CONTEST - UNA STORIA ITALIANA

in Italy10 months ago (edited)

Amiche per la pelle, ovvero vita da nerd: storie dal trentesimo secolo (racconto per la partecipazione al contest una storia italiana)

Olga non poteva definirsi esattamente una reginetta di bellezza. A scuola la prendevano continuamente in giro per il suo fortissimo sovrappeso, il viso perennemente a luna piena, il suo aspetto nell'insieme tarchiato e un paio di occhiali spessi quanto fondi di bottiglia. Sfortunatamente, tra i compagni di scuola che più si burlavano di Olga, c'era il superficialone Augusto, proprio il ragazzo che le piaceva. Augusto era lo studente più popolare del liceo scientifico perchè somigliava all'attore americano che alle soglie del quarto millennio mandava le adolescenti in visibilio e inoltre era il più abile della scuola a giocare a calcetto. In compenso, risultava una schiappa nelle materie scolastiche più salienti: matematica, fisica, chimica, inglese, italiano e letteratura, per non parlare poi del latino, materia che gli guadagnava insufficienze gravi una di fila all'altra. Ed era già pluriripetente al primo anno. Quanto a Olga, tutto l'opposto: una nerd che in vita sua aveva sempre studiato come una matta, risultando la prima della classe. E l'unica materia in cui nel suo caso proprio non c'era verso di prendere la sufficienza era educazione fisica, a guardar caso la preferita di Augusto. Ma al liceo scientifico, così come nella maggior parte delle scuole cittadine alle soglie del quarto millennio, vale a dire quelle in cui educazione fisica non risultasse materia curriculare determinante, non si bocciava nè si rimandava per avercela sotto. Così Olga se la cavava sempre con un curriculum brillante, anche se alle sue amiche diceva che avrebbe fatto volentieri cambio con qualcuna delle bellissime schiappe della scuola, geniali unicamente nella pallavolo, pur di piacere ad Augusto, anzichè sopportare le continue burle da parte del suo grande amore a causa del suo aspetto.
-Non dire così. Ti guadagneresti un buon numero di bocciature- le rispondevano le migliori amiche Natalina e Manola, pensando alle loro compagne di scuola, che già quasi alla maggiore età, frequentavano ancora il primo anno del liceo. - E poi Augusto non vale la pena. È troppo superficiale. Troppo. Impossibile sostenere un discorso sensato con lui.
Natalina e Manola erano le uniche a voler bene davvero a Olga. Disadattate come lei, sia pure per diversi motivi che non l'aspetto fisico, avevano stretto amicizia facendo fronte comune alle avversità che non solevano risparmiare neppure gli adolescenti. Manola era figlia di immigrati cileni. Natalina aveva un bisnonno con tutta probabilità europeo dell'est e una bisnonna con altrettanta probabilità di origini etniche ebraiche. Nessuna di tali circostanze era ben vista tra i compagni di scuola razzisti delle tre amiche, cosicchè Olga, Natalina e Manola trascorrevano sempre tra di loro il tempo della scuola, nei limiti del possibile. Nei limiti in cui i programmi scolastici glielo permettevano.
Ora avvenne che Olga, alquanto ingenua e noncurante della superficialità di Augusto, s'era confidata con una compagna di classe di troppo, tale Daniela, la pettegola della classe, che non era proprio riuscita a trattenersi dal riferire al beniamino della scuola della cotta che la reginetta delle racchie s'era presa per lui. Augusto già lo sospettava a causa di atteggiamenti poco prudenti da parte di Olga. -Naturalmente. Nessuna mi resiste. E chi è più fico di me?- soleva intercalare. Ma trattandosi proprio di Olga, oltre ad accrescere il suo già smisurato ego, la cosa gli suscitò pure un'immensa ilarità. L'indomani, sulla porta d'ingresso dell'aula delle lezioni della prima A liceo scientifico, una esasperata caricatura di Olga realizzata con l'intelligenza artificiale faceva bella mostra di sè. La Barbieri, professoressa di latino, indignata, la fece sparire, ma non vi era riuscita prima che tutta la classe, tranne Manola e Natalina, si producesse in fischi, risate e dileggi, mentre Olga correva in bagno ad affogare le sue lacrime in un lavandino, seguita dalle due amiche. La Barbieri era furibonda e poichè l'anno scolastico volgeva al termine e quello era il periodo delle prove in classe, promise per punizione un compito di latino particolarmente arduo. La professoressa sapeva che per Olga qualsiasi compito di latino sarebbe risultato una passeggiata e anche Natalina e Manola se la sarebbero cavata, se non egregiamente come l'amica, quantomeno discretamente. E con le tre sarebbe stata generosa di voti. Ma intendeva proprio dare una gran lezione a tutti gli altri e nuovamente bocciare quella schiappa di Augusto, che avrebbe più che mai sbagliato il compito di latino dalla prima all'ultima riga. Il sedicenne era già sotto di altre tre materie, a fine anno: matematica, fisica e inglese. Fino a tre materie sotto, gli studenti delle secondarie venivano rimandati, ma alla quarta si bocciava. Augusto avrebbe dovuto risultare insufficiente anche in italiano, letteratura e chimica, ma i professori di tali discipline, abbagliati dai suoi capelli biondi ricciuti, gli occhioni azzurri e un fisico da movie star, a fine anno scolastico avevano chiuso l'uno e l'altro occhio sui suoi strafalcioni, alzandogli i voti affinchè si ritrovasse con quantomeno la sufficienza ed evitasse la bocciatura. Ma la prova di latino sarebbe stata determinante e la Barbieri se ne infischiava pulitamente dell'aspetto VIP di chicchessia tra i suoi studenti. Se avesse potuto, se solo l'inopportunamente tollerante regolamente scolastico l'avesse permeso, lo avrebbe bocciato per la sola condotta. Per Augusto quella sarebbe risultata la terza bocciatura consecutiva e a tal pensiero iniziò a sudare freddo. A suo padre la cosa non sarebbe garbata minimamente e gli avrebbe fatto saltare tutte le solite attività voluttuarie alle quali soleva dedicarsi ogni estate. Niente spiaggia, niente eventi e niente calcetto. Solo studio, studio e ancora studio. Decise allora di ricorrere a un espediente meschino per superare la prova di latino e risultare quantomeno soltanto rimandato in tre materie. Per riuscirci, doveva approfittare della cotta di Olga per lui, giocandole un tiro platealmente sinistro. Finse di volersi scusare per la caricatura, quando venne rimproverato da Natalina e Manola per quella burla di cattivo gusto, essendosi avvicinato alle tre ragazze durante un intervallo. E promise a Olga che sarebbe uscito con lei, soltanto loro due senza nessuno dei suoi amici, se solo gli avesse fatto un piccolo favore.
-Vedi di scoprire quale sarà l'argomento della prova di latino e passamelo.
-Ma è impossibile- protestò subito Natalina. -Gli argomenti dei compiti in classe sono un segreto.
-Non per Olga. La Barbieri a lei lo svelerà, se la prega di farle questo personalissimo favore. La prof. di latino ce l'ha con me, non con lei. Nutre tanta simpatia per tutti i nerd.
-Ma pure così...-cominciò pensierosa Manola.
-Vedrete che Olga riuscirà a ottenere tutte le informazioni sul compito in classe. E io prometto un'uscita memorabile.
Naturalmente Augusto non intendeva affatto mantenere la promessa. Era abituato alla compagnia di ragazze bellissime fuori, popolari e meglio ancora se pure benestanti. Con Olga, che non possedeva nessuna delle tre caratteristiche, non sarebbe mai uscito, neppure sotto minaccia di fucilazione, diceva ai suoi amici. Augusto sentiva per la compagna di classe poco e niente favorita da madre natura soltanto disprezzo e derisione. Una volta superato il compito in classe di latino, se ne sarebbe uscito con un'altra caricatura della compagna di classe, possibilmente ancora più grottesca della prima che la Barbieri aveva fatto sparire.
Quando Olga, Natalina e Manola si trovarono sole, la prima quasi scoppiò in lacrime. Possibile che l'insegnante di latino le rivelasse per davvero l'argomento della prova? Va bene che l'ingenuità era davvero insita nel suo carattere, ma non fino a credere a un affare del genere. Però, doveva quantomeno provarci.
-Sei matta?- l'apostrofò Natalina. -Qui ci perdi la tua reputazione. E la Barbieri non lo farebbe comunque mai. Ma pure ipotizzandolo, anzi, più che ipotesi, è pura fantascienza, ovviamente immaginerà che avrai passato tu l'informazione ad Augusto, se lui non rimedia la solita insufficienza gravissima.
-Devo rischiare. Non posso assolutamente perdere l'opportunità di uscire con lui.
Poichè non c'era modo di fare ragionare Olga, Natalina e Manola le promisero che ci avrebbero pensato loro.
-Tu non preoccuparti di nulla. Lascia fare a noi- disse Natalina. -Penseremo a un piano questo pomeriggio. Vediamoci dopo pranzo alla biblioteca della scuola.
Natalina negli ultimi giorni era particolarmente interessata a un viavai di operai tra il cortile della scuola, la biblioteca e la sala professori. Stavano arrivando pile di nuovi libri dentro enormi e ingombranti scatole di cartone. Alcune, già svuotate dai bidelli, si trovavano ancora nelle sale. Natalina, che amava tanto la letteratura, sperava nell'arrivo dei grandi classici al liceo scientifico. Ma in un momento come quello, anche gli scatoloni di cartone avevano iniziato a suscitare il suo interesse.
-Dobbiamo aiutare Olga. Non possiamo permettere che si cacci nei guai e perda la reputazione. I prof. si fidano di lei, soprattutto la Barbieri. Non deve pregiudicarsi per colpa di Augusto- bisbigliò nella biblioteca quel pomeriggio alle due amiche. Il piano che Natalina aveva rimuginato durante l'ora di pranzo a casa consisteva nientemeno nel nascondersi con Manola in uno degli enormi scatoloni di cartone che si trovavano nella sala professori, prima che iniziasse il consiglio di classe che si sarebbe tenuto di lí a poco, qualche giorno prima della prova di latino. Natalina e Manola dovevano portarsi un taccuino per ciascuna, per scrivere tutto il possibile sull'oggetto del compito in classe che la Barbieri avrebbe discusso in sede di riunione. Senza fiatare e senza fare il minimo rumore per non farsi scoprire. La professoressa di latino non avrebbe quindi mai potuto pensare a un coinvolgimento di Olga, una volta che Augusto avesse superato il compito in classe.
-Perchè non usare il cellulare, per scrivere? Si fa più in fretta- suggerì Manola.
-Il cellulare può squillare, vibrare o illuminarsi. Ci potrebbe tradire e ci scoprirebbero.
Venne finalmente il giorno del consiglio di classe. Tutti gli alunni erano stati liberati delle lezioni alle dieci del mattino, consueto orario del primo intervallo, per tornarsene a casa o fermarsi in biblioteca, a piacimento. Ovviamente i più ne approfittarono per andare a bighellonare per il centro della città. Soltanto qualche nerd s'infilò in bibliotecaca. Anche Olga, Natalina e Manola vi entrarono. Ma solo la prima vi sarebbe rimasta a studiare, mentre le sue amiche, ciascuna con un taccuino e una biro in tasca, vi avrebbero soltanto parcheggiato le giacche e gli zainetti, troppo ingombranti per entrare con loro in una scatola di cartone, per quanto grande. Sarebbero sgattaiolate in sala professori, in punta di piedi, una volta che il bidello responsabile ne avesse aperto la porta e girate le spalle, prima che apparisseo gli insegnanti in corridoio. Olga doveva fare la guardia agli zainetti e alle giacche di tutte e tre e una volta terminato il consiglio di classe, doveva aspettare che il corridoio fosse sgombro da ogni presenza umana per permettere alle amiche di uscire dalla scatola, senza dunque fargli rischiare di venire sorprese da un bidello o peggio, da un professore.
Il piano di Natalina si svolse alla perfezione. Le ragazze non avrebbero osato pensare a tanta facilità. Natalina e Manola, come Olga diede il segnale, uscirono dalla scatola con un'espressione felice a causa di un'ottima notizia che riguardava la loro amica: aveva vinto una borsa di studio per proseguire le secondarie in una scuola paritaria, dove oltre alle materie standard, avrebbe studiato una seconda lingua straniera, arte, musica, teatro e vi avrebbe frequentato un salotto letterario.

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Olga era sprecata in un liceo pubblico, a detta dei professori. Anche se significava che dall'anno scolastico seguente non avrebbero più potuto stare insieme, Natalina e Manola erano felici per l'amica. Oltre a studiare in una scuola di gran lunga migliore, non avrebbe più dovuto soffrire a causa di Augusto.
-Ma dopo la vostra uscita, chissà che non s'innamori di te, conoscendoti meglio, per il tuo meraviglioso carattere- aveva supposto Manola, fiduciosa. La diffidente Natalina ci credeva poco, ma non volle disanimare le amiche.
-Ecco gli argomenti della prova di latino- e Natalina porse il suo taccuino. Manola fece altrettanto. Versioni di Cicerone, argomento davvero difficile per un primo anno di liceo. La Barbieri aveva deciso di calcare la mano pesantemente e soprattutto annullare le discutibili conseguenze della parzialità dei suoi colleghi di scienze e italiano verso Augusto.
Olga guardò sia l'una che l'altra amica, poi i taccuini. Ma non li prese.
-No- disse gravemente. -Non è giusto. E io sono stata un'ingenua.
-Come?- fece Manola. -Ci siamo sbattute per te per oltre due ore, soffocando in quella scatola di sardine, per poi uscirne tutte rattrappite, affamate e squagliate.
-Sfido, con quel cappello!- l'apostrofò Natalina.
-È il mio ricordo preferito del Cile e volevo indossarlo per una grande occasione. Ma comunque laddentro ci si squagliava davvero, cappello o non cappello. E pure tu non hai scherzato affatto. E per che cosa ci siamo affannate? Per niente?
-Io ho dovuto pure trattenere due starnuti- aggiunse Natalina.
-No, ragazze. Sono stata immensamente egoista- lamentò Olga. -Non dovevo accettare un piano del genere, che definire temerario è davvero poco. Vi è andata di lusso, ma poteva pure finire in tragedia, se vi scoprivano. Alla meno peggio, dovevo essere io l'inscatolata, non voi, ma come sapete, lì non ci entro...il mio peso...ma vabbè. Ci ho pensato mentre studiavo in biblioteca e mi sentivo profondamente in colpa sia per voi due che per la Barbieri. Non è giusto per voi e nemmeno nei confronti dei professori, che di noi tre si fidano. Ma ora voi sapete con anticipo l'argomento della prova di latino.
-Che non pensiamo neppure a utilizzare. Per rispetto alla Barbieri, studieremo proprio tutto il programma, tutto, come se in sala professori non ci fossimo mai state- affermò prontamente Natalina.
-Parla per te- disse Manola. Ma subito, ripensandoci: -No, è vero, hai ragione. Studierò anch'io tutto il programma.
Le due ragazze fecero allora a mille pezzi le pagine incriminate dei loro taccuini e gettarono i coriandoli nel cestino dell'immondizia.
-Ci spiace per la mancata uscita con Augusto- lamentò Manola.
-Tranquille, ragazze. Finalmente Augusto avrà quello che si merita- rispose Olga con decisione. -Gli dirò chiaro e tondo che uscire con lui non m'interessa più. Per la prima volta in vita sua verrà snobbato e non da una reginetta di bellezza, bensì da una racchia vera. Scommetto che questa non se l'aspetterebbe mai.
-La terza bocciatura invece se la deve aspettare, eccome!- aggiunse Natalina. -Ma Olga, che bello che hai finalmente capito chi è davvero Augusto e quindi non ti piace più.
-Per forza. Queste ore in biblioteca sono state profittevoli. C'erano così tanti grandi classici della letteratura e antologie poetiche. Natalina, sicuramente ti piaceranno. E tra i volumi, ho trovato un nuovo amore. Stavolta quello vero. Augusto non è nulla davanti a lui. Non gli arriva ai talloni.
Natalina e Manola si guardarono. Sapevano che i pochi nerd della scuola, grandi frequentatori della biblioteca, erano bravi ragazzi davvero, ma la loro vita cominciava e finiva coi libri. Non c'era proprio posto per una ragazza nei loro pensieri. La loro amica Olga non avrebbe avuto a che soffrire per via di sarcasmo e dileggi sul suo aspetto, ma per assoluta indifferenza.
-Olga, pensa bene...- cominciò con un filo di voce Natalina, impensierita.
-E chi è il fortunato?- chiese invece Manola, la più sognatrice tra le due.
Con un largo sorriso e gli occhi che brillavano, Olga rispose: -Giacomo Leopardi.

  1. Dove è ambientata la scena?

  2. Chi sono i protagonisti?

  3. Cosa ci fanno in una grande scatola?

  4. Cosa accadrà subito dopo?

1: in un liceo scientifico pubblico, nella solita innominata città alle soglie del quarto millennio

2: tre amiche per la pelle: Olga (non presente nella foto perchè non si trova nella scatola), Natalina e Manola (quella col cappello)

3: si nascondono per assistere a un consiglio di classe in cui gli alunni non possono proprio entrare, per aiutare l'amica Olga accedendo all'argomento del compito in classe di latino, dato che il suo grande amore, il superficialone Augusto, gliel'ha chiesto in cambio di un'uscita con lei (promessa che però non intende mentenere)

4: Olga vince una borsa di studio, perde l'interesse in Augusto e le amiche fanno a pezzi le pagine con le informazioni ottenute (loro intendono partecipare onestamente alla prova di latino)

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Un quasi quarto millennio in cui si studia ancora latino, si gioca a calcio e ci si "innamora" di Leopardi sarebbe davvero fantastico, pur con i soliti bulletti alla Augusto.
Olga troverà di certo di meglio nella sua vita 😉, per ora si può accontentare di due amiche leali e sincere, che sono sempre una grande fortuna.

...veramente si gioca a calcetto e non a calcio😉...se ricorderai, nel ventiseiesimo secolo il calcio scompare a livello mondiale lasciando al suo posto gli scacchi (gli stadi infatti vengono utilizzati per i tornei scacchistici internazionali) perchè molto meno costosi da mantenere. La Grande Depressione che vedi nel mio primo giallo (Il bibliotecario francese) è infatti ancora viva e vegeta alle soglie del quarto millennio, anche se il calcio ricomparirà in ESPERIMENTO (quale compromesso del nuovo sindaco Mattia Malinverni che ritiene utile per far contenta la popolazione al fine di evitare ulteriori disordini e screzi, sia pure a malincuore perchè a scapito di benefici primari, in mancanza di fondi), il retrocasa di una serie di quaderni (cronache civitesi) che costituiscono il mio quarto, quinto e sesto e-book (ma se non tiro prima le cuoia, devono seguire almeno altri tre quaderni civitesi😉).
Olga ha pure preso la borsa di studio per una scuola privata e migliore, mentre Augusto si deve godere la terza bocciatura e le ramanzine del papà😉

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