Italia e quoziente intellettivo

in #ita7 years ago

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Stavo facendo delle ricerche sull’intelligenza nei diversi paesi del mondo e mi sono imbattuto in questo: https://iq-research.info/en/page/average-iq-by-country

Il nostro paese, l’Italia, è al quinto posto nella classifica del quoziente intellettivo medio; nelle prime 6 posizioni (con due casi di pari merito) ci sono paesi asiatici. ( Svizzera al sesto @airmatti e @steemitri :-)
Siamo i più “intelligenti” tra i paesi occidentali, ovviamente ci sono studi e campioni statistici diversi, ma comunque siamo sempre tra i primi.
Questo va un po’ a scontrarsi con lo stereotipo che hanno di noi all’estero: il classico italiano “pizza, mafia e mandolino” che si esprime a gesti con un inglese maccheronico: “ I need a f#ck on the table, I need a sh#t on the bed” come recita una famosa battuta inglese su di noi.
E va a cozzare anche con l’immagine che abbiamo noi italiani della nostra bella penisola: una volta “paese di santi e navigatori” e di “italiani brava gente” , ora assistiamo a connazionali che scappano via pur di lasciare questa nazione degradata dalla corruzione e dall’ingiustizia sociale: ma siamo sicuri che l’erba del vicino sia più verde, o forse siamo afflitti da un’ esterofilia latente?

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Prima di tutto dobbiamo parlare della valenza del test di quoziente intellettivo come strumento per valutare l’intelligenza di una persona: c’è chi dice che siano prove completamente astruse dalle capacità richieste per avere successo nel mondo reale, e altri che affermano che sia il test per eccellenza per valutare le capacità cognitive di un soggetto.

La mia opinione è che il Q.I (o I.Q in inglese) sia un buon indicatore dell’intelligenza generale della persona, e sicuramente molto più imparziale e preciso del foglio di carta di nome Laurea: purtroppo, in ambito accademico e universitario, sono ormai troppe le scorciatoie per arrivare, in un modo o l’altro, all’ambito titolo di dottore.

Un soggetto che ottiene un punteggio di 120 potrebbe non essere più intelligente di uno che ha 110, ma sicuramente lo è rispetto a un punteggio di 90 o meno.

Il grande quesito è, però, cosa sia l’intelligenza in sé e se ne possono esistere vari tipi: intelligenza logica, intelligenza spaziale, intelligenza artistica, intelligenza emotiva, ecc….
Potremmo definire l’intelligenza, in senso generale, come la capacità di trovare una soluzione ad un problema che ci viene posto.
Forse riguardo a questo possiamo fare un parallelo con la forza fisica: chi è “forte” nel lancio del peso potrebbe non esserlo nel braccio di ferro, chi è “forte” nello squat potrebbe non esserlo sulla distensione su panca. Come facciamo a stabilire chi è più forte in assoluto?
E qui entra in gioco, secondo me, la specializzazione che caratterizza da sempre il “fare” dell’essere umano: capire quali sono i nostri punti di forza e puntare sulla disciplina in cui possiamo rendere di più.
Dall’altra parte bisogna anche avere dei parametri di confronto, è ovvio che non possediamo tutti le stesse capacità cognitive: molti studi dimostrano che anche il Q.I., un po’ come tutte le altre caratteristiche della nostra persona, siano ereditate nel D.N.A. e che l’istruzione e l’ambiente possano influire solo di pochi percentuali.
Io, per esempio, sono molto dubbioso di quella che viene definita “Intelligenza Emotiva”: i test che vengono proposti, oltre a non avere uno standard comune tra di loro, sembrano quei test a crocette nelle riviste per ragazzine tipo “Cioè”.

Voi che ne pensate? Il Q.I. può essere un buon parametro per valutare le capacità di una persona? Siete sorpresi del fatto che l’Italia, con tutti i difetti che conosciamo, sia uno dei paesi più in alto nel ranking mondiale?

Immagine dell'autore.

Grazie dell’attenzione e alla prossima.

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I don't know if IQ is a valid tool or not. However, Italians are not the only ones to have a negative opinion of their own country. The grass is greener elsewhere because we don't live elsewhere and don't know things are pretty much the same there, too. I don't think it's got anything to do with a country or another, things are bad everywhere, our whole society is wrong in many ways.

Yes, I think the West in general is degenerating, but if we acknowledge our strengths maybe we can fix things, instead of looking at the neighbour's grass lawn all day long. Let's fix things in our own countries first.

agreed, let's offer other countries support but we should no longer attempt to absorb their populations with our own. if you guys control immigration in italy your IQs will soar. I'd give lampadeusa away at this point lol.

Ciao! Come probabilmente avrai appreso informandoti sul tema del QI, il mero numero che ne risulta calcola solo una parte dell'intelligenza (prevalentemente il lato logico-linguistico-matematico, infatti la scolarizzazione alza il QI) e negli ambienti scientifici di un certo rango ormai non vale più niente ai fini del confronto fra fasce intellettive. Per intelligenza si intendono oggi un insieme di caratteristiche quali il problem solving (che tu stesso nomini), la capacità di pianificazione e giudizio, il pensiero astratto, l'apprendimento scolastico o tramite esperienza. Attorno a questo diverso concetto di intelligenza si sviluppa anche il nuovo concetto di disabilità intellettiva (il vecchio ritardo mentale), i cui gradi di gravità si basano infatti non più su freddi numeri, bensì sulla compromissione del cosiddetto funzionamento adattivo, che comprende le aree: concettuale, socio-relazionale e pratico.
Il fascino del QI è comprensibile,ma la sua funzione è ormai davvero limitata.
Riguardo all'articolo che citi, non mi sorprende che gli italiani abbiano raggiunto le prime posizioni, forse per un campanilistico moto di orgoglio nazionale. L'arte di arrangiarci col poco che abbiamo in un Paese potenzialmente ricco ma malfunzionante è, secondo me, quello che ci rende speciali, sviluppando di più di altri popoli problem solving e pensiero laterale. Tuttavia i metodi con cui tale ricerca (non presente su Pubmed, ahi ahi!) è stata condotta sono molto controversi ed i risultati parzialmente smentiti, quindi...chissà.

Certamente il Q.I. è un parametro tra infiniti parametri, però il sogno di poter misurare l'intelligenza è molto allettante, anche guardando lo squallore e la corruzione che avviene in ambito scolastico e accademico (ad esempio la compravendita di titoli universitari, facoltà più "facili" rispetto ad altre, professori Baroni, ecc....).

Hai ragione... e mi piacerebbe dirti che "alla fine la vita è il vero banco di prova" al di la di ogni squallore da te nominato, ma purtroppo ho scoperto che c'è gente sfacciatamente fortunata (in maniera direttamente proporzionale alla sua ignoranza) a cui va tutto sempre bene. Quello che ci resta è cercare di fare la nostra parte cercando di dare il nostro meglio, finchè non si troverà un discriminante vero.

No sinceramente non sono sorpresa, credo che abbiamo sviluppato delle capacità avanzate "grazie" al modo in cui viviamo, spaziamo in diversi campi e ci formiamo un curriculum ricco e diversificato.

Dimenticavo... bei disegni 😁

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