era semplice: regole di commercio multilaterali che hanno imposto i paesi con basso costo della manodopera come fabbrica del mondo e l'enorme surplus commerciale di questi paesi ritornava in quella fabbrica sintetica di dollari che è Wall Street. Chi ci guadagnava? I grandi ricchi che hanno accumulato fortune pazzesche delocalizzando nei paesi low cost come la Cina e la grande finanza che vedeva affluire sui mercati finanziari capitali enormi. Chi ci perdeva? La classe media che ha visto un enorme rarefazione dei posti di lavoro e la conseguente lotta gladiatoria per accapparrarsi le briciole rimaste barattando diritti e accettando salari da fame. I partiti e gli uomini politici che hanno permesso tutto questo - peraltro ammantando questo sconsiderato meccanismo predatorio dietro improbabili battaglie liberal - vengono sistematicamente bastonati.

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La verità è che le élites dell'informazione (e non solo dell'informazione) vivono in una torre d'avorio che non permette di comprendere la realtà che vivono le classi medie e dunque continuano a propagandare un sistema insostenibile per i più. Al contempo però le classi medie hanno capito il meccanismo economico fondamentale della globalizzazione e puniscono senza pietà chi se ne fa epigono fuori tempo massimo come l'ex vice presidente obamiano Joe Biden e invece premiano chi, sia a destra che a sinistra, si propone come riformatore o distruttore di questo sistema . Questo naturale fenomeno politico le élites lo chiamano populismo ma in realtà è lotta per la sopravvivenza dall'Italia, allo Iowa, passando per la Northumbria.

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Secondo me l'informazione non vive in una torre d'avorio, ma lo fa in modo senziente e voluto. Sono i soldati nella prima linea. Primariamente perché è pagata da quelli che hanno fatto i soldi e che cercando di far passare (riuscendoci) una dottrina liberista. Di fatto non essendoci nessun antagonista forte e "grosso" che fa da contraltare, il liberismo ha potuto dilagare come gli pareva. Chi oggi dice il contrario viene subito taggato come complottaro, bufalaro, populista ecc. Il vento però sta cambiando, con tutto quello che gli han tirato dietro a Trump e BoJo dovrebbero aver straperso, ed invece hanno stravinto. Questo vuol dire che la gente non crede più all'informazione main-stream.

Post interessante che fornisce tanti spunti di riflessione...
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