Gli opposti in quale galassia rimangono insieme precisamente?

Questo post è totalmente frutto della mia immaginazione, nessun fatto mi riguarda personalmente né sono persone che conosco. Nasce da una riflessione sul detto: gli opposti si attraggono ed è sicuramente vero, ma rimangono insieme? Costruiscono? Io sono per il no, salvo qualche rara eccezione. Per me le persone diverse possono provare una forte infatuazione nulla di più.

Vi racconto una storia, quella di Anna e Fabrizio, una di quelle che abbiamo vissuto quasi tutti credo, quelle storie che ti lasciano addosso il profumo degli amori contrastati che sanno di mandorle amare come dice Marquez. Storie che non andrebbero nemmeno chiamate storie, le chiamerei incidenti, sono come un frontale, ti lasciano stordita per anni fino a quando non rimane solo il ricordo di una frattura e qualche cicatrice, nulla di più.

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Anna vive al mare, dove c’è sempre il sole. In un paese piccolino dove è cresciuta e non si è mai allontanata. Ha i capelli ricci e castani che le ricadono lungo la schiena, gli occhi verdi e un’espressione malinconica sempre dipinta sul viso, anche quando è felice. Quel velo non l’abbandona mai. E’ una sognatrice, vive di favole e spesso si perde in quel mare così vasto e nei suoi pensieri. Crede nell’amore e spera di incontrarlo.

Fabrizio è solare, affascinante e…diverso. Vuole girare il mondo e ha fame, quella fame che lo divora. E’ attratto dal proibito ha un lato oscuro con cui convive: la droga. Ha iniziato per gioco ed è rimasto incatenato in un meccanismo dalla quale non riesce a uscire. Vive in una grande città, grigia con i tetti alti e tristi.
Suona la chitarra come consolazione ed evasione al suo mal di vivere e aspetta l’estate per vivere, vivere davvero.

Ragazzi diversi, persone che non hanno nulla in comune eppure anime così vicine, affini.
Si incontrano nel paese di lei, da piccolini. E senza un perché si innamorano. Sfrontato lui, sfuggente lei. Lui la cerca, la insegue e lei fa fatica a farsi avvicinare. Alla fine succede, si incontrano e si trovano. Promettono di aspettarsi sempre, ad ogni estate, sempre lì.
E così succede per un po’. Anna ha una luce nuova negli occhi, ha un motivo per aspettare i mesi estivi. Fabrizio si affeziona sempre di più a quella ragazza che gli fa dimenticare per qualche ora tutto quello che in lui non va.
Le prime esperienze le fanno insieme, come dimenticare il primo bacio al sapore di sabbia e paura? Sotto le stelle, quel ricordo sarà sempre il loro.
Durante l’adolescenza qualcosa si rompe. Fabrizio lascia Anna, di punto in bianco. Le dice che non c’è più posto per lei che non sarebbe tornato per qualche anno e che nel frattempo ha un’altra relazione.

Anna finisce in mille pezzi, in un nanosecondo lui le ruba la leggerezza e la speranza, tutte in una volta. Gli occhi di lui lampeggiano quando le dice queste cose, quelli di lei tremano. Lei, senza dire nulla si gira e va via, con le lacrime che le rigano il volto e il cuore oramai ridotto in poltiglia.

Passano gli anni e ognuno fa la sua vita: lei conoscendo altre persone, amando ma sempre a metà e studiando molto; lui passando da un letto a un altro senza provare più nulla per nessuna, perso nel tunnel della droga ormai da tempo. Non aveva una storia ma non voleva trascinarla in basso insieme a lui.

Alla fine lui la cerca, per provare qualcosa e per sentirsi vivo. Lei impegnata in una storia che sapeva di rinascita e speranze, di pezzi raccolti dal pavimento e messi insieme a fatica, quando lo rivede sotto casa sua, crolla. Crolla lei, crollano le sue certezze e la terra intorno a lei inizia a girare più velocemente.
Si ritrovano avvinghiati senza dire nulla, nelle lenzuola che sanno di fresco e di amore, nella casa di lei che nel frattempo vive da sola. Dimenticando il dolore, la speranza persa e tutto il male che lui le aveva fatto.
Sono loro due, Anna e Fabrizio. Quando lui se ne va le da un foglio stropicciato, una canzone scritta.
Lei la riconosce subito, “I miss you” dei Blink 182. Sa cosa significa quella canzone ma sa che lui non le chiederà mai di avere una storia, sa che lui non scommetterebbe mai su di loro, soprattutto su di lui.
Quella canzone era un’illusione perché anche Fabrizio sapeva benissimo che non sarebbe riuscito mai a darle quello che lei avrebbe tanto voluto. “We can live like Jack and Sally if you want where you can Always find me, well’have Halloween on Christmas and in the night we’ll wish this never ends, we’ll wish this never ends”. Anna vorrebbe tanto che quella notte non finisse mai, vorrebbe che lui restasse con lei che le permettesse di viversi di lasciarla entrare ma niente, lui è un muro. Sa che la fine della canzone è quello che lui vuole dirle ma che non riesce ad esprimerlo a parole sue: “Don’t waste your time on me you’re already the voice inside my head”. Vuole lasciarla libera, non deve sprecare il suo tempo con lui sarà sempre la voce nella sua testa ma niente di più.

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Quando Fabrizio va via lei gli sussurra che lo ama nell’istante esatto in cui lui chiude la porta. E in quell’istante capisce. Realizza di non amare nessun’altro tranne lui e lascia, lascia l’amore lontano da lei e si chiude in se stessa sperando che il tempo l’aiuti.
Lui torna a trovarla più volte fino a quando lei non lo lascia più entrare.
Si ritroveranno anni dopo, sempre nello stesso letto. Ma è tutto diverso, loro sono diversi.
La magia è andata via, fare l’amore sa di stantio e di vecchio, si guardano e non si riconoscono più.
In un attimo capiscono: sono quello che avrebbero potuto essere ma che per tanti motivi non sono stati e finalmente prendono strade diverse, senza più incontrarsi. Diventando chi hanno sempre voluto essere, accettando che si si sono voluti molto bene ma che sono troppo diversi per amarsi e condividere. Troppo orgogliosi per rincorrersi. Troppo stupidi. Nessun treno preso nella notte con il cuore in gola, nessun “non posso vivere senza te.”

Solo rimorsi e rimpianti che si susseguono senza fine. Perché l’amore da solo non basta ci vuole molto molto di più.
Se esistesse una galassia apposita per tutte queste storie, nella nostra rimarremmo davvero in pochi.

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