Il dilemma della routine
Oggi fatico a trovare qualcosa da scrivere... In realtà, mi accorgo che è sempre più difficile raccontare questo tipo di giornate, che il mitico Max Pezzali descriverebbe così: "[...] ogni giorno è diverso e - anche se sembrano uguali c'è - anche un dettaglio invisibile - sempre qualcosa, qualcosa che..." (letta con la giusta melodia vi regalerà emozioni che credevate assopite, se come me avete almeno 30 anni).
In realtà per me in questo periodo i giorni al lavoro sono tutti uguali e forse è la parte che meno mi soddisfa della giornata: le attività mattutine del mio Miracle Morning, compreso il fatto di alzarmi ad orari che un mesetto fa ritenevo indecenti, stanno diventando pian piano un'abitudine che non pesa più di tanto, anche se sarebbe meglio andare a nanna ad orari decenti per godersele appieno. Il pomeriggio non vedo l'ora di potermi mettere un po' al computer a leggere, chattare, spulciare, guardare grafici e discutere sul mondo delle crypto, che ormai mi occupa la mente per quasi tutta la giornata. La sera cena con Tati, post su steemit ed un po' di tempo con lei completano le parti piacevoli.
Ma quelle 8 ore passate in ufficio iniziano a pesarmi sul morale: mi rendo conto ogni giorno di quanto di più potrei fare, imparare, leggere, magari anche guadagnare, se quel tempo fosse completamente dedicato a fare ciò che in questo momento mi appassiona.
Mi sento intrappolato nella classica concezione del lavoro e del guadagno: alzarsi-ufficio-casa-stipendio a fine mese. Dedicarsi a se stessi, senza dover recarsi in un posto a lavorare per qualcun altro, prendendosi tutto il tempo che si vuole per coltivare i propri hobby e la propria voglia di crescita personale, sono concetti che ancora fatico a fare miei, ragiono in termini di sistema, poiché ho la fortuna di trovarmi in un ambiente che funziona dal punto di vista sociale e mi aspetto sempre un aiuto in termini economici, senza rendermi conto che, ad oggi, potrei tranquillamente farne a meno, e per diversi anni in teoria.
Ho però troppa paura di tante cose: del futuro, dell'incertezza, della comodità di vedere quel numerino in banca aumentare di un pelo tutti i mesi e che mi permette di avere una vita che solo 3 anni fa potevo solo sognare, ma che oggi mi sta terribilmente stretta! Ho paura di non farcela e di aver bisogno di rientrare nel circuito che oggi vorrei tanto lasciare, ho paura di non aver dato ancora abbastanza per garantirmi del tempo per me da vivere in tutta tranquillità; so che ce la potrei fare, ma so anche che la strada sarebbe terribilmente in salita e questo mi spaventa, mi immobilizza in questa vita, in questa "rat race", concetto che indica una vita fatta di routine e da cui non si vede una via d'uscita, come intrappolati in una gabbia muovendosi sempre allo stesso modo senza scampo.
In tutto questo, so che non devo farmi prendere dall'emozione, dai sentimenti, ma le decisioni vanno prese in maniera ponderata e responsabile: da qualche parte il cuore mi dice che non è una pazzia, ce la potrei fare, ma il cervello mi ferma e sa che non è il momento, ma al contrario, è l'ora di stringere i denti e cercare di dare il massimo in tutti gli ambienti in cui sono coinvolto per crearmi opportunità più grandi nel prossimo futuro.
E allora stringerò i denti, supererò questo momento di difficoltà e andrò avanti, il tempo mi dirà se sarà stata la scelta giusta o meno. L'unica cosa che so è che credere in se stessi è sempre la scelta giusta...
La routine ci attanaglia tutti i giorni, ti capisco benissimo! E sono d'accordo con te quando dici che bisogna credere in sé stessi, sempre! Siamo noi gli artefici del nostro futuro...😉
Già, e prima o poi arriverò all'illuminazione ed alla consapevolezza di poter prendere qualunque direzione, se la scelta venisse fatta con consapevolezza e ponderando come si deve. Bisogna credere di più in se stessi e nei propri sogni e desideri
Esatto, ci arriverai 😉
Sarò ripetitivo, ma ti capisco anche stavolta. Dopo 5 anni a Stoccarda, io e la mia famiglia ce ne torniamo in Sicilia. Dalla tranquillità del posto da dipendente fisso, sono pronto a provare il salto di lavorare in proprio. Questo è l'unico modo che ho per poter tornare a casa ed è un sogno che non voglio precludermi. In fin dei conti la Germania non scappa, dovessero andare male le cose. Però bisogna anche essere pronti a fallire, quando si fanno questi passi. Se non dovessi esserne ancora pienamente consapevole, goditi la tua tranquillità da dipendente, guardando al domani, facendo sempre qualche passo avanti nei tuoi hobby.
Vero, mi ricordo che mi commentasti un post dicendo così, ora non ricordo se la decisione fosse già presa o se solo adesso ti sei organizzato. C'è solo una via, che è quella di provare e lavorare duro per riuscirci. Sai già quando ufficialmente torni in Sicilia?
Si, e' vero occorre lavorare duro. Ed il lavoro da dipendente mi ha permesso di dedicarmi di piu' alla famiglia e aiutare mia moglie nei primi 2 anni di vita di mia figlia. Ora che la piccola e' un po' piu' autonoma, ho la possibilita' di dedicare maggiore spazio alla mia professione di programmatore front-end e mettermi in gioco. L'Italia non offre molto oggi, ma il futuro e' sicuramente dalla nostra: la programmazione e' una professione imprescindibile, anche per le nazioni un po' piu' attardate. Spero di non illudermi troppo.
Stiamo preparando la lettera di disdetta della casa e la data e' il 30 Aprile. Appena la padrona la ricevera' sara' ufficiale.
Vedo grande determinazione e vogli di affrontare la vita, anche rischiando, ma con giudizio. Le caratteristiche giuste per avere successo. Non posso che augurarti un grosso in bocca al lupo :)
Il lavoro, anche se ti sembra pesante, in qualche modo ti costringe ad essere efficiente. Stare a casa senza una responsabilità lavorativa non è proprio il massimo (chiedi a qualsiasi disoccupato). Se fai il passo sii sicuro di avere un progetto che ti terrà occupato per i tuoi giorni out of the rat race 😀 ...con obiettivi raggiungibili....
Dipende da quello che fai nel tuo tempo libero. Se lo usi per costruirti una seppur piccola entrata che ti permetta poi di crescere e di evolverti, di fare del tuo hobby un lavoro, l'efficienza arriverà da sé... Se usi il tempo libero per sonnecchiare, guardare serie tv ed andare a spasso, cosa molto comune non solo tra i disoccupati, ma anche tra chi non crede nel pensare fuori dagli schemi, non stai facendo nulla, stai solo sprecando il tuo tempo che nessuno ti ridarà indietro. Il punto è utilizzare il tempo in maniera efficiente, non smettere di lavorare per dormire tutto il giorno :)
L'impegno costante di un lavoro ripetitivo che non ci appassiona è una visione deprimente ma è una sicurezza. Avere tanto tempo da autogestire sembra invitante ma è più faticoso tenersi attivi e sfruttare tutto il tempo quando non si è obbligati da degli orari.
Però sono sempre più convinto che sia un'esperienza da provare... Se si è qualificati, con un'idea in testa e tanta intraprendenza e flessibilità, difficilmente si finisce sotto i ponti, anche se poi tutto è possibile ;)
Tieni duro, ma mi sento di dire che tutto cioè ti provocherà un enorme stress.
Ero nella tua stessa condizione, prima di mollare ogni certezza e rifarmi una vita a dimensione "umana" e non da "macchina".. ci sono riuscito, ma c'è voluto un enorme coraggio.
In bocca al lupo!
E non puoi che avere la mia grande stima :)