Comics & Superheroes on TV - Chapter #2
Dopo una pausa di 2 settimane riprendo il discorso che avevo aperto con il capitolo 1 di questa rubrica, un approfondimento sul mondo supereroistico nella tv odierna.
Ci eravamo lasciati con una breve introduzione sui fenomeni seriali più in vista negli ultimi anni su questo tema, oggi voglio ripartire dal primo punto dell'agenda illustrata al chapter #1: gli apripista.
Per quanto possano essere complesse le logiche, grandi gli universi, vasti gli argomenti, c'è sempre stata da qualche parte in un tempo passato una forza dirompente che ha dato il là ad ogni rivoluzione, piccola o grande che sia, epocale o ludica che sia, banale o sofisticata che sia.
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Nel nostro caso i "visionari" sono rappresentati da 2 emittenti che non ti aspetti, 2 tv generaliste che negli ultimi anni hanno iniziato un lento declino seriale a causa dell'avvento di gigantesche produzioni da parte delle tv via cavo, di idee azzardate e spesso vincenti da parte delle stesse e soprattutto dall'avvento di Netflix.
Per difendersi da tutto ciò 2 delle 5 sorelle generaliste (le altre sono la FOX, CBS e NBC) hanno giocato la carta del supereroe, o almeno dell'universo fumettistico che ruota intorno a tale figura.
La CW presenta Arrow
Nel 2012 la CW ordina il pilot di Arrow, eroe cardine dell'universo a fumetti della DC Comics, noto a molti anche come Freccia Verde. Parliamo di un'emittente che fino ad allora si era contraddistinta per prodotti seriali poco impegnativi, spesso con sfumature teen e che quindi si era imposta come uno dei canali più seguiti nel target relativo alla fascia dei giovani e giovanissimi. Basti pensare alle 3 serie che maggiormente avevano dato successo negli anni 2000 per la rete: Veronica Mars, Smallville e Supernatural. Non certo delle serie storiche e che hanno fatto della qualità il loro caposaldo, ma 3 serie che hanno riscosso molto successo tra i ragazzi.
Quando pensiamo ad Arrow e agli altri eroi DC che appariranno in futuro sulla rete, non dobbiamo dimenticare il contesto della rete che li ha trasmessi.
Fatta questa premessa doverosa, torniamo al 2012 e a quell'episodio pilota che, forse inconsapevolmente, divenne l'antesignano di altri prodotti di genere, di ben altro spessore e successo ma che senza l'eroe di Starling City non sarebbero forse esistiti.
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L'episodio pilota fu dirompente. Un concentrato di azione, tensione e rispetto del materiale a fumetti che in pochi si aspettavano.
Non è mia intenzione,in questa sede, addentrarmi nelle varie storie narrate ma vorrei approfondire il ruolo che ogni serie di genere ha avuto nella storia televisiva recente.
Arrow fu dinamite per la tv del 2012. In molti si accorsero che erano lontani i tempi in cui i fumetti fossero roba da NERD, erano lontani i tempi in cui non esistevano mezzi e risorse adeguate per rappresentare decentemente combattimenti, fughe, rincorse, sparatorie e scene d'azione.
La fase 1 dell'universo MARVEL al cinema si era appena conclusa e aveva dimostrato che gli eroi a fumetti non erano solo affare per NERD ma anzi, potevano essere un grande veicolo per successi di pubblico e critica, una miniera d'oro per le case di produzione.
CW fu la prima a capirlo e se oggi la rete è in grande ascesa è soprattutto grazie a quella intuizione.
Chi ha visto il pilota di Arrow in diretta ricorderà quanto fossero ben fatte le scene di azione, quanta suspence ci fosse nei primi 40 minuti di una serie che oggi vive la sesta stagione.
Gli ingredienti che componevano, e compongono Arrow, sono appunto questi ma conditi dalle classiche venature teen tipiche della CW. In Arrow, infatti, la qualità di scrittura e del reparto attoriale è bassa, molto bassa. Si punta tutto sul cliffhanger facile, storie d'amore melense, villain sempre più imbattibili. Il cuore della storia è quello, le sfumature sono quelle ma il livello, nel contesto CW, si è alzato tantissimo rispetto al passato. Arrow fece segnare record di ascolti a ripetizione per la rete e ancora oggi gode di ampio successo.
L'universo MARVEL si espande e invade la tv
Il successo e il come esso arrivò permise anche ad altre emittenti di aprire gli occhi e puntare su quel genere preciso. E cosi, a pochi mesi di distanza, dall'inizio di Arrow la ABC lanciò il suo primo prodotto seriale incentrato su un universo fumettistico fatto di supereroi e agenti segreti che ruotassero intorno a quelle vicende. Nel 2013 approdò sugli schermi MARVEL Agents of S.H.I.E.L.D, una serie incastonata appieno nell'universo MARVEL ma che non aveva, almeno inizialmente, i supereroi come protagonisti. Nel prodotto dell'ABC c'era molta più programmazione, molta più qualità, molta più voglia di fare le cose per bene in un certo senso e in questo AOS di contraddistingueva fortemente da Arrow, pur condividendone lo sfondo generale.
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Laddove in Arrow tutto ruotava intorno ad un vero eroe in AOS avevamo un team di persone normalissime che appartenevano all'agenzia capitanata dal generale Fury e che si ergevano a scudo tra i pericoli alieni e sovraumani e il pianeta terra. Laddove Arrow era un prodotto a se stante che non condivideva nulla con l'universo cinematografico DC nascente (Batman, Superman, Wonder Woman, Justice League), in AOS abbiamo una serie che sia a livello temporale che a livello narrativo costituiva un unicum con le vicende narrate nei vari Iron Man, Thor, Captain America e Avengers al completo. Non a caso quando facciamo riferimento all'universo MARVEL parliamo di universo Espanso in quanto esso racchiude al suo interno tutte le storie narrate al cinema e in tv. Laddove Arrow strizzava l'occhio ai più giovani con storie d'amore infinite e impossibili e protagonisti belli e sempre in forma, in AOS abbiamo delle persone molto più sfaccettate, protagonisti semplici in un mondo complesso e straordinario. In Arrow abbiamo combattimenti a profusione, azione intensa e spesso fine a se stessa mentre in AOS la narrazione è molto più costruita, molto più orizzontale.
Nonostante questa virata verso l'alto, nonostante uno sforzo produttivo e narrativo cosi grande Agents of S.H.I.E.L.D ebbe poco successo e rischio di essere chiusa dopo una prima stagione. Il motivo fu molto semplice: lo spettatore medio non aveva esigenza di guardare una serie sui supereroi dove i supereroi non erano i protagonisti, anzi non avevamo traccia di protagonisti con i superpoteri (almeno inizialmente). A questo si aggiunse una struttura della serie che inizialmente era molto verticale, con episodi spesso autoconclusivi che convergevano solo nelle puntate finali.
Fortunatamente la ABC decise per la non cancellazioni della serie, spostando essa solo ad uno slot differente. Gli ascolti non sono più saliti a livelli accettabili ma il livello della serie è cresciuto tantissimo negli anni ed oggi ha appena varcato la soglia dei 100 episodi. Un bel traguardo per una serie che a livello di mero business è da considerarsi un fallimento. A livello di scrittura e solidità, invece, AOS rappresenta ad oggi una serie di tutto rispetto, sempre più avvincente e sempre più ambiziosa, nonostante gli ascolti. Una bella scommessa vinta da questo punto di vista.
La ABC ha per un pò mollato la presa sul mondo dei supereroi, abbastanza scottata dall'investimento non ripagato fatto su AOS.
Un mercato in forte crescita
Nel frattempo la FOX rispose con Gotham, una serie ambientata a Gotham dove assistiamo alla nascita di Batman e del suo universo. Una Gotham vissuta da un Bruce Wayne adolescente e dove tutte le nemesi del pipistrello stavano muovendo i primi passi, dal Pinguino a Joker, fino ad arrivare ad una giovane Catwoman. Operazione interessante, in stile Agents of S.H.I.E.L.D. che ha avuto una sorte analoga, con ascolti ondivaghi e non sempre eccellenti ma che si sono stabilizzati nel tempo, permettendo alla serie di essere rinnovata agevolmente anno dopo anno.
Sulle tv generaliste, però, è stata proprio la CW a riuscire nell'impresa di accelerare i tempi, fare da spartiacque e creare sempre nuovi prodotti. Nuovi prodotti ma non prodotti nuovi, in quanto la CW non ha fatto altro che replicare quanto fatto per Arrow anche per altri supereroi della DC molto famosi. E cosi nel 2013 nacque The Flash, che narrava le vicende dell'eroe scarlatto a Central City, nel 2015 e 2016 entrarono in scena Legends of Tomorrow e Supergirl, fino ad arrivare al più recente eroe nero Black Lighting e al nonno di superman nella nuovissima serie Krypton.
CW ha trovato la sua formula vincente, insomma, un format che funziona e che ha visto in questi anni la nascita del cosidetto Arrowerse, un crogiuolo di supereroi DC che spesso confluiscono in maxi-crossover. Qualitativamente siamo a livelli molto bassi, con ottime puntate ma con idee di fondo banali e slegatissime fra loro nonostante il tentativo di legare tramite crossover i vari protagonisti delle serie madre. Gli ascolti non accennano a diminuire e quindi CW fa bene a insistere su questa strada.
Tutto è nato da un enorme successo come Arrow e un mezzo flop come Agents of S.H.I.E.L.D.
Ma quel fallimento è stato utile e necessario, forse è proprio quel fallimento che ha portato il genere fumettistico ad assumere atmosfere sempre più dark e livelli qualitativi sempre più elevati.
Tutto questo e molto altro lo affronteremo nel capitolo 3 di questa rubrica.
A presto e grazie per aver letto l'articolo!
Farai anche un post sui fumetti "seri" oppure lasci il materiale Vertigo a me ? :)
Lascio alle tue sapienti mani @petrolinivideo!
Io mi sento abbastanza preparato se parliamo di cinema e tv, sui fumetti lascio volentieri la parola a chi ne sa più di me.
Articolo votato tra i migliori del giorno nel https://steemit.com/postit/@steempostitalia/postit-n-41
grazie a tutti!