Il bello e il brutto di internet.

in #ita6 years ago (edited)

La vita in realtà mi sembra una specie di puzzle, ti ritrovi catapultato in questo mondo: a seconda delle ideologie dei propri genitori e alla cultura del proprio paese si è formati in un certo modo (almeno finché si ha un paese con una cultura). Se l'unica fonte di informazione e opinione fosse quella stampata e digitale filtrata dagli stati in realtà sarebbe tutto piuttosto semplice: niente guerre di cui parlare, niente teorie bollate come complottiste (e quindi tutte palesemente false, o forse no), niente chiarezza su argomenti fondamentali come l'economia, la storia, il nostro stesso funzionamento e come veniamo influenzati da ciò che ci circonda e con cui veniamo a contatto.

Non è per niente facile distinguere cosa è fake da cosa è vero, cotruire una opinione che si basa principalmente su fatti, dati e ricerche; specialmente quando la scuola e l'università non ti hanno aiutato a sviluppare un pensiero critico autonomo ma solo a uniformarti alla massa e seguire i canali standard di informazione e comunicazione.

Poi un bel giorno arriva internet, che era probabilmente stato inteso più come strumento di distrazione di massa (in questo in buona parte ha avuto successo) e "asilo" per coloro che decidono di lasciare la società o che non sono in uno stato mentale tale da potervi partecipare. Ma succede che un gruppo di persone decide di sfruttare l'anonimato che internet garantisce per far sentire la propria voce e le voci di coloro che non sono bene accolti dai mass media, in alcuni casi rischiano proprio di finire in carcere, una roba orwelliana che speravi di non vedere mai nell'arco della tua vita.


Creative Commons.

Capisco alla perfezione perché sia il lavoro che lo studio sono realizzati in modo tale da prendere la maggior parte del tempo e delle energie delle persone, bisogna tenerli occupati il più possibile per evitare che finiscano per informarsi o sia mai decidano di partecipare attivamente alla politica/cultura/cambiamento del proprio paese.

Invece la rete ha cambiato le carte in tavola: lo vediamo direttamente con il nuovo governo targato 5 stelle, un movimento nato appunto dalla rete che è arrivato ad essere il primo partito italiano. Lo vediamo nell'esposizione delle fake news che ormai non sono più quelle di internet ma anche quelle di mass media che avendo molta più credibilità difficilmente vengono smascherati (http://www.dailymail.co.uk/news/article-4573882/Fake-news-row-Muslim-protesters-TV-crews.html la classica tattica del mettere poche persone strette in poco spazio dichiarando che la strada è piena di protestanti), che crea un grosso problema quando qualcuno vuole decidere cosa è vero e cosa non lo è. E infine lo vediamo con l'avvento della blockchain che sta restituendo un po' di libertà e partecipazione a tutti coloro che si addentrano in questo incredibile nuovo mondo in costruzione che è appena alle fondamenta.

Internet in realtà fornisce quei pezzi del puzzle mancanti per chi diventa bravo a cercare, anche se devo ammettere che il quadro completo è un po' deprimente, saltereste letteralmente in aria a sapere cosa succede dietro le quinte e il livello di coinvolgimento anche di personaggi che possono sembrare "contro corrente" o comunque indipendenti. Questo il grosso problema, chi si cela dietro i "mercati" e i "poteri forti" gioca spudoratamente su più fronti, convinto che propinandovi la storia A o la storia B alla fine il vincente sia sempre lo stesso.

Mai come oggi è stato vero il divide et impera.


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Internet è la più moderna delle religioni, capace di unirci e collegarci.
Una volta "dovevamo" credere ai TG.
Oggi possiamo comunicare con un' altro che vive dall'altra parte del mondo per verificare se è vero o no quello che ci dicono a riguardo.
Ce lo facciamo da noi il TG, non abbiamo bisogno di una redazione che ci dica cosa dobbiamo o non dobbiamo sapere

Condivido il fatto che sia un potente mezzo comunicativo ma come tutte le cose c’è sempre il rovescio della medaglia.
Ad esempio ieri hanno trasmesso su Sky cinema “The Circle” in passato avevo anche pubblicato un post su questo film che ritengo molto interessante sull’argomento social e sul discorso della privacy , vi consiglio di vederlo.

Si, ci sono per fortuna delle eccezioni, anche se il bilancio costo/benefici non è posotivo

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