Le tre esse dell'amore (partecipazione al contest)

in #ita6 years ago (edited)

Con questo post partecipo all'affascinante contest proposto da @Stella87s, "L'amore spezza, omaggio a Philip Roth".
Ho chiesto aiuto a Giulietta, la protagonista del mio prossimo libro, che si è così espressa :

Ho già avuto occasione di parlare di mia sorella Desdemona e di quanto spesso riesca a mettermi in imbarazzo con la sua estrema disinvoltura. E’ pur vero che è psicologa e che la sua formazione psicoanalitica (un’analisi durata molti anni) le ha conferito una capacità particolare, quella di non avere sovrastrutture o barriere nel parlare.
Ma il suo percorso formativo e di crescita personale non avrebbero condotto a certi risultati senza una sua predisposizione innata.
Fatto sta che lei riesce sempre ad esprimersi chiaramente e liberamente, a volte anche eccessivamente.
Tremai perciò quando, in occasione del suo quarantesimo compleanno, decise di invitarci a casa sua.
“Non solo a cena” precisò. “Ho preparato una sorta di lezione per spiegare a voi ragazze cosa davvero è l’amore”.

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“Ma Desdemona – replicai- a che titolo? E poi ci chiami ragazze, non siamo molto più giovani di te. Sei sicura che Manuela, Simona e Martina vogliano assistere alla tua lezione? Io neppure mi conto, dato che sono tua sorella e non ci faccio più caso”.
“Certo che vogliono. Dopo tutti i guai che hanno combinato… Manu e Simo, seriali e recidive, Martina che ha mandato a monte un matrimonio. E anche tu, Giulietta, mia dolce sorellina, così asettica e schizzinosa. Avete tutte bisogno di ripassare”.

Ci trovammo così in una fredda sera di novembre e, dopo la cena, in realtà piuttosto spartana, la mia intrepida sorella ci fece accomodare in soggiorno e iniziò.

“Allora. In sintesi l’amore si può riassumere in tre lettere, che poi sono una”.
“Eh??- fece Simona- Non andiamo sul difficile”.
“No, è semplicissimo. La lettera è una, la esse. Ma ripetuta tre volte, le tre esse dell’amore”.
Martina aveva assunto un’aria scettica. Non era mai andata particolarmente d’accordo con mia sorella, tanto esuberante. Lei era di poche parole, ma apparentemente quieta, tutti avevano sempre lodato la sua misura ed il suo equilibrio.
Fino a quando, mesi prima, aveva disdetto il matrimonio con il suo storico fidanzato Andrea ad appena una settimana dalla data prevista.
Da quel momento, le nostre famiglie e noi stesse l’avevamo guardata con altri occhi. Martina la saggia era diventata Martina la folle, la scriteriata.
La sua mancata suocera, amica storia di sua madre, la dolce Maria Anellini coniugata Pastacorta, ancora piangeva.
Lo sposo abbandonato era furibondo e i miei zii, genitori della non-sposa, avevano perso la parola.
Così, Desdemona ora si sentiva autorizzata a rivolgere la sua lezione a tutte noi, Martina compresa.

“Allora- riprese- le tre esse dell’amore sono : Sesso- Soldi -Solidarietà”
Manuela, scuotendo la bionda chioma, intervenne: “L’amore è molto di più di questo!”.
“No- continuò la psicologa – e te lo dimostrerò.
Pensa alla tua adolescenza, alla mossa degli ormoni. Lì si cominciava a palesare il sesso, ma, con l’educazione repressiva che abbiamo ricevuto, cara Manu, non potevi dire nemmeno a te stessa che desideravi accoppiarti, fare sesso o potrei usare altre parole …”

“Veramente, da ragazzina mi innamoravo!”

“No, perché dopo hai scherzato!” intervenne Simona.

“Zitta tu che sei riuscita a fidanzarti in casa con uno che aveva moglie, senza saperlo”

Simona, punta nel vivo, tacque.

Desdemona riprese : “Dunque, il sesso. La natura, non solo quella umana, ha come primo istinto la riproduzione e quindi, da che mondo è mondo, il sesso è una necessità naturale, come mangiare o dormire. Solo che ci dobbiamo costruire intorno un castello di fesserie. E dunque si scambia il sesso per amore, si pensa di provare certe sensazioni, perché siamo travolte dal sentimento. Ma non sempre è così. E prima di noi, lo hanno pensato milioni di persone, perlopiù sbagliandosi”.

“Mamma mia, ma quanto sei cinica” La interruppe Manu.

“No, tesoro, sono realista. Veniamo alla seconda esse. I soldi. In gioventù, la maggior parte delle persone pensa più al sesso che ai soldi, anche se ormai la nostra società è monetizzata e quindi anche le ragazze, adesso danno più peso a questo aspetto.
I soldi contano, via, diciamo la verità. Magari in forma indiretta, sotto l’aspetto di una bella posizione sociale. Quante ancora si innamorano più del ruolo che dell’uomo?
Perché il fascino è collegato al potere e dunque anche al denaro, in qualche modo.
Ma, col tempo, questa seconda esse si ingrandisce e, a quarant’anni, ha più peso che a venti, a sessanta ancora di più”

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“E la terza esse?” Mi azzardai a chiedere.

“La terza esse è la solidarietà. Anche questa viene sottovalutata all’inizio, poi cresce e, in età avanzata, prevale.
Non solo: molte unioni, specie matrimoni tradizionali, si basano SOLO sulla solidarietà. Il sesso è servito all’inizio per unirsi, forse per procreare, poi il rapporto si desessualizza e i due diventano una sorta di parenti stretti che provvedono alle reciproche necessità e magari alla cura di figli e nipoti.
E’ un aspetto che non va sottovalutato, ragazze. Perché, alla fine, rimane. E’ un po’ come lo scheletro nel corpo, insomma”.

Eravamo perplesse, ma lei continuò:
“Immaginate l’amore come un grafico a torta diviso in tre. Ogni storia d’amore ha una parte prevalente, che magari cambia negli anni. Le tre parti, insomma, non sono quasi mai uguali e i rapporti che reggono di più sono quelli che si adattano al cambiamento”.

“Quindi- disse Simona- vuoi dire che ci dobbiamo rassegnare, nel migliore dei casi, ad avere un partner da assistere e che ci assiste?”

“Non la vedere così negativa, Simo. L’importate è non essere come Madame Bovary, disprezzare il povero dottore suo marito, per poi finire suicida. Lei, come sappiamo, era rimasta ferma alla prima esse, scambiandola per amore, e, come si può vedere, non ne ha avuto gran vantaggio”

“Tu parli così- le dissi – ma poi non mi sembra che stia agendo di consegeunza”

“E qui ti sbagli, sorella. Io, per il momento, ho scelto di far prevalere la prima esse, ma senza pensare che sia necessariamente amore. Per quanto riguarda la seconda, provvedo da sola e così consiglio di fare a tutte. La terza, poi, mi riservo di praticarla tra qualche anno”.

Quella sera uscimmo dall’abitazione di Desdemona un po’ provate. Stavamo cercando di capire la nostra composizione del grafico a torta e, decisamente, non era cosa facile.

Come facile non è, mai, l’amore.

Questa è la testimonianza di Giulietta.
Ha ragione Desdemona? Chissà...

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Mi inchino di fronte a questo post, perché è molto centrato e perfettamente rispondente alla realtà.
Io ho sempre sostenuto che ci sono due grandi motori nel mondo, il sesso ed i soldi, come hai eccellentemente sottolineato tu, cara @fulviaperillo, e la descrizione di questo fatto nella narrazione del tuo preciso racconto non fa altro che confermare questa mia teoria, dettata molto dalle circostanze che effettivamente viviamo.
In aggiunta ai due concetti cardine, hai ottimamente suggerito la presenza di una terza S, anche lei non meno importante, che è la solidarietà, e ne ho avuto un triste esempio nella famiglia allargata, quando si è verificato un tragico evento che ha rivelato l'estrema fragilità umana e la nostra paura di affrontare da soli la vita, ma non ci si può lasciare sopraffare dagli eventi, occorre reagire sempre.
Se non ci era capito, componimento superlativo, a mio modesto giudizio

grazie, @mad-runner per l'attenzione e l'acuta analisi

Interessante post. Ci mette nella condizione di riflettere sulla parola amore. Grazie.

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