Paranormal in the summer

in #ita6 years ago



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Buongiorno, amici, io non ho mai creduto nel paranormale pensando che ci fosse una spiegazione per tutto. Oggi so che mi sbagliavo.

È iniziato tutto in un pomeriggio d'agosto quando i miei genitori sono partiti per un viaggio da soli, e hanno deciso che restavo da mio nonno per qualche giorno. L'unica raccomandazione che mi hanno fatto è stata di essere comprensivo con il nonno, in quanto la nonna era morta da poco tempo e ultimamente lui non è più in sé, ma è un brav'uomo, ed è giusto stagli vicino, fargli compagnia. I miei mi hanno accompagnato in questo posto dimenticato da dio. Una villa di montagna distante 15 minuti da qualsiasi traccia di civilizzazione, e io mi sono chiesto come ha fatto mia madre a crescere in un posto cosi'. Il nonno mi ha accolto, e mi ha aiutato a portare le valigie nella camera degli ospiti e poi si è seduto sul letto. Con la mano mi ha fatto un cenno per sedermi accanto a lui. Ascolta disse: sei il benvenuto in questa casa, puoi fare quello che vuoi, ma ci sono alcune regole fondamentali che dovrai rispettare, e molto importanti, alle quali non dovrai mai mai disobbedire. Il tono della sua voce mi spaventò per un momento. Primo mai scendere in cantina, nemmeno se credi di sentire qualche voce o strano rumore. Lo interruppi subito: nonno ma perché c'è qualcun altro qua? no mi rispose, abito da solo. Secondo: di notte non dovrai mai e poi mai uscire dalla camera dopo le 22, in quanto le ombre il vento giocano brutti scherzi, ed è pericoloso gironzolare perché potresti spaventarti e cadere, e non voglio che ti fai male. Tua madre poi se la prenderebbe con me, per cui dopo le 22 ti chiuderò a chiave nella tua camera, e solo in caso di emergenza potrai uscire. In questo caso mi chiamerai forte, io ti sentirò e verrò ad aprirti. Detto questo, prima di andarsene, mi disse che anche per il resto avrei potuto fare quello che volevo: andare in giro per i boschi, o fare una passeggiata in paese, o altro. Mentre preparavo le valigie, non riuscivo a non pensare alla condizione di mio nonno, tutto solo in questo posto isolato e sicuramente spaventato, perché altrimenti non avrebbe avuto motivo di impormi queste assurde regole. Il primo giorno passa e principalmente nel bosco.



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Adoro passeggiare in quanto amo molto la natura, se no cosa avrei potuto fare? Il cellulare non prende, figuriamoci poi internet. Mio nonno è un ottimo cuoco, e mi ha preparato dei piatti davvero speciali. Quindi ho pensato che almeno si mangia bene, allontanando così il pensiero di impazzire, in quanto non ci sono tv, radio, niente di niente. Mio nonno mi ha chiuso a chiave in camera e l'unica cosa che ho potuto fare è stato iniziare a leggere un libro. Mamma, mi aveva detto che forse, mi sarei annoiato, e alle 23 i miei occhi cominciavano a chiudersi, stavo per addormentarmi quando un urlo improvviso proveniente dal piano di sotto mi fece sobbalzare. Era un urlo, sì ne ero sicuro. Di certo non era il vento e non era uno scricchiolio. Mi precipitai alla porta, e cominciai a bussare chiamando: Nonno, Nonno!! nessuna risposta e come ho detto prima, io non ho mai creduto nel paranormale. Quello era un urlo ne ero sicuro nella mia mente, e cominciavano ad affollarsi, dunque pensieri paranoici. E se avesse rapito qualcuno? e se lo tenesse segregato in cantina?... avevo paura e volevo indagare. La mattina dopo, non sapevo se dire a mio nonno dell'urlo, o fingere di non aver sentito nulla e alla fine decisi di non dire nulla in modo da poter indagare senza destare sospetti. Nel pomeriggio uscii per andare nell'orto, e fu l'occasione perfetta di indagare. Mi precipitai davanti alla porta della cantina, e appoggiai le orecchie in attesa di un qualsiasi rumore. Mio nonno si era portato la chiave con sé,. e non potevo entrare per verificare di persona. Avrei voluto scoprire la verità, ma allo stesso tempo avevo paura. Decisi allora di andare in paese, in modo da schiarirmi le idee, progettare il da farsi. Dopo un bel giro per il paese e per i negozi, mi sono imbattuto proprio in uno di queste ultime duplicazioni di chiavi, e subito mi si è accesa la lampadina, in quanto durante il pomeriggio la chiave della mia camera era inserita nella serratura, mentre durante la notte mio nonno chiudeva a chiave la porta e per me era impossibile uscire dalla stanza.



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Dunque se avessi potuto replicare la chiave della porta della mia camera, sarei potuto uscire durante la notte, e avrei potuto scoprire la verità su quell' urlo. La seconda notte fu peggiore della precedente, perché non solo sentii il solito urlo, ma udii chiaramente voci, rumori, graffi. La mattina seguente, quando fu inserita di nuovo la chiave della mia stanza nella serratura, aspettai qualche minuto, e presi la chiave. Gli dissi che sarei andato a fare un giro nel bosco, andando invece in paese, per creare una copia della chiave. Tornai per l'ora di pranzo, e senza farmi vedere, inserii di nuovo la chiave nella porta della mia camera dalla parte esterna e a mezzanotte in punto, si sentivano ancora quelle urla e quei rumori strani. Mi feci coraggio, presi la mia nuova copia della chiave e aprii la porta. Riuscii finalmente ad uscire dalla stanza, contro le regole che mio nonno mi aveva raccomandato di rispettare. Scesi le scale e mi diressi verso la cantina, con l'orecchio alla porta e la pelle mi si accapponò subito. Avevo paura, la sentivo chiaramente insieme a grida, rumori e suoni. Molto strano, decisamente c'era qualcuno e quindi mi convinsi che mio nonno aveva capito che qualcuno saliva le scale. Senza farmi sentire, entrai nella camera di mio nonno che dormiva beatamente, ripresi la chiave della cantina che era sul comodino e scesi di nuovo per aprire la porta. Quelle mani indecise, riuscirono ad aprire la porta della cantina e, scesi tremolante le scale di legno. Accesi la luce. Nessun rumore, nessuna persona. Sicuramente non c'era nessuno là sotto, ero diventato pazzo come era possibile.



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Avevo chiaramente sentito dei rumori provenienti dalla cantina, feci per risalire le scale quando la luce si spense improvvisamente e la porta si è chiuse da sola in quel momento. Voci strane, rumori fuori dall'ordine,e preso dal panico cominciai ad urlare e a implorare aiuto, ma nessuno venne in mio soccorso. Sentii chiamare il mio nome più e più volte, accompagnato da risate grottesche e nel buio costipante non riuscivo a vedere nulla. Ad un certo punto, sentii chiaramente qualcosa trascinarmi per le gambe che cade in terra e con tutta la forza che avevo provo a fare resistenza. Ma cado sul suolo, e da caduta e paura mi ritrovo stordito e disorientato. Ero ancora nella cantina, in un buio fitto, anche se riuscivo a vedere. Questa è la mia storia, forse sono passati mesi, anni, ma il tempo non ha più nessun valore per me. Sono bloccato in cantina da tempo immemore, e non riesco più ad uscire. È come se ci fosse una forza invisibile che mi impedisce di oltrepassare la porta, a volte vedo nonno avvicinarsi alla cantina, provo a chiamarlo, ad implorare l'aiuto, ma è come se non mi sentisse, a volte mi sembra di vedere altri volti, forse quello di mia nonna, ma non riesco ad interagire. È come se fossimo tutti bloccati su piani astrali, differenti, se solo potessi tornare indietro, se solo avessi avuto paura e avessi creduto nel paranormale forse avrei dovuto dar retta a mio nonno e non scendere mai qua sotto. Nonno non è sceso in cantina, e l'ultima volta che l'ho visto gli ho sentito pronunciare le seguenti parole: scusa mia cara non mi perdonerò mai per quello che ti ho fatto.

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Veramente bello questo post...ti confesso che non sono sicuro di avere capito l'epilogo, ma è scritto veramente bene. Sembra un racconto di Stephen King! Complimenti!

veramente una grande soddisfazione per me, sono molto contento grazie per il tuo contributo;)

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