Fermati e tira un respiro

in #ita6 years ago (edited)


A volte le cose vanno bene.
Altre volte le cose mutano, prendono pieghe inaspettate, stravolgendo la tua vita.
Ti chiedi perchè
E mentre ci pensi, il tempo scorre, passano le ore, passano i giorni, vedi nuovi volti
Vivi altre cose, che a volte vanno bene
Altre volte, no.



Immagine sotto licenza CC0


***


Giulio è un ragazzo che ha quasi la mia età, bellissimi occhi chiari che però non vedono da tempo. Una cicatrice percorre tutto il volto: defenestrato mi dicono. Io nemmeno sapevo esistesse questo termine. Parla poco e male, per un danno cerebrale permanente. Interrogo la madre, lucida nonostante un volto sofferente, che non cambierà mai. Giulio prende una sfilza di farmaci, tra cui quelli per la sua depressione, che lo hanno portato a tentare il suicidio buttandosi giù dal terzo piano. Ha male alla pancia, un'appendicite dicono i colleghi del pronto soccorso. Durante l'intervento, qualcosa non quadra, non è un'appendice infiammata quella. Viene resecata una parte di intestino. Qualche giorno dopo, i laboratori ci danno i risultati: Giulio ha quasi la mia età, ed ha un rarissimo tumore, in fase estremamente avanzata.

Lara è una signora anziana, sta male da giorni, quando va in bagno fa sangue. È bianca in viso, mi dice che non si fida delle donne e che gli sto simpatico, perchè sono un uomo che ascolta. Parla lentamente, come se fosse attaccata alla vita con un sottile filo. Non vuole essere trasfusa: vuole tornare a casa dal marito, che ha un tumore in fase avanzata ed è in fase terminale, vuole salutarlo prima che vada via. Non lo saluterà, perchè lei rimarrà in ospedale per l'intervento a cui dovrà sottoporsi.

Michele è un vecchietto simpatico, ma gli fa male la testa da giorni. I figli dicono che si lamenta sempre, che se è tutto apposto tornano a casa che hanno da fare, sapete com'è, il lavoro, i bambini piccoli. Il signor Michele viene fatto sedere alla sua postazione, in attesa che si liberi il medico impegnato in altre visite due postazioni più in la. I figli sono veramente molto impegnati, si avviano fuori, all'auto, torneranno tra qualche ora a riprenderselo dopo che visita ed esami sono stati fatti. Tornano 10 minuti dopo, l'infermiere è corso fuori a chiamarli. Michele è passato a miglior vita, da solo, senza lamentarsi di nulla.

Christian è un bambino di una manciata di anni. Gioca, ride, corre a più non posso. Da qualche giorno è diverso, ha mal di pancia, i genitori preoccupati lo portano al pronto soccorso. Ha una palla grande in pancia, sfortunato a beccarsi un'appendicite così presto. Christian viene operato. Gli da fastidio il catetere, gli brucia il pisellino, dice. Vuole camminare da solo senza l'aiuto dei grandi, basta che non lo fanno ridere. Christian sorride sempre, il sorriso di chi non sa come va il mondo, di chi guarda con attesa al domani, per poter giocare, correre e ridere. E non sa che gli è stato asportato un tumore tra i più aggressivi e micidiali esistenti.


***


Una volta, forse, si aveva il tempo di pensare a certe cose. Di fermarsi a riflettere. Oggi le occasioni per farlo sono rare, si rimanda un saluto, una telefonata, siamo sicuri che nei prossimi 5 minuti non accadrà nulla di male a noi, a chi ci sta intorno. Eppure le cose brutte capitano, tutti i giorni. E siamo, sempre, totalmente impreparati ad esse.

Non dobbiamo vivere nella paura che un giorno tutto cambi, non sarebbe vivere.
Ma sarebbe bello, fermarsi, ogni tanto. Accorgersi di respirare aria, realizzare, nel vero senso di rendere reale, la cosa bella che ci è capitata oggi, o ieri, o l'altro ieri.
Essere preparati a certe cose, non è sempre possibile.
Valorizzare e saper ricordare ciò che è stato, si.
E chiedersi perché, non aiuta: nessuno ha la risposta.
Ognuno ha il suo dramma, personale, familiare, o che ha vissuto anche indirettamente.
Questo, più che mai, dovrebbe ricordarci che alla fine, tutti, siamo essere umani.



Disclaimer: I nomi, le persone ed i fatti delle ministorie descritte sopra, seppur verosimili, sono frutto di fantasia. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

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A volte non riusciamo proprio a percepire non dico una sensazione di benessere, perché la vita ci riserva spesso dei fatti preoccupanti anche se non riguardano direttamente la salute, ma anche una situazione di relativa tranquillità viene spesso sottovalutata, quando poterebbe essere diversamente vissuta, perché un colpo basso del destino può arrivare a mutare tutta un'esistenza, cambiando irrimediabilmente il corso della nostra precaria vita, sempre in bilico tra il bene ed il male.
Ottimo post, chiaro ed immediato.

Grazie :)

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Sicuramente con queste tue testimonianze mi hai dato modo di “fermarmi” e riflettere ulteriormente. Quindi grazie e complimenti.

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