Giù la maschera - Considerazioni sul malcontento diffuso e risposta alle osservazioni di Charlesx

in #ita6 years ago (edited)

Di cose ne son state dette parecchie.

Una cosa è certa: a prescindere dalla bontà delle affermazioni di ciascuno, della linea di pensiero e delle eventuali critiche mosse al post della Discord-ia, pare che il vaso di Pandora non goda più della protezione del suo coperchio.

C'è chi ama definirla frustrazione, chi ingiustizia, chi bananajoe. Ha poca utilità prodigarsi nello stigmatizzare un malcontento diffuso; sarebbe altresì utile capirne le radici e indagarne le ragioni.

Ho apprezzato tanto il tuo intervento caro @charlesx - che potete trovare qui - sei stato l'unico a essersi davvero posto al livello dell'interlocutore senza ergersi su alcun piedistallo, pur affermando un pensiero distante (anche se a ben vedere non troppo, e più avanti vi spiegherò perché) da quello espresso nel post incriminato.

Sia chiaro, a me di aver ragione a tutti i costi importa poco. Anzi, posso affermare con piacere di aver imparato molto più su Steemit in questi giorni concitati, tra post, commenti, risposte e chat private, che in tre mesi di permanenza nel gruppo italiano su Discord.

In questo post proverò in parte a rispondere alle osservazioni mosse da @charlesx su alcuni punti, anche se il vero intento è quello di fissare alcuni concetti che ho la netta sensazione non siano risultati chiari a tutti i lettori.

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Decentralizzazione

  • @charlesx: Hai ragione sulla decentralizzazione. Non ho mai avuto pretese di onniscenza e sono ben contento quando qualcuno si prende la briga di farmi notare le imprecisioni. Un concetto frainteso che ha portato a ulteriori fraintendimenti.

A prescindere dal suo utilizzo improprio, c'è però un messaggio preciso che vorrei non passasse inosservato: le risorse a disposizione possono essere distribuite meglio, in modo da permettere realmente ai nuovi (meritevoli) un'ascesa più rapida.

È sul rapporto che lega i vertici alla base della piramide che si gioca l'intera posta: chi "stampa" ha bisogno del voto al witness e ha la responsabilità di distribuire le risorse, così come chi scrive necessita del supporto proveniente dagli upvote. Sappiamo bene entrambi quanto sia determinante la posizione nel ranking per ogni witness. Quindi, e qui mi collego a un'affermazione di @zaragast, non mi pare esattamente di esser di fronte a una onlus, bensì a un rapporto di reciproca convenienza.

Non si spiegherebbe altrimenti la ragione per cui si vada a scovare i nuovi autori per invitarli a unirsi alla community. O siamo diventati tutti benefattori, o siamo di fronte a un business. Sembrerà ovvio da dire, ma ho notato in diversi commenti che anche questo passaggio incontrava qualche resistenza. Nulla in contrario, per carità, ma come tale va trattato, motivo per cui un clear agreement tra le parti risulta quantomai necessario.

Voto automatico

  • Sia chiaro, io sono per la selezione naturale. Questo è un altro concetto che non mi pare sia passato la scorsa volta. I social media sono un mondo terribile, ma non ci impone nessuno di farne parte. E così com'è giusto stabilire delle relazioni e provare ad allargare la propria cerchia di interazioni - e quindi di consenso, reale o potenziale - è corretto far sì che ognuno si prenda la propria responsabilità per quanto concerne il successo o l'eventuale fallimento. Risultare interessanti è molto difficile e non tutti ce la possono fare, anche se tutti possono provarci. E se non ci si riesce? Pace.

Il voto automatico va contro questo principio, tenendo a galla una massa informe di autori più o meno validi, che interpretano la loro attività su Steemit come una mansione per cui venir retribuiti. Non hai tempo di leggere, commentare e interagire? Pazienza, significa che questo social non fa per te. Riesci comunque a creare hype pur non essendo particolarmente attivo, soltanto grazie ai contenuti, allo stile presente in essi o chissà cos'altro? Bravo, complimenti.

E' innegabile che il voto automatico diventi una risorsa preziosa per chi inizia. Ma come ho spiegato in diverse occasioni, bisogna saper distinguere i vantaggi provenienti dal breve e dal lungo periodo. A mio modo di vedere nemmeno i vantaggi nell'immediato sono così tangibili, dato che innescano inevitabili conseguenze, tra cui una ridotta capacità di esprimere preferenze al di fuori della cerchia selezionata - magari upvotando commenti o altri articoli - e una scarsa comprensione dello strumento social. Checché se ne dica, il voto automatico è, di fatto, un deterrente per l'interazione.

La funzione del social

  • Un altro, importante, elemento di confusione che ho notato riguarda ancora una volta la natura della piattaforma. Su un social network devono necessariamente esser presenti contenuti di natura eterogenea. Non è un caso che vi siano le categorie più disparate nella sezione tag.

SPI invece, sembra più un'organizzazione di persone che ambisce a diventare una redazione senza averne le dovute competenze. E lo dico con pochi peli sulla lingua, dato che le redazioni sono state la mia seconda casa negli ultimi anni e so bene come si organizza il lavoro, quanti e quali siano gli standard qualitativi da rispettare e via dicendo.

Un social ha una missione diversa rispetto a un sito d'informazione: creare interazione. L'interazione può passare attraverso diverse forme e canali, dai video alle immagini o una marea di altre cazzate. Ti faccio un esempio concreto di quello che intendo: l'utente X posta un'immagine oggettivamente di cattivo gusto, seppur entro i limiti concessi, accompagnata da due righe altrettanto opinabili su una nota faccenda di cronaca.

Lo stesso utente, consapevole di aver espresso una linea precisa, potrebbe aver volutamente lanciato un'esca. E infatti ipotizziamo che dopo qualche ora il post venga sommerso dai commenti, ma che lo stesso autore si prodighi ad argomentare le sue ragioni nelle risposte, dando vita a una discussione produttiva su di un tema volutamente provocatorio. Domanda:

Vogliamo definirlo un post di qualità o un contenuto spazzatura?

Qualità

  • Ne consegue che ci si trovi a dover delineare i contorni di questa presunta "qualità da ricercare" senza nemmeno averne chiaro in testa il concetto. Nel post precedente - che potete leggere qui - ho posto un quesito ben preciso: cosa si intende davvero per qualità?

Quanto appena affermato non va assolutamente a intaccare la buona fede dei curatori o l'impegno profuso. Si criticano il criterio di giudizio applicato e le competenze specifiche nello stabilire se questo o quell'altro contenuto merita più o meno attenzione - come potrà un curatore che non ha mai scattato una foto se non dal proprio cellulare, accorgersi di un post meritevole d'attenzione nel campo della fotografia? -

Retribuzioni ai curatori

  • Ora passiamo alle retribuzioni ai curatori, altra nota dolente. Lo ripeto a scanso di equivoci: retribuire i curatori non è soltanto giusto, è legittimo. La mia unica perplessità riguarda il come, perché la questione diventa etica. E' giusto utilizzare il voting power come strumento di retribuzione per attività ESTERNE a Steemit, seppur a esso strettamente correlate nonché contemplate dagli intenti dei fondatori?

In diversi commenti ho riportato esempi virtuosi di comunità che, per renderla semplice ai lettori, si autotassano e, a fronte di un supporto cospicuo e costante, vanno a creare un pool dal quale pescare per la retribuzione dei curatori. Mi pare che questo topic debba poter essere perlomeno trattato, se non addirittura snocciolato per bene.

Ricordo che @heidi, in risposta a un mio commento sul suo post ha rimarcato come una parte delle retribuzioni sia fissa - scorrete in fondo al suddetto post per trovare lo scambio di battute -. Non mi va di parlare delle cifre esatte elargite da altre comunità sotto forma di SBD - pur essendone a conoscenza non trovo opportuno renderle note - ma si parla di ben altre cifre che 2/3 SBD a post, a dimostrazione che un'alternativa è comunque possibile e qualcuno già la mette in atto.

In maniera molto semplice, più VP viene destinato alle retribuzioni, meno ne rimarrà per premiare gli autori che meritano attenzione, a fronte di una comunità che si allarga a vista d'occhio.

Se qualcuno, da lassù, pensa che non abbia gli strumenti necessari per esprimere un'opinione a riguardo mi può star bene. Ma solo a patto che spieghi a me, e attraverso la stessa risposta a tutta la community, come stiano le cose da questo punto di vista in termini economici, concreti. Alla gente da fastidio rimanere all'oscuro di cose che potrebbero dar adito ad ambiguità. E per quanto il voto possa essere semplicemente frutto della volontà dell'utente singolo, ai membri del gruppo vengono richieste delle cose ben precise, motivo per cui ci si arroga il diritto di mettere il naso su certi temi.

Considerazioni sulla risposta di @charlesx

  • @charlesx: In linea generale nella tua risposta, che ho trovato molto pertinente, ho notato una forte tendenziosità a interpretare quasi esclusivamente il sentimento di chi sta già all interno di Steempostitalia, ma non di chi vuole provarci da solo che, in molti casi, perde la voglia ancor prima di aver cominciato.

Mi pare così ovvio notare come il gruppo, per quanto da un lato costituisca un enorme vantaggio per chi ne fa parte, d'altro canto sortisca l'effetto contrario per chi sceglie di non sposarne la causa. Uno svantaggio che non sarebbe così evidente in una lingua come l'inglese, ma che nei fatti lo diventa in una minoranza linguistica come accade con l'italiano.

  • L'unico neo che trovo nella tua risposta riguarda il fatto di aver completamente ignorato quanto detto nei commenti - o almeno non ne ho visto menzione - dove si è svolto il cuore della discussione. Non ho mai inteso il mio post come una dichiarazione di guerra ma come un'occasione di dibattito, scritto volontariamente con un determinato stile perché, detto molto semplicemente, so come catturare l'attenzione a livello social, so quale tipo di comunicazione può essere più efficace di un'altra. Perché è il mio lavoro, pur facendolo a nome delle testate a cui presto servizio e non a livello personale come accade in questa sede. Il post era il ring messo a disposizione per il confronto, non accorgersi di questo aspetto è una leggerezza non di poco conto e a tal proposito ringrazio @marcodobrovich per averlo evidenziato in diversi commenti.

  • Sono sicuro che Steempostitalia sia nato con le migliori intenzioni e abbia a sua volta aiutato tanti utenti a crearsi una dimensione qua dentro. Ciò non esclude che, con l'allargarsi della community, la nascita di nuove esigenze/problematiche e l'ambizione, da parte dei vertici, di spingere il progetto ancora più in alto, vi possano esser stati e vi siano degli angoli bui a livello gestionale, che suscitano malcontento tra chi galleggia nel limbo dell'anonimato pur avendo, dalla sua, tante risorse.

In questo senso, il botta e risposta avvenuto con @bhuz nei commenti, testimonia una percezione differente a seconda del punto di osservazione, tale per cui è difficile dare assolutamente torto o assolutamente ragione a entrambe le parti

@bhuz: Niente di tutto quello che vi arriva ed è arrivato fino ad ora è qualcosa di "dovuto" o per cui vi è stato richiesto qualcosa in cambio
@bronsedi: Condivido. Per le stesse ragioni nessuno vi ha imposto di creare una community, quindi dal momento che scegliete di farlo, chi ne fa parte è inevitabile che si aspetti qualcosa in cambio.
  • Infine mi preme ricordare come gli utenti che hanno conosciuto Steemit quasi esclusivamente grazie al canale Discord, abbiano una percezione della realtà differente da chi ha mosso i primi passi quando la community ita non esisteva. La conseguenza più immediata è che una parte di questi utenti arrivi a confondere le due cose relegando Steemit a mo' di appendice del canale Discord e non viceversa, spostando quindi il focus dell'interazione dal social alle chat di gruppo. Interazione che su Steemit ha la possibilità di esser retribuita alla pari di un post.

Conclusioni

Questi giorni sono stati un toccasana, sotto tanti punti di vista, sia per il sottoscritto che per chi ha preso parte al dibattito. Sia per l'esser venuto a conoscenza di meccanismi che non mi erano chiari, che per esser riuscito a dare dei segnali forti, non tanto per i contenuti del post in sé, quanto per aver assolto quella funzione social cui accennavo poc'anzi. Sono i numeri a parlare, numeri che non vedo così di frequente nella community e che meriterebbero un po' di attenzione da parte di chi osserva e si scaglia ciecamente contro ciò che non condivide, tralasciando quanto di buono è stato fatto.






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Io mi trovo d'accordo con molte cose che dici, e mi piacciono i toni di molte, non tutte, le risposte che ricevi.
Ad ogni modo questa vita è una dolce amara sinfonia, e noi non possiamo cambiare, anche se siamo qui. :-D

Che mi sono persa in queste settimane in cui mi sono collegata poco a steemit? Non seguo quasi per niente il gruppo Discord e dai vari post che ho recuperato ho capito che ci sono ancora problemi sulla distribuzione dei premi e dei voti tra tutti gli utenti, ma non ho colto tutte le sfumature.

Facendo una sintesi di questa 3 giorni infuocata :)

Si è aperta una discussione e sono state dette tante cose. Con toni più o meno pacati ma l'importante è il succo, il risultato ottenuto: la discussione è stata aperta è questo può solo essere positivo.
Tant'è vero che lo staff ha annunciato varie cose nel canale Discord, imminenti cambiamenti, vedremo il dove, vedremo il come. Io aspetto e voglio capire quali linee si intendono continuare a percorrere e quali lasciare; dove si vuole andare a parare.

Ciò che è successo comunque è molto positivo; è stato abbandonato un certo torpore di fondo e si è tornati attivi, propositivi... Bene!

Discuterne è il minimo. Bisogna vedere se questa discussione si svolge solo in certi ambienti o viene estesa a tutti. Bisogna capire se si vuole davvero discutere o si vuole semplicemente trovare una soluzione provvisoria per placare il malcontento.

Mi aspetto molto di più da alcune persone e soprattutto mi auguro che chi è stato zitto fino ad ora per paura di esporsi trovi il coraggio di dire la propria. Tante son state le critiche ma tanti anche gli apprezzamenti. Con la differenza che le critiche son state spiattellate senza ritegno, mentre solo in pochi hanno avuto il coraggio di dissentire dal credo comune, pur sentendone intimamente l'esigenza.

Hai chiarito maggiormente la tua posizione e in una modalità più consona, ho apprezzato questo tuo post che fa maggior luce sui tuoi pensieri sulla comunità. E con questo non voglio leccarti il culo sia chiaro... eheheheh

Ahahahah tranq =) Mi sarebbe piaciuta più interazione onestamente, ma vedo che quando le cose sono esposte coi toni giusti e con basi solide il silenzio domina la scena. Sarà una coincidenza...Dov'è tutta la gente che ha affollato il primo post? Dove sono quelli che avevano romanzi da scrivere e sezionavano parola per parola quanto ho scritto?

Bella domanda...

Personalmente mi è piaciuto molto questo tuo post, per i temi trattati ma soprattutto per il come sono stati trattati. Vero con il post precedente hai aperto la discussione e raggiunto grandi numeri... forse però il modo, anche se voluto, è stato perlomeno discutibile. Personalmente mi resta un punto di domanda: chissà come sarebbe andata se esordivi con qualcosa di questo tipo?

Azzardo...non avrebbe sortito lo stesso effetto. Forse nemmeno la metà. Perché il social ha le sue regole e dalla poca esperienza che ho accumulato nel campo ho scelto questa linea. L'ho scelta dimostrando, commento dopo commento e post dopo post di non essere semplicemente un urlatore, ma di cercare il dialogo.

Un dialogo che non mi pare stia avvenendo nei termini che mi sarei augurato. Come potrai notare da solo, quando i toni sono pacati e le argomentazioni lineari (quando quindi è più difficile attaccarmi), la linea è il silenzio. Per questo ho mostrato il fianco nel post di esordio e resto convinto della mia scelta: non volevo affatto che il tutto scivolasse delicatamente nel dimenticatio.

Ho cambiato direzione già dal post successivo e di commenti da chi potrebbe fornire una risposta nemmeno l'ombra. Idem come sopra qua...Ti ringrazio per i complimenti e ti invito a condividerlo se pensi possa portare a qualcosa di costruttivo. Mi sto impegnando tanto in questi giorni, sottraendo diverso tempo al lavoro per portare avanti questa discussione. Ma sono molto più SOLO di quanto non pensassi. Chi è con me me lo scrive in privato, chi è contro invece non si fa scrupoli e si permette addirittura di utilizzare un registro deprecabile, come nel caso di @zaragast. E tutti zitti, nessuno a dire nulla. Chapeau

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