Sulla scrittura.

in #ita7 years ago

Sono qui da qualche mese ormai, sono entrata in questa piattaforma convinta che fosse una vera alternativa a Wordpress, sempre più intasato dalle "mamme blogger" e da contenuti sempre più mediocri.

Ho speso tanto tempo a leggere articoli, che potrebbero essere interessanti, ma spesso e volentieri sono scritti in modo ortograficamente terrificante. Non nego che spesso mi sarei cavata gli occhi dalle orbite nel vedere strafalcioni, errori, accenti sbagliati, puntini di sospensione usati troppo e male (sono tre, non due, non cinque, non 4 e non vanno messi a fine di ogni frase) oppure fa' usati come locuzioni avverbiali.

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(Immagine CC0 creative commons di Green Chameleon)

Il problema è che queste non sono licenze poetiche che ci si concede in una stesura volutamente, ma veri e propri errori che non possono e non devono essere fatti. Sarà che il mio passato mi ha insegnato, a furia di urla, a furia di sentirmi dire che ero stupida se scrivevo o perchè, a furia di rileggere dall'alto al basso e dal basso all'alto per controllare che le virgole fossero al punto giusto, a essere accorta e attenta a ciò che scrivo, e piuttosto, se ho dubbi, a controllare anche venti volte.

A oggi questo imprinting è diventata una deformazione professionale e tendo a notare qualsiasi imperfezione. Ma se si vuole un contenuto di qualità, vera qualità, allora questa attenzione è necessaria. A livello contenutistico la qualità ha una forma labile, per qualcuno un'idea può risultare molto interessante e per altri meno, ma a livello ortografico e lessicale la qualità è indiscutibile. Purtroppo siamo sempre più spesso abituati a scrivere come se stessimo messaggiando, senza badare a ciò che il correttore automatico poi sistemerà da sé. Ma, come diceva il mio professore ai tempi dell'Università, se vogliamo produrre qualcosa di buono non dobbiamo noi abbassarci al livello del nostro pubblico, ma dobbiamo sempre cercare di innalzare l'asticella e smuovere alla comprensione, non di svilire il contenuto e la forma per risultare coerenti con la massa.

Penso che questa concezione con il tempo, soprattutto oggi, sia andata persa soprattutto nella scrittura (vediamo quotidianamente sui giornali frasi indecenti scritte in un italiano frettoloso).

Tanti pensano che scrivere sia facile: tutti scrivono, sai? Scrivere in realtà è molto difficile, bisogna avere un'idea, ragionarla, stenderla nel miglior modo possibile, per essere facilmente comprensibile e non noiosa. Deve lasciare qualcosa, non deve essere un compito svolto per avere qualcosa a fine giornata. Scrivere è complicato, richiede pazienza, sforzo e tempo. Esattamente come per le fotografie.

Si sbaglia spesso, si impara dai propri errori e si migliora. Ma, una volta che si comincia a migliorare, arriva la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono, anche se non a tutti piacerà.

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(Foto CC0 creative commons di Hannah Olinger)

Un'altra cosa che ho imparato sulla scrittura e che vorrei condividere, è un'insegnamento di una mia collega, che anni fa mi disse "Se non lo conosci non ne scrivi". Mai scrivere di qualcosa che non si sa, meglio raccontare qualcosa che si conosce in modo profondo, per poterne argomentare, discutere, cambiare posizione o ampliarla.

Ma soprattutto, se parli di qualcosa che ami, quell'emozione che hai dentro farà da sola scaturire le parole più adatte. Magari semplici, magari apparentemente banali, ma chi le leggerà sentirà subito che vengono dal cuore e saprà che quello, già di per sé, è un contenuto di altissima qualità.

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Dopo questo articolo, sono diventata tua follower e mi sento meno sola nel condividere l'amore per la nostra lingua. Pensa che proprio stamattina, ascoltando Radio3, si parlava di come i quotidiani fossero ormai scritti in maniera terribilmente sciatta e scadente rispetto a 40 anni fa. In fondo devono soddisfare un pubblico sciatto e scadente, che la qultura la impara coi quiz in tv. Per non parlare del fatto che oggi sono tutti scrittori e tutti hanno qualcosa da dire, a costo di autofinanziarsi la pubblicazione (così possono fare la parte dei geni incompresi). Che poi non conoscano le basi della sintassi, sono bazzecole.

purtroppo grande verità! conosco scrittori che scrivono male apposta, "tanto la gente non capirebbe altrimenti, allora do loro ciò che vogliono".

la cultura sta facendo sempre più spazio all'intrattenimento. La cultura non è intrattenimento, ma in tanti stanno iniziando a pensarla così.

Perché si scambia la cultura, quella di cui nutrirsi negli anni, quella che ti imbibisce l'anima e che nei grandi intellettuali alla Eco trasuda già da zitti, con lo sterile nozionismo.

Condivido pienamente ciò che scrivi, perché anche io sono molto attenta a queste piccolezze che piccolezze non sono. Comprendo benissimo le ragioni del tuo sfogo, perché ne leggiamo davvero ogni giorno di castronerie e strafalcioni; ma accanto a queste cose sgradevoli, per chiamarle così, ci sono anche mille note positive, articoli di persone che padroneggiano la lingua italiana e le sue regole e non solo, articoli di persone preparate che fanno ricerca o che conoscono a fondo ciò che vogliono condividere prima di prendere carta e penna (o tastiera e buona volontà).
Si tratta di una piattaforma per tutti, per cui è normale qui ritrovare tutti, dallo scrittore improvvisato allo specialista consumato, dall'entusiasta all'opportunista fino all'illetterato che ci prova con risultati più o meno accettabili: abbiamo di tutto, non ci possiamo lamentare (parlo di steemit in generale).

Detto questo, vorrei dirti che qualcosa possiamo fare per difenderci dall'ignoranza e dalla sovrabbondanza di materiale che non ci interessa per varie ragioni: leggere solo quello che pensiamo sia qualitativamente interessante, differenziare, lasciare perdere ciò che pensiamo non sia interessante o ben scritto. Non perderei mai il mio tempo a leggere un articolo sulla storia della filosofia scritto in modo scolastico e stentato, per poi discutere degli errori ortografici o della scarsa fluidità del testo; lo investirei piuttosto nella lettura di una storia di fantasia ben scritta e brillante! Insomma, abbiamo tutto qui, ma sta a noi scegliere.
È ovvio che poi, alla lunga, la qualità viene premiata: abbiamo il PostIT, in primis; poi si creano anche dei circoli di fiducia e stima reciproca, mi piace chiamarli così, quel gruppetto (folto) di autori che scrivono bene, che sono piacevoli da leggere, che raccontano storie interessanti, che ci insegnano cose nuove in modo chiaro. Punta la tua attenzione su questo e vivrai con più serenità e senza stress!

assolutamente concordo con te! Più che uno sfogo era una constatazione, un invito a cercare di fare sempre meglio, perché una storia per quanto brillante, se piena di errori purtroppo si nota. Detto questo secondo me i contenuti interessanti ci sono, e vanno assolutamente apprezzati, trovo tante persone che sanno raccontare mondi che non saprei nemmeno immaginare, e sono un ottimo esempio da seguire!

Devo ammettere, che gli errori che hai elencato, a volte li commetto.
E a volte è già troppo.
Ho comprato un libro che parla anche di questo, e sto cercando di migliorare la mia grammatica, e la punteggiatura.
Sono troppo precipitoso, ho troppa fretta di pubblicare, e rileggendo i miei post, trovo sempre imperfezioni, e mi dico ma non potevi rileggere ancora una volta?

ma guarda, sono la prima a farmi rizzare i peli sulle braccia quando rileggo miei articoli e post di anni fa, è normale, penso. bisogna solo abituarsi a farlo, e a prenderlo quasi come un lavoro più che un passatempo. Oddio, poi se non ci si diverte non va bene, ma secondo me cercare di perfezionarsi è già un grandissimo passo in avanti ;)

Condivido pienamente l'idea di fondo di questo post: un testo per essere interessante dovrebbe essere innanzitutto formalmente ineccepibile. Perché la correttezza formale è un biglietto da visita importante che apre le porte all'interesse verso un testo, un argomento, un'idea, una storia.
Si è dibattuto tanto in questo gruppo sulla "qualità" e su che cosa mai essa sia, ma la risposta vera e semplice è una sola: conoscere e padroneggiare la propria lingua natia. Poi, avere idee e interessi genuini da condividere. Se si hanno lacune o mancanze, si dovrebbe provare a migliorare. La perfezione non esiste, su questo non c'è dubbio, ma leggere strafalcioni di ogni tipo effettivamente dopo un po' esaspera :)
Speriamo in una collettiva presa di coscienza che elimini del tutto "pò", "qual'è", "perchè" e congiuntivi irrimediabilmente sbagliati :D

Hai colto a pieno il punto del mio discorso :)

Come si può essere in disaccordo?
Non solo sui blog ma anche in ambito lavorativo è facile incontrare persone che non conoscono la differenza tra "e" congiunzione o verbo ed utilizzano la "h" davanti la "a" o la "o" con un approccio meticolosamente casuale.
E che dire delle virgole. Chi ne abusa e chi le ignora; l'importante è scrivere no?
NO!
Ottimo post. Meritevole di un mio upvote sebbene, nella comunità, valga ancora pochino.
A presto!

se dovessi aprire il capitolo lavoro rabbrividerei per davvero. Lavoro in ambito creativo, sono stata creativa e sono stata anche account (che quindi ha il compito di controllare il buon lavoro dei creativi). Mi sono state date delle rispostacce quando ho chiesto come mai di certi errori, che voglio quasi dimenticare! Pensa che ho sentito dirmi da una collega neoassunta: dopo una virgola ci vuole sempre un soggetto (e per lei il soggetto era un "che"). Questo per dirtene una sola :D

L'ignoranza sta diventando una virtù. In quest'ottica la cura nel proprio scrivere, che si traduce inevitabilmente in rispetto per il lettore, tende ad essere considerata negativamente. Finiremo col doverci vergognare di non sbagliare congiuntivi!

Ecco, il rispetto per il lettore. Penso però, come dice giustamente nawamy, che qui si trovi un po' di tutto: il mondo è bello perché vario, spero vivamente che alla lunga sia la qualità quella premiata, non la quantità.

Tesoro bello, ho tolto il mio voto automatico e te ne ho dato uno al 100%, perché grazie a persone come te (e a diverse altre, in verità) non mi sento più così sola a difendere l'Italiano. Ho persino organizzato un contest mesi fa e ho scritto un Elogio del congiuntivo, tanto per capirci. Te li propongo, se ti va di farti un giro.

https://steemit.com/ita/@pataxis/primo-contest-di-lingua-italiana
https://steemit.com/ita/@pataxis/elogio-del-congiuntivo

wow!! :D ti ringrazio tanto, sia per il voto, ma soprattutto per l'articolo e il contest (bellissimo!). Sarò in prima fila al prossimo!

This is good content.
Follow you, can you follow me, please?

Condivido in parte il tuo sfogo... diciamo che cerco di essere un pò (tiè!) più elastico. Sopratutto per quanto riguarda accenti gravi o acuti.

un saluto :)

ahahahahaha grande ;) eh ho ammesso purtroppo la mia deformazione professionale, mannaggia a me :D

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