Sulle Navi! Scegliere rotte non troppo trafficate

in #ita6 years ago (edited)

immagine di mia proprietà

Ecco il primo post della serie "Sulle Navi!". Questo titolo viene dall'aforisma 289 de "La gaia scienza" di Nietzsche, intitolato appunto "Via sulle navi! Non appesantirò l'intervento con la citazione di questo testo. Per coloro che saranno curiosi, o appassionati di filosofia, dedicherò più avanti un post a parte con un mio commento, perché reputo l'aforisma in questione come la descrizione più precisa dello stato d'animo e dell'approccio attraverso il quale comincio l'avventura di questo viaggio.

Ho detto che il mio approccio è professionale, ma il percorso è un percorso sia professionale che culturale.

L'obiettivo professionale è creare un gruppo di lavoro che, attraverso collaborazioni e partnership esterne, si occupi di sviluppare progetti editoriali.

Il viaggio che sto proponendo come progetto, invece, ha lo scopo di facilitare la creazione del gruppo di lavoro ed eventuali collaborazioni su singoli progetti editoriali (in partnership).

Come ho scritto, in risposta ad un commento, il viaggio cercherà di raggiungere il proprio obiettivo creando una mappa (un piano di azione) sulle migliori strategie, secondo me, per lo sviluppo e la valorizzazione di progetti editoriali oggi (in epoca di crisi editoriale). Questa mappa sarà disponibile a tutti, sarà il trampolino di lancio per progetti editoriali perché servirà (al mio gruppo di lavoro, ma anche ad altri gruppi di lavoro) per favorire partnership su singoli progetti con il mondo professionale della creazione di contenuti, dell'editoria e di quei settori che hanno bisogno di contenuti per promuovere un territorio, sviluppare un confronto sociale tra saperi, proporre contenuti formativi e culturali, inoltre sarà utile per trovare e coinvolgere investitori su progetti editoriali.

La mappa sarà il primo Project Model Free (Open) dedicato al settore editoriale che sia stato mai fatto (se qualcuno conosce altri esempi del genere fatemi sapere).

E come ogni progetto che si ispira ai principi del free software, sarebbe importante che a condizionarne lo sviluppo (i contenuti) ci sia anche il contributo di interventi esterni.

Siccome io non sono giovanissimo (insomma, rispetto alla media degli utenti steemit), faccio differenza tra free software e open source, chi ne vuole sapere di più può leggere questa pagina di wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Differenza_tra_software_libero_e_open_source

La mappa sarà pubblicata in un sito web, che sarà il punto di riferimento per tutti coloro che si vorranno confrontare con il percorso o che semplicemente vorranno prendere la mappa per utilizzarla nei loro progetti.

Non si aspetterà che la mappa sia finita per sviluppare parallelamente progetti editoriali, perché non credo che la mappa sarà mai conclusa, perché il territorio (lo scenario sociale ed economico a cui la mappa dovrà riferirsi cambierà continuamente). Questo significa che sto lavorando a progetti editoriali indipendenti (ne parlerò quando sono pronti) e che allo stesso tempo valuterò la collaborazione a progetti editoriali di coloro che mi inviteranno a dare un contributo.

Ogni persona, o gruppo, che legge questo e gli altri post della serie ed è interessato ad un confronto anche privato, sappia che sono più che disponibile.

Andare controcorrente: occupare gli spazi lasciati liberi

Mi sembra di stare dentro un torrente in piena che mi trascina in una direzione, vorrei fermarmi ma non è facile, delle volte vorrei andare controcorrente, ma la forza del torrente lo rende impossibile, l'unica possibilità che riesco a vedere è quella di raggiungere una delle rive del torrente ed uscire fuori dall'acqua, dopodiché sarà più facile cambiare (scegliere) direzione.

La mappa è il percorso strategico che mi consentirà di fare ciò.

Per disegnare la mappa utilizzerò alcuni strumenti professionali utilizzati per lo sviluppo di progetti, uno di questi è il business model canvas, che spiegherò in dettaglio nei prossimi post. Per chi voglia avere un'idea già da ora può leggersi questa pagina wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Business_Model_Canvas

Bisognerà essere creativi (innovativi) nella ricerca di soluzioni, e per innovazione non intendo solo quella tecnologica (tipo quella che potrà essere determinata dalla tecnologia blockchain ad esempio), ma anche culturale, vale a dire sperimentando un diverso approccio nelle relazioni professionali e nella scelta, cura, creazione dei progetti editoriali.

Non è necessario che tutti accettino lo stesso approccio, non ci saranno regole (né comandamenti), l'approccio comune potrà essere seguito soltanto da coloro che lo vogliono seguire (so già che molte partnership saranno attuabili soltanto se sono in grado di accettare approcci diversi).

Come sono arrivato fino a qui

A questo punto, prima di iniziare a trattare gli aspetti più specifici (tecnici) voglio raccontare come sono arrivato a decidere di questo percorso, che anche per me è nuovo. Penso che questo sia utile per farvi comprendere meglio i miei obiettivi.

Sono un consulente per lo sviluppo di progetti e per la comunicazione web, ho lavorato e lavoro (oggi in modo indiretto) collaborando con il mondo dell'editoria professionale.

Da diversi anni a questa parte sono molto insoddisfatto del mio lavoro, in parte perché l'inflazione di strategie di web marketing sempre più invasive (per chi le subisce) e sempre meno performanti (per chi le attiva) aprono scenari dal mio punto di vista sempre più confusi e meno legati alla qualità piuttosto che alla quantità.

Questo accade anche in steemit non vi pare? Non vi sembra che pubblicare 10 post al giorno sia meglio che pubblicarne 1 e che commentare spessissimo sia meglio che commentare poco? E se è così perché dare la colpa ai bot? Presto ci saranno software basati sull'intelligenza artificiale (artificiale appunto, non umana) che saranno in grado di scrivere contenuti tipo il 90% di quelli che si possono leggere su steemit, ma anche sulle riviste online.

Il 90%! rimangono fuori il 10%. Ecco il campo da gioco lasciato libero. Io sto andando lì a giocare, mi raggiungete?

Nel mio post precedente (Sport, montagna e inclusività) vi ho parlato di un progetto (Sportfund Onlus) a cui ho collaborato con le mie competenze.

E' un progetto che mi interessa perché stimo molto le persone che lo stanno portando avanti e i risultati che stanno ottenendo e, soprattutto, stimo i valori culturali che propongono (una visione del mondo, in questo caso dello sport, alternativa a quella comune). Avrebbero bisogno di una buona comunicazione, di una buona attività di storytelling (di qualità, della stessa qualità dei loro servizi), ma la collaborazione con loro è dovuta terminare perché non hanno il budget per sostenere i costi per i miei interventi e per un ufficio di comunicazione (narrazione), risulta difficile anche una collaborazione alla pari per quanto sono invischiati in aspetti burocratici nella partecipazione ai bandi, e cose del genere.

Ho pensato a quali modi si potevano immaginare per occuparmi di progetti come questi (che sono tanti) senza gravare economicamente su questi gruppi, ho cercato di capire in che modo sviluppare progetti editoriali sui settori e nelle modalità che a me interessano ed ho scoperto che l'unico modo è quello di togliersi fuori dal torrente in piena che mi porta nella direzione che vuole lui. Ed ho scoperto anche che questo togliersi dal torrente non significa diminuire le opportunità professionali, ma aumentarle.

Ecco da dove sono partito, la mappa sarà un modo per condividere con l'esterno le risposte che mi sono dato, le soluzioni che ritengo più efficaci, allo scopo di aiutare e ricevere aiuto (vale a dire collaborare), perché questa strada non serve a niente se percorsa in solitudine.

I prossimi passi

Ora vi accenno ai due miei prossimi post della serie, il primo cercherà di spiegare cosa mi aspetto dagli altri (da quelli che hanno mostrato un interesse qui su steemit). Tranquillizzatevi, non vi chiederò troppo, nulla di più di quello che siete in grado di dare in questo momento.

Il secondo post comincerà ad entrare nei dettagli delle mie riflessioni, comincerà a delineare la mappa. Presto, molto presto, questi contenuti saranno raccolti in un sito web dedicato, per cercare (come detto) anche fuori da steemit una partecipazione.

Questi post scritti su steemit non hanno l'ambizione di coinvolgere molte persone, so già che non sarà così, ma a me basta coinvolgerne una, due, cinque perché questo abbia un senso, poi sono sicuro che col tempo, con le altre iniziative che ho in mente questo numero potrà solo aumentare.


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Ciao @anedo
scusa il ritardo ma il tuo inizio del viaggio meritava una risposta esaustiva, non necessariamente lunga e articolata.
Bello il riferimento a Nietsche, contagioso il tuo spirito.
Tutti siamo credo abbastanza estasiati da questo tuo percorso che ci vede coinvolti e al tempo stesso molto curiosi di vederlo partire per poter salire a bordo.
A tal proposito corro a leggere il tuo nuovo post, attendendo il resto.
Grazie!

”...quei settori che hanno bisogno di contenuti per promuovere un territorio, sviluppare un confronto sociale tra saperi, proporre contenuti formativi e culturali...”

Questa roba io la so fare. L’ho fatta e la sto facendo. ...dove territori non sono solo quelli fisici (ma ci sono anche quelli), ma anche metafisici (ambiti culturali, professionali,...).

Aspetto il tuo prossimo post per capire dove vuoi andare (sei tu l’armatore, no...??!). ...e poi ci attrezziamo per salpare. 😉

Questa roba io la so fare. L’ho fatta e la sto facendo

Per questo sarai anche tu a decidere la direzione...

Aspetto il tuo prossimo post per capire dove vuoi andare (sei tu l’armatore, no...??!). ...

Le navi sono tante (non una sola) e i capitani sono anche armatori della propria nave, e insieme decidiamo e narriamo il viaggio.

🙂

Ok, ammiraglio. Spero davvero di trovare il tempo questa settimana: sono in isolamento al mare, dove seguo un cantiere, e la sera sono solo soletto e forse è la volta riesco a concentrarmi...

Aspetto con interesse il prossimo post allora :)

Un saluto

penso che la strategia del management dei contenuti (quello che io immagino possa essere tradotto con mappa editoriale) sia esattamente nello spirito del tempo. Un tempo che i contenuti, da un lato li produce in continuazione e con una velocità impressionante, dall'altro fa difficoltà a visualizzarli, selezionarli, renderli credibili e condivisi. Mi sembra un ottimo progetto.

Sì, ma forse... non saprei... ci confronteremo... il bello è proprio questo confrontarsi... forse la mia mappa sarà più culturale di quella che normalmente si affianca al content management... nella mia visione nessun database... nessun software... potrà essere utilizzato per organizzare, selezionare, rendere credibili e condivisibili i contenuti... questo è un compito che dovrà tornare a noi... sto pensando a voce alta... forse anche tu sei già in questa direzione... mi ricordo da giovane, quanta passione nel catalogare i contenuti (i libri, i dischi, le videocassette dei film) che leggevamo e possedevamo... o mi viene in mente la Biblioteca reale di Alessandria... che credo avesse un significato che trascendeva il semplice archiviare... oggi questo gioco sembra concluso e bisogna sostituirlo con qualcos'altro... un nuovo senso... un nuovo valore... per fortuna non sono su queste considerazioni che baserò la praticità del mio percorso... questi pensieri me li lascio... come il vino d'annata per i momenti speciali...

Grazie per il commento 👍

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