Ho acquistato il libro "L'enigma di Einstein" di Josè Rodrigues Dos Santos, per più motivi.
Intanto risulta essere un best seller, più di un milione di copie vendute e questa non è di per sè una buona ragione, ma, insomma, se tante persone l'hanno scelto, un motivo ci sarà.
Poi : le recensioni per lo più (anche se non tutte positive). E infine Einstein, un genio sempre molto interessante anche dal punto di vista umano.
Così ho iniziato a leggere.
Ma, francamente, dire che sono rimasta delusa è riduttivo.
La trama, invero piuttosto esile, si basa sullo svelare i segreti di uno strano manoscritto di Einstein che, ovviamente, conterrebbe notizie di interesse a dir poco mondiale.
Il crittografo portoghese Tomàs Noronha viene incaricato da più parti di interpretare il testo misterioso e risolvere l'enigma.
La primissima parte del libro, dove si parla di Einstein, ma, soprattutto, dove il padre di Noronha rivela di avere il cancro, risulta abbastanza interessante. Le considerazioni sulla vita e sulla morte rivestono un certo interesse per il lettore, almeno per me, e sono scritte bene.
Dopo, però, si cade in una trama confusa, faticosa da seguire, piena di tutto un po' e nel contempo senza aspetti davvero originali.
Sinceramente, non ho trovato molti aspetti positivi in questo libro e mi ha confortato nell'idea che già avevo ovvero che non tutti i best-sellers sono delle grandi opere. Ma, anche senza pretendere che si tratti di un capolavoro, sarebbe almeno qualcosa trovarlo piacevole o divertente. Ecco : nessuna delle due.
Chissà, forse è un problema mio, forse non ho capito.
Se qualcuno lo ha letto, sarò interessata a conoscere la sua opinione.

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