Bel post giornalista.
Parto dell'aspetto economico del ns paese:

Una soluzione, dal mio punto di vista, sta nello smettere immediatamente di seguire politiche di desviluppo. E questo lo fai conoscendo come è composto il tuo tessuto produttivo.
L'Italia prima della crisi era composta da più dell'80% di piccole medie aziende. Davano da lavorare a ragazzi e adulti di qualsiasi nazionalità. Oggi Stanno morendo tutte - quelle che aprono muoiono dopo un anno e mezzo.

E la crisi è solo la quarta causa in scala di importanza. Il primo è una burocrazia inutile e oppressiva che ti fa sentire sempre in torto (prova a sentire con le aziende come si stanno attivando per aggiornarsi con la nuova legge sulla privacy - è quanti soldi devono buttare via per il piffero), il secondo è un fisco che gli stessi organi dello stato hanno smesso di definire complesso, perché lo chiamano già incomprensibile, e per di più iniquo e aggressivo con il ceto medio e debole. Il terzo è un liberismo spicciolo, che consente di aprire 100 attività uguali, una di fianco all'altra (tra l'altro con detassazioni per le nuove aperture che consentono una concorrenza sleale a ribasso sui prezzi che ha portato a svilire la qualità).

Se non conosciamo noi stessi e non abbiamo nemmeno gli attributi, e ci facciamo dire dagli altri come si gestiscono le cose... non possiamo nè essere accoglienti verso gli altri nè, prima di questo, essere in grado di risolvere i loro problemi purtroppo. Aumentando, come un cane che si morde la coda, i nostri.

Non so se sono riuscito a spiegare il mio punto di vista, ma per molti versi ho trovato elementi di congiunzione con il tuo post e mi sono permesso di esprimerli.
Ciao e grazie.