"Le nozze di Maria", quarta e ultima puntata

in #ita6 years ago (edited)

I gemelli, separatamente, si recavano talvolta a Grosseto a trovare gli zii e la cugina, ma nessuno dei due nominava mai l’altro.
A Maria dispiaceva molto che si fosse creata questa situazione.
Lei voleva bene a entrambi, erano coetanei ed avevano tanti ricordi in comune.
Così, pensare di non averli al suo matrimonio la avviliva moltissimo.
Alla fine del festival, dopo la proclamazione dei vincitori, mentre Modugno cantava: “Ciao ciao, bambina, un bacio ancora…”, si rivolse alla zia
“Zia Tea, ma domani davvero non verrà nessuno dei ragazzi? Cartesio, purtroppo, non ha la licenza, ma i gemelli…”
“Tesoro, sai bene come è la situazione. Genesio non ha più parlato col fratello e non guarda neppure il piccolo Marco. Che è un amore, davvero. Ma lo zio non vuole vederlo, gli ricorda il suo dolore…”
E qui pianse senza ritegno e Maria non riuscì a fare altro che piangere con lei.
Il matrimonio Anellini- Pastacorta era stato programmato davvero in grande stile.
Alle undici di domenica in duomo, poi sarebbero andati a pranzo da Canapone, il ristorante che si affacciava sulla piazza.
Gli invitati non erano moltissimi, perché Maria, a parte gli zii di Scansano, non aveva altri parenti, dato che suo padre era figlio unico.
Da parte di Marco Aurelio, oltre ai genitori, c’era il fratello con la fidanzata, una nobildonna romana e due zii venuti dalla Sicilia con le famiglie.
A questi si aggiungevano Maria Sandrelli col marito e altre due amiche della sposa, Grazia e Milena, quest’ultima accompagnata dal fidanzato.
La chiesa era stata addobbata con fiori bianchi e rose rosse ed era piena di gente, in parte fedeli che assistevano alla messa, ma anche tanti curiosi. Arrivò prima lo sposo, elegantissimo e sicuro di sé, al braccio della madre, voluminosa e possente.
Poi giunse Maria, al braccio del padre Enzo.
Dire che era bella è invero molto riduttivo.
Indossava un lungo abito bianco con la gonna larga ed un corpetto bianco di pelliccia che contrastava in modo piacevolissimo con il colore ambrato della pelle della sposa.
I grandi occhi neri brillavano cercando quelli azzurri di Marco Aurelio.
La cerimonia fu bella e suggestiva, accompagnata dall’organo che, al termine, suonò la marcia nuziale mentre gli sposi uscivano dal duomo, tra i lanci di riso e le lacrime di gioia dei genitori.
Nel momento stesso in cui Maria scendeva l’ultimo scalino, la zia Tea lanciò un grido festoso.
A sorpresa era arrivato Cartesio che, per non mancare alle nozze della cugina, aveva viaggiato di notte ed era comunque riuscito ad arrivare a Grosseto.
“Cartesio!” esclamò Maria, festosa.
Molti, udendo quel nome così particolare, si girarono incuriositi.
Il giovane finanziere, un bel moretto di costituzione robusta, era venuto da solo, non se l’era sentita di far affrontare alla moglie e alla bambina un viaggio in treno così faticoso.
“Maria, non potevo mancare! Sei la sposa più bella che abbia mai visto!”
Si abbracciarono.
In quel mentre, la zia Tea lanciò un nuovo grido.
Stava arrivando anche Genesio.
Grazia, l’amica single (termine che a quei tempi non si usava) di Maria si animò. Che bel ragazzo, pensava. Chissà perché la fidanzata l’ha abbandonato. Già, ma si era messa col gemello, era bello ugualmente. Però, insomma, a lei piaceva proprio…
Si avviarono tutti verso il ristorante.
Maria, dopo l’esperienza del matrimonio della Sandrelli, in cui era riuscita a perdere la strada, aveva optato per Canapone.
Dal duomo, tre minuti a piedi. Così nessuno avrebbe avuto problemi, neppure il padre di Marco Aurelio che camminava col bastone.
Il ristorante era stato riservato per loro, addobbato a festa, con grandi fiocchi bianchi e decorazioni.
Presero posto, gli sposi al centro, i genitori e gli zii, poi parenti e amici.
In tutto erano una trentina di persone.
Agata, la madre dello sposo, non era particolarmente soddisfatta. Al suo paese, in Sicilia, veniva invitata molta più gente. E poi la nuora era così svanita, sempre soprappensiero… Mah, certo, Marco Aurelio avrebbe potuto trovare di meglio.
La consuocera, poi, era assurda. Sempre dietro a gattini e pappagallini.
Mentre veniva servito l’antipasto, le riflessioni della donna furono improvvisamente interrotte dal silenzio.
Sì, proprio dal silenzio.
Il vociare rumoroso e festoso degli invitati improvvisamente si placò.
Agata si chiese perché, ma notò che era entrato un ragazzo, simile al cugino già presente, anzi, più che simile, uguale, seguito da una biondina minuscola che portava per mano un bambino.
Maria, quando si accorse dell’arrivo di Gelasio, strinse il braccio al marito.
Marco Aurelio si irrigidì sulla sedia.
I genitori di Maria ammutolirono.
Tea sgranò gli occhi.
Sacripante divenne rosso paonazzo.

Genesio, che stava amabilmente chiacchierando con Grazia, assunse un’espressione feroce e si alzò in piedi.
Rivolgendosi al fratello, per la prima volta dopo tre anni, disse con voce alterata : “Come hai avuto il coraggio di presentarti, tu e quella lì, quella …”
“Non ti permettere – ribattè l’altro – non offendere mia moglie!”
Agata era allibita : le sembrava di vedere la stessa persona in doppio che litigava.
Maria era disperata.
Pastacorta era immobile in modo innaturale.
Pastacorta padre non capiva e chiedeva spiegazioni alla moglie che con la mano gli ordinava di tacere.
In breve, i gemelli vennero alle mani.
Cartesio si precipitò a dividerli e in men che non si dica, uscirono tutti e tre dal ristorante, mentre Rosetta e il bambino erano rimasti lì fermi, senza saper che fare.
Matilde li fece sedere.
I camerieri continuarono a servire, ma ormai l’atmosfera si era guastata.
Dopo un po’ rientrò Cartesio con Gelasio.
Genesio era talmente arrabbiato che aveva deciso di tornare a Scansano senza prendere parte al pranzo, se accoglievano quel vigliacco del suo gemello e quella mentecatta di sua moglie, proprio non c’era posto per lui.
Tea non riusciva a trattenere le lacrime. Sacripante si muoveva agitato sulla sedia e, benchè fosse un vero buongustaio, non toccò praticamente cibo.
Agata era sempre più convinta della inadeguatezza della Anellini e della sua famiglia.
Maria era imbarazzatissima, molto più del solito.
Grazia era contrariata per aver conosciuto un così bel giovane senza avere il tempo di approfondire.

Marco Aurelio, però, riuscì a darsi un tono e invitò tutti a brindare agli sposi.
La festa sembrò rianimarsi, ma ciò che era accaduto aveva in qualche modo reso la giornata più faticosa del previsto.

La sera stessa, gli sposi dovevano partire per Venezia, ma Maria non riusciva a buttarsi alle spalle le preoccupazioni per i cugini e per le reazioni della suocera.
Fu Maria Sandrelli, come al solito, a darle conforto, mentre si cambiava d’abito a casa dei genitori.
Lei aveva le lacrime agli occhi.
“Su, Maria, devi solo essere felice : hai appena sposato un uomo splendido, non ti amareggiare”
“Dici bene, ma anche oggi la mia famiglia non ha fatto una bella figura. Già Agata era esterrefatta da mia madre, figurati ora…”
“Vedrai, cara, che invece oggi è successa una cosa importante. Oltre al tuo matrimonio, naturalmente. Grazia e Genesio si sono piaciuti parecchio. Ora ci penso io a farli rincontrare e vedrai che le cose si sistemano”.

La Anellini si rincuorò e partì un po’ più serena.

In effetti, nei giorni seguenti, Maria Sandrelli invitò a cena a casa sua sia Grazia che Genesio e loro si piacquero ancora di più, tanto che sei mesi dopo fu la loro volta di essere sposi.
I rapporti tra i gemelli non tornarono mai come prima, ma comunque ripresero a parlarsi, pur se non si frequentavano al di fuori del lavoro.
Tea e Sacripante furono entusiasti della nuora e ringraziarono per sempre Maria Sandrelli per la sollecitudine con cui aveva favorito l’unione tra Grazia e Genesio.

FINE

[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/bloom-fiore-mazzolino-sposa-flora-1850126/

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Che finale avvincente!


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Meno male, si potrebbe quasi dire "tutto è bene quel che finisce bene", quest'ultima puntata è stata decisamente più movimentata rispetto alle precedenti, complimenti, cara @fulviaperillo, ottimo lavoro come tuo solito ma con un pizzico di dinamismo in più!!!

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