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Religione = pregiudizio?

Noi in occidente abbiamo, in alcuni casi, un idea di religione che potremmo definire vecchia e pregiudizievole. Tutto questo può essere comprensibile visto che volenti o nolenti veniamo dalla tradizione cattolica.
La religione cristiana fondata sul messaggio di pace e di amore di Gesù, spesso durante i secoli, ha dimenticato il suo ruolo e le parole dello stesso Cristo e, in preda alla foga di dover convertire il maggior numero possibile di persone, ha abusato del suo potere. Sono stati utilizzati mezzi che nulla hanno a che fare con il rispetto degli esseri umani aventi un’opinione diversa, fino a cadere in vere e proprie atrocità giustificate dall’idea di dover compiere la missione di evangelizzazione del mondo.

Lo stesso vale per le altre grandi religione monoteiste come il giudaismo e la religione musulmana. Il fanatismo sembra essere una cosa che accomuna le religioni monoteiste.

La chiesa ha spesso mal interpretato se non addirittura manipolato il messaggio di Gesù per portare avanti e giustificare le sue azioni cercando di convertire gli “infedeli” con ogni mezzo, violenza inclusa, tradendo i valori espressi dal cristo.

In questa cornice di fanatismo e imposizione del dogma monoteista, noi siamo nati e abbiamo un’associazione mentale, spesso incosciente, in base alla quale religione = cristianesimo, per cui spesso chi ha un credo religioso diverso da quello cristiano non riesce a farlo comprendere agli altri a causa del “retaggio culturale incosciente” di chi lo ascolta che è inconsapevolmente impostato su religione = cristianesimo.

A tutto questo contribuisce non solo il modo in cui la chiesa ha cercato di forzare le persone a convertirsi, il che spesso porta giustamente ad un fenomeno di rigetto verso l’autorità che cerca di imporre le proprie idee con ogni mezzo, ma anche a livello della morale che ha inculcato nelle masse.
Sembra ad esempio che una religione debba avere un dio a cui credere e che ci sia una morale ortodossa da seguire, o che non si possa fare sesso in un certo modo.
Uno che appartiene ad una religione “alternativa” viene subito bollato come un “fanatico” solo perchè ha un credo; oppure ci si bada dal confrontarsi perchè si teme che ci “attacchi la pezza” come se in ogni religione fosse tassativo fare proselitismo stile “testimoni di geova” vale a dire “rompendo i ….” allo sfinimento nel tentativo di “convertire gli infedeli”.

La parola religione deriva dal latino e ha il significato di “unire”, “legare” e non è necessario avere un dio a cui credere o dover far proselitismo. Un’altro pregiudizio radicato è l’idea che una persona religiosa sia chiuso per forza a nuove idee o che sia debole di mente, plagiato, che ci si faccia fregare i soldi dal Guru di turno; sembra che uno non sia responsabile o non abbia gli attributi per vivere in maniera responsabile, come se la religione fosse una stampella necessaria per stare in piedi.

Forse in alcuni casi e per certe religioni potrà essere vero, ma qui si cade nel solito vizio di fare di tutte le erbe un fascio, per cui tutte le religioni sono uguali...tutti gli appartenenti ad una religione sono plagiate…...deboli di mente…. e altri pregiudizi.
Spesso chi fa queste considerazioni conosce si o no 2 o 3 religioni, quando nel mondo ne esistono a migliaia, ma si ha la pretesa di aver capito tutto perchè si conosce 1% di quello che è.

Il mondo è bello perchè è vario, esistono infiniti modi diversi dal nostro di vivere e pensare e non dobbiamo cadere nell’errore di voler convincere gli altri di convertirsi alla nostra religione, lasciamo che gli altri vivano il loro credo convinti che la diversità sia una ricchezza e non un male da combattere.

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