Siviglia.

L’estate del 2017 sono stata dieci giorni in Spagna, avevo organizzato un tour insieme al mio ragazzo che partiva da Barcellona, passando per Valencia, Alicante e Granada e concludendo il viaggio a Siviglia. La Spagna è una terra assolata che offre molto sotto tutti i punti di vista e ho amato e adorato ogni città che abbiamo visitato ma una in particolare è entrata nel mio cuore: Siviglia.

Ho soggiornato 3 notti a Siviglia e ho avuto modo di girarla per bene e consiglio di visitarla in circa tre giorni perché il centro non è grandissimo e se siete persone organizzate vedrete che il tempo che ho indicato è quello giusto.

Non consiglio di visitarla ad Agosto, se potete scegliere quando partire consiglio la primavera, ad Agosto il caldo è torrido, si superano i 40 gradi ed anche la sera è impietoso. Ho le ferie solo in quel mese io quindi non ho avuto scelta.

Torniamo a noi, il tour è partito da Plaza de Espana, una piazza meravigliosa che lascia a bocca aperta, cambiava aspetto da ogni angolazione e credo sia una delle piazze più belle e poetiche che io abbia visto fino ad adesso. C’è un canale navigabile, dove è possibile affittare delle piccole imbarcazioni e al tramonto devo dire che è molto suggestivo, e quattro ponti. La piazza è decorata da panchine rivestite da ceramiche che rappresentano le province spagnole.

Inoltre è la terra del flamenco ed è facile incontrare delle donne che si esibiscono negli angoli della piazza lasciandoti stordita e incantata: quel ballo sa di storia e tradizioni, i movimenti sono fluidi e potenti.

Immagine di proprietà dell'autore

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Da lì ci siamo diretti alla Cattedrale punto di riferimento di ogni città dove c’è la famosa Giralda, ovvero la Torre Campanaria della cattedrale che è possibile visitare e arrivare fino in cima dove si ha una vista ottima di tutta la città.

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Verso il tramonto nel momento più poetico siamo andati a vedere la Torre dell’Oro che si affaccia sul fiume Guadalquivir (nome non proprio facile da pronunciare) e sembra la sentinella della città.

Si narra che la torre fosse ricoperta da mattonelle d'oro che in realtà erano semplici piastrelle di ceramica che a contatto con i raggi solari sembrava trasformarsi in una torre dorata e da lì il nome "Torre dell'oro".

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Il giorno seguente l’abbiamo dedicato ai palazzi reali, i Reales Alcazares, ancora adesso edificio della famiglia reale e così siamo entrati nel vivo dell’atmosfera Game of Thrones, in quanto sono stati lo scenario della terra di Dorne, descritta come un luogo assolato e lussureggiante della famiglia Martel. (Per chi ha seguito la serie tv sa di cosa sto parlando!)

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Luogo suggestivo e ricco di storia che consiglio di visitare e di prenotare una guida per avere una visione dettagliata degli eventi.

Oltre al flamenco è anche la terra della corrida, con la sua famosissima arena in Plaza de Toros ma non ho voluto visitarla in quanto assolutamente contraria a questa tradizione, crudele e sanguinosa.

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Infine attraversando il ponte Isabel II che sormonta il fiume che attraversa la città, è possibile arrivare al quartiere di Triana, dove ho incontrato gli spagnoli, quelli veri. E’ il quartiere dei marinai, dei toreri e dei ballerini di flamenco ed è considerato il cuore pulsante delle tradizioni. Molte volte viene sottovalutato o totalmente ignorato dai turisti, infatti eravamo pochissimi ma io ne sono rimasta affascinata. Si respira la vera identità di Siviglia.

Inoltre è il quartiere gitano, un tempo gli zingari non erano ammessi all’interno delle mura della città e venivano relegati qui.

E’ anche il quartiere dove c’è la vita notturna tra le più vivaci di tutta la città.

A Siviglia come ho già detto si respira l’atmosfera della serie Game of Thrones e non a caso hanno girato molte scene lì e in giro per la Plaza de Espana, quella principale, erano disseminate mattonelle di questo genere.

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Non mi sarei stupita se da un momento all’altro fosse uscito un Lannister urlando: "I Lannister pagano sempre i propri debiti!!!!!

Inoltre ogni sera vicino la cattedrale, c'era un gruppo di ragazzi con strumenti esclusivamente a fiato che come repertorio avevano le sigle musicali più famose e indovinate qual era quella più gettonata?! Ovviamente era la sigla di Game of Thrones!!!

Ora arrivo a parlare del cibo. E’ una componente importante del viaggio, non assaggiare i piatti locali sarebbe come visitare una città a metà e io che voglio assaporare e conoscere ogni cosa non mi lascio sfuggire nulla.

Il prosciutto iberico è veramente molto buono, ed è comodo e pratico assaggiarlo con la baguette per un pranzo al volo mentre si continua a visitare la città.

Le tapas sono degli aperitivi, degli assaggi che possono diventare anche una cena succulenta, se sai scegliere bene dove andare. Abbiamo trovato un ristorantino, il nome è "Restaurante Eslava", specializzato in tapas gourmet e di qualità ad un prezzo modico che ha soddisfatto le nostre aspettative riuscendo anche a superarle. Non solo erano ottime ma erano anche annaffiate da un'ottima sangria, ahimè la mia croce e delizia. Se fosse dipeso da me avrei bevuto la sangria in ogni momento della giornata, fresca, fruttata differente da ogni zona ma sempre ottima, ho passato tutte le mie serate spagnole sempre brilla.

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Infine la paella con il pesce era veramente ottima. A Valencia la fanno anche con il coniglio ma ho preferito di gran lunga quella con il pesce. Per chi non lo sapesse è un piatto a base di riso, dovete assaggiarlo qualsiasi descrizione non rende giustizia alla bontà del piatto e il locale dove l'ho mangiato era fantastico, il "Restaurante Gusto", di qualità con prezzi medio-alti ma fidatevi che ne è valsa la pena. Ristorante situato in pieno centro sotto la Giralda, dove abbiamo trovato anche un cameriere italiano molto cordiale che ci ha aiutato nelle scelte.

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Come ogni viaggio sono partita malinconica, faccio sempre difficoltà ad andarmene e ad abbandonare il posto che ho appena visitato che in poco tempo diventa familiare, dove dopo qualche ora sai orientarti senza bisogno di googlemaps, dove respiri già un odore non proprio di casa ma qualcosa di molto simile.

Ho salutato la bella Siviglia, con gli spagnoli sempre sorridenti e il loro cibo ricco di storia e sapori diversi.
Le sue piazze e i suoi ponti, la sua storia e tutto quello che è stato.

Siviglia è un piccolo gioiello, da scoprire e apprezzare fino all’ultimo lembo di terra.

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