Riconoscersi.

in #ita6 years ago

Qualche settimana fa, ho deciso di fare una passeggiata con il mio cane.
Il tempo non era grigio come ora e le temperature nemmeno così basse; diciamo che era una tipica giornata primaverile nel mese di novembre.
Ho approfittato di quell'oretta di libertà per scacciare via qualche pensiero, rilassarmi e, soprattutto, immergermi nella natura, una delle cose che amo fare di più.

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Immagine CC0 creative commons


Una volta arrivata al parco, prima di attraversare la strada per imboccare il percorso della pista ciclabile, mi si accosta una macchina famigliare e, attraverso il finestrino, noto che una signora mi sta salutando.
No, non mi stavo affatto sbagliando: era lei!
Era da tantissimo tempo che non vedevo questa persona, L. per l'esattezza; è un'amica di famiglia, una persona molto legata alla mamma.
Purtroppo la sua famiglia non sta attraversando un bel periodo; nell'ultimo anno la figlia di quattordici anni si è ammalata, è diventata anoressica.
In questo lasso di tempo, i contatti tra le nostre famiglie si sono un po' affievoliti.
M, la figlia, è entrata ed uscita da diverse cliniche ed i medici la stanno aiutando nel recupero attraverso un programma ben definito: una regola è non avere contatti, al di fuori dei genitori, con altre persone fino a nuovo ordine.

La mia passeggiata si trasformò ben presto in un vortice di pensieri.
Trascorsi il resto della giornata con un senso di impotenza, rassegnazione eppure, pensavo, io avrei dovuto capire benissimo queste regole.
La mattina seguente, appena sveglia, trovai sul display del mio cellulare un messaggino da parte di L:
"Anche se di sfuggita, mi ha fatto piacere vederti, mi mancate. Scusami se sono scappata di fretta ma M. aveva bisogno. Speriamo di vederci presto!"
Se questo messaggio mi rese felice, quello che ricevetti nei giorni successivi fu ancora meglio:
"Ciao V. ed S, mi piacerebbe tanto vedervi. Che ne dite se ci vediamo a casa mia domani alle 15:30? Un abbraccio M."
Quello che avevo appena letto non mi sembrava possibile. La regola recente, di cui ero al corrente, diceva espressamente che le era concesso vedere una o due persone (famigliari e non ) per un'ora a settimana.

Lei aveva scelto NOI

Noi eravamo le prime persone, rispetto anche ad altri suoi famigliari, che lei avrebbe voluto vedere.
Ero emozionata, ero felice.

Il giorno dell'appuntamento fu un miscuglio di emozioni. Ero sì felice di rivederla, ma anche preoccupata.
Non sapevo che argomenti affrontare in una conversazione: sapevo che non si poteva parlare di cibo, di scuola, visto che era stata costretta ad abbandonarla.
Pensai mille volte a cosa portarle ma alla fine optai per non portarle niente, non volevo ricadere in un regalo banale o magari inappropriato.

Ore 15:30. L. ci accoglie sul portone di casa con abbracci, commozione e baci. Felicità.
M. era al piano superiore, in camera, che si stava vestendo per accoglierci; nel frattempo noi ci accomodiamo in cucina e chiacchieriamo.
Il tempo passa ed M. non scende. Lì per lì, penso abbia cambiato idea ma capivo bene come si sentiva.
Mentre stavamo chiacchierando, sento dei rumori provenire dal piano superiore seguiti da dei piccoli passi che scendono le scale.
Improvvisamente si ferma. Aspetta qualche secondo e risale le scale.
Questa situazione si ripete un paio di volte, fino a quando non mi ritrovo M di fronte.

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Immagine CC0 creative commons

E' cambiata. Ha un viso stanco, gli occhi spenti e colmi di paura.
"Non osservarla, salutala", mi ripetevo nella mente.
M. mi abbraccia e mi sorride ed è stato in quell'esatto momento che ho realizzato effettivamente quanto esile e gracile fosse diventato il suo corpo.
Cerco di togliermi quest'immagine dalla testa e iniziamo a parlare.
Mi racconta tante cose: mi parla dei suoi animali, della sua passione per le unghie, le piante di cui si prende cura e più parla, più mi rendo conto di quanto sia cresciuta.
Mi racconta delle persone, dei loro modi di fare e della sua delusione verso alcune di loro.
Poi ridiamo, ridiamo così tanto che ci vengono i crampi alla pancia e nemmeno ci rendiamo conto che sono già le 17 e noi dobbiamo tornare a casa.
Prima di uscire di casa, mi ferma e mi confida qualche sua paura ed aggiunge che vuole rivederci presto.
A questo punto mi emoziono, è ormai evidente a tutti i presenti nella stanza. L'abbraccio, salutiamo tutti ed usciamo.
La prima cosa che riesco a fare appena salita in macchina è prendere un respiro grandissimo, guardare mia mamma negli occhi e dirle:
"Lei è me. E' me otto anni fa."
Mia mamma appoggia la sua mano sulla mia e mi rivolge uno sguardo che dice tanto, troppo.


Dopo questo primo incontro, ci siamo viste un'altra volta: potevamo fare diverse cose, ma lei e sua mamma hanno preferito fare una passeggiata al parco. Mezz'ora di camminata leggera, non di più.
Anche in quest'occasione ci siamo divertite molto e, a dire la verità, l'ho vista più rilassata.
I discorsi affrontati sono stati tanti ma la mia paura di invadere la sua privacy e distruggere quel poco di fiducia che sono riuscita a creare era tanta.
In diverse occasioni avrei voluto dirle tante cose, avrei voluto stringerla e dirle di non preoccuparsi perché tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Che il tic nervoso che ha di toccarsi continuamente le ossa nelle braccia, in viso, nei fianchi passerà; che quando mi parlava dei mille sport che faceva e cercava di capire se anche io, all'epoca facevo così, le avrei voluto dire che facevo ancora peggio, ma non ho potuto dirle nulla.
Avrei tanto voluto dirle che questo "piccolo" mostro che si è insidiato dentro di lei e che le fa sentire freddo, la fa sentire sola, non la fa sentire mai all'altezza di niente e di nessuno va combattuto.
Che la paura che ha ora che si è resa conto del livello a cui è arrivata è normale ma necessaria per reagire; che tutte le compagne e i compagni che ha conosciuto in clinica se li porterà per sempre nel cuore, anche quelli o quelle che non ci sono più.
Che sono fiera di lei perché sta reagendo.
Ma tutto questo è rimasto dentro di me, non è uscita nemmeno una parola.
Non è il momento. Quando lei si fiderà di me allora potrò parlare con lei più apertamente e dirle, con tutto il cuore, che la capisco.
Nel frattempo continuerò ad ascoltarla, proprio come una persona ha fatto con me perché in questi momenti ricchi di fragilità, avere qualcuno al tuo fianco, ti aiuta.

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Immagine CC0 creative commons

Per il momento, tutte queste parole che non sono riuscita a dirle, le dico alla me di otto anni fa, che ha lottato per anni, è caduta ma che si è rialzata.

Sort:  

Avrei tanto voluto dirle che questo "piccolo" mostro che si è insidiato dentro di lei e che le fa sentire freddo, la fa sentire sola, non la fa sentire mai all'altezza di niente e di nessuno va combattuto.
Ho amato queste tue parole da ex combattente di mostri pure io, è proprio vero si combattono, per tanto ma si combattono .e purtroppo le sensazioni brutte talvolta ritornan ma vanno sempre combattute!

Grazie ❤
Dette da te queste parole valgono di più. Sì, tornano ma siamo pronte a combattere! 💪

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Sei una persona forte e lei lo sa per questo in cuor suo ha scelto te. E saprai trasmetterle tutto ciò di cui ha bisogno, direttamente e indirettamente.
Ti abbraccio forte, e mando un pensiero caloroso anche alla tua M.

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Grazie Paw ❤ ormai stai imparando a conoscermi e quindi sai benissimo che di fronte al dolore, alla sofferenza, non riesco a rimanere indifferente. Spero tanto di esserle d'aiuto anche se, prima di tutto, la forza deve venire da lei.
Ti abbraccio forte anche io 😍

E' proprio il giorno dei ritorni, farete nevicare, tu e @marcuz, per aver ripreso in contemporanea a postare, ma ben venga la neve, se invierai racconti come questo, carissima @acquarius30!!!

Maaaad, ma a Carpegna la sfruffolata l'ha fatta qualche giorno fa! Qui da me è freddo ma se nevica so che è grazie alle tue parole 😍
Ho letto anche io il post di @marcuz ed è bellissimo, mi mancavano i suoi scritti.
Grazie per i tuoi complimenti, sei sempre dolcissimo! Un abbraccio ❤

Ciao @acquarius30 scopro solo oggi che anche tu sei stata assente per un po' di tempo. E' bello esserci ritrovati lo stesso giorno.
La tua storia... è una di quelle che colpisce dritto al cuore e non lascia scampo. Spero di continuare a leggerti presto! Ciaooo

Oltre a far passare del tempo prima di scrivere dei post, ritardo anche a rispondere ai commenti 😂
@marcuz, grazie mille per le tue parole!
Ho seguito sempre con piacere le tue rubriche matrimoniali e mi sono sempre piaciute tanto. Il tuo ultimo post era molto bello, come al solito!
Spero continuerai presto a scrivere anche tu!
Un caro saluto

E io sono fiero di te cara mia, te l'ho sempre detto che sei speciale e hai un cuore troppo grande... Ce ne fossero di più persone come te! Un grande abbraccio!

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