UNFORGETTABLE TRIP #2- Il primo vero viaggio di coppia (parte II)

in Italy2 years ago

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Copertina realizzata sul sito www.canva.com. Foto di proprietà dell'autore

INTRODUZIONE

Cari amici della community,

questa è la seconda parte del post sul primo vero viaggio di coppia, effettuato nel lontano 2008 con colei che sarebbe diventata mia moglie nonché madre dei nostri bambini (potete recuperare la prima parte QUI). Con esso partecipo alla seconda settimana di UNFORGETTABLE TRIP, contest ideato dai ragazzi del Team di Italygame che ci permette di raccontare le nostre più belle avventure da turisti.

Ci troviamo nel mese di agosto del 2008, a Buenos Aires, capitale dell'Argentina. Abbiamo appena trascorso la nostra prima mezza giornata nel Paese sudamericano, intrattenendo i contatti con le prime persone del luogo e sistemandoci al meglio nel grazioso appartamento del Barrio di Almagro, affittato su Homelidays da una signora italiana.

Ecco il racconto del resto del viaggio, buona lettura.

P.S. Chiedo scusa in anticipo per la scarsa qualità delle foto, prese da un album stampato all'epoca e ri-fotografate con il mio telefono.

AVENIDA 9 DE JULIO

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Avenida 9 de Julio. Foto di proprietà dell'autore

Il primo compito da portare a termine la mattina successiva era quello di accaparrarsi una Guia "T", raccomandata dalla guida cartacea che ci eravamo portati dall'Italia e da tutte le informazioni che avevamo raccolto in rete. Si trattava di un libricino contenente tutte le informazioni per la metropolitana e il trasporto pubblico locale in genere, che veniva descritta come indispensabile per muoversi in città.

Riuscimmo a comprarla soltanto dopo alcuni tentativi, dato che la nostra pronuncia letterale non veniva compresa da nessuno: occorreva chiedere della "ghia té" anziché della "guia tì", ma da ingenui quali eravamo ce ne accorgemmo soltanto dopo alcuni giorni di permanenza in città.

La fermata Medrano della linea rossa distava poche centinaia di metri da casa, e da essa si raggiungeva il centro in pochi minuti. Il prezzo della corsa era pari a 1 peso (all'epoca 20 cent. di euro), ma si poteva ulteriormente risparmiare comprando dei carnet multi-corsa. Scendemmo alla fermata dell'obelisco, al centro dell'Avenida 9 de Julio (data dell'indipendenza argentina), un'imponente via ad otto corsie (quattro per senso di marcia) che taglia la capitale da nord a sud.

Lo spettacolo di luci delle auto la sera è davvero imperdibile, ma è sconsigliabile muoversi in macchina o prendere un taxi nelle ore di punta, dato che il traffico risulta davvero congestionato. Una sera un tassista, a fine turno, ci scaricò disperato ad un paio di isolati dalla nostra destinazione finale, suggerendoci come avremmo fatto prima a piedi.

Probabilmente aveva ragione, ma pensammo che avesse semplicemente voglia di tornarsene a casa. Poco male, perché quella sera trovammo quasi per caso un ristorante eccezionale, dove mangiammo bistecche di carne argentina immersi nell'atmosfera locale, gomito a gomito con i Porteños, nomignolo che identifica gli abitanti di Buenos Aires. Una serata fantastica che ogni tanto ricordiamo con un pizzico di nostalgia.

PLAZA DE MAYO

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Plaza de Mayo, la Casa Rosada. Foto di proprietà dell'autore

Plaza de Mayo è la piazza più importante della città. Si possono trovare la Casa Rosada, sede del governo argentino passata alla storia per le rivolte del 2001, quando un'immensa folla si radunò davanti al monumento costringendo il governo alle dimissioni e il presidente Fernando de la Rúa alla fuga in elicottero.

Dall'altra parte della piazza trova sede la Cattedrale della Santissima Trinità, ed in mezzo un piacevole giardinetto, con numerose panchine sulle quali i locali si incontrano a chiacchierare la sera. A casa nostra fa bella mostra di sé una foto di noi due con alle spalle la Casa Rosada, scattata da un turista brasiliano al quale avevamo appena concesso lo stesso favore, ma che purtroppo ci tagliò i piedi...

CAFE' TORTONI

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Café Tortoni, foto di proprietà dell'autore

Per entrare al Café Tortoni, il più antico bar di Buenos Aires, considerato monumento nazionale e preso solitamente d'assalto dai turisti, occorreva fare almeno un quarto d'ora di coda. Non avendo ancora bambini al seguito ci adeguammo di buon grado, anche perché ci era stato detto che al suo interno si poteva gustare il caffè più buono di tutta l'Argentina.

L'interno elegante e i camerieri rigorosamente in divisa contribuivano a rendere esclusiva l'atmosfera del posto, ma l'attesa all'ingresso mi aveva messo fame, e anziché un caffè ordinai un "Tostado Tortoni", classico toast prosciutto e formaggio, mentre mia moglie optò per una riscaldante cioccolata calda. Naturalmente conto più salato che in un qualsiasi altro bar della città, ma con il cambio favorevole si trattava di un'esperienza irrinunciabile.

Del resto il bar trasuda storia cittadina su ogni parete, grazie alle foto appese delle varie personalità passate da quelle parti, alle quali era stata dedicata un'apposita saletta attigua ai tavoli riservati ai clienti. In un ideale passaggio di testimone, all'uscita incontrammo una coppia di turisti romani, ad occhio sulla sessantina, i primi italiani incrociati per le vie della città. Ci chiesero del caffè, e nessuno dei due osò dire che eravamo stati così scemi da ordinare altro.

SAN TELMO

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San Telmo: artisti di strada (sinistra) e colazione con mate e fette biscottate al dulce de leche (destra). Foto di proprietà dell'autore

La domenica a Buenos Aires può significare solo due cose: partita del Boca alla Bombonera (se tenete per il River avete scelto decisamente la parte sbagliata della forza 😉) o visita al mercatino dell'antiquariato di San Telmo, dedicandosi, prima di addentrarsi tra i banchetti, ad una ricca colazione con mate e fette biscottate al dulce de leche, café y medialunas o the e biscottini al burro.

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San Telmo: colazione con caffé e brioches al burro. Foto di proprietà dell'autore

San Telmo è uno dei quartieri più antichi ed anche uno dei più affollati dai turisti. Per strada la domenica potrete trovare una grande varietà di personaggi bizzarri, da chi distribuisce abbracci gratis (nella foto in alto) a chi si offre per foto con effetto "tornado". Un luogo dove trascorrere buona parte della giornata, acquistando per pranzo un calzone jamon y queso (prosciutto e formaggio) da uno dei venditori ambulanti.

LAVALLE Y FLORIDA

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Calle Florida. Foto di proprietà dell'autore

Calle Lavalle e Calle Florida sono il cuore pulsante del centro città e del ritrovo serale degli abitanti di Buenos Aires. Zone interamente pedonali con negozi, ristoranti, cinema e teatri, nelle quali è possibile incontrare ad ogni passo artisti di strada vari o venditori ambulanti.

Da un ragazzo cileno acquistammo per 25 pesos (circa 5 euro) due quadri dipinti con le bombolette spray, che ancora mostriamo orgogliosamente appesi sui muri di casa. E' la zona decisamente più turistica della città, dove non conviene fermarsi a mangiare, per i prezzi e per la qualità del cibo e del servizio, ma sicuramente da visitare per la sua incredibile atmosfera.

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Felix, foto di proprietà dell'autore.

Per le vie del centro notammo fin dai primi giorni un cane randagio, che ribattezzai Felix. Lo incontravamo spesso ed ogni volta che lo chiamavo rispondeva scodinzolando. Forse eravamo gli unici umani a degnarlo di un'attenzione, ma ci seguiva sempre, accompagnandoci come una specie di guardia del corpo tra le centinaia di persone che affollavano la zona. Una delle ultime sere perse le nostre tracce tra le persone e non lo vidi più, ma quel cagnolino un po' matto mi è rimasto nel cuore.

Una sera decidemmo di fare una cosa un po' fuori di testa e di acquistare i biglietti per il cinema per "Un novio para mi mujer", del quale comprendemmo facilmente il senso generale, ma per forza di cose non proprio tutti i dialoghi. La sua colonna sonora, Llovendo estrellas di Cristian Castro, è ancor oggi una delle nostre canzoni preferite; la ascoltammo di nuovo anche sul taxi che ci portava in aeroporto, l'ultimo giorno della nostra vacanza, e ci sembrò quasi che la città avesse così voluto salutarci a modo suo.

LA BOCA

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La Boca. Foto di proprietà dell'autore

Per non far diventare questo post chilometrico ho dovuto per forza di cose omettere alcuni luoghi, come la zona di Puerto Madero, affollata di localini serali alla moda e dalla quale partivano le crociere per la vicina città di Colonia, in Uruguay, o il cimitero monumentale, nel quale è contenuta la tomba di Evita Peron.

Tuttavia impossibile soprassedere sulla Boca, quartiere fondato dagli immigrati italiani e caratterizzato dalle case colorate. Ci raccomandarono di evitare questa zona la sera, ma di giorno è uno spettacolo imperdibile di storia e colori. Visitammo La Boca alla vigilia della nostra partenza, venendo accolti, da italiani, in maniera quasi trionfale dai commercianti della zona.

Una gigantografia degli immigrati italiani era presente sul muro della sala principale del ristorante nel quale ci fermammo a mangiare. Il proprietario aveva origini italiane e quasi si commosse nel raccontarci la storia della sua famiglia, giunta diversi decenni prima in Argentina insieme agli altri numerosi immigrati provenienti dal nostro Paese.

CONCLUSIONE

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Buenos Aires, immagini varie. Foto di proprietà dell'autore

Al ritorno, con il fuso orario al contrario, restammo svegli tutto il viaggio, giungendo a Madrid (dove era previsto uno scalo di dieci ore), al mattino presto. Escludendo di passarle tutte in aeroporto, salimmo sulla comodissima metropolitana che conduceva direttamente in centro, acquistando i biglietti per il pullman turistico.

Iniziammo il giro intorno alle nove del mattino (notte fonda secondo l'orario argentino), senza scendere mai. Riuscii a vedere la Puerta del Sol, ma successivamente mi addormentai clamorosamente e non ricordo altro. Arrivammo sconvolti dal sonno a Torino in serata, dove per fortuna i miei suoceri avevano avuto la pensata di venirci a prendere e di evitarci ancora la trafila dei mezzi pubblici.

Dormimmo quella notte per dodici ore filate e quando mi svegliai volli per prima cosa riascoltare la canzone di Castro, scoprendo di comprendere molte più parole di qualche giorno prima. Iniziai poco dopo a studiare da autodidatta lo spagnolo, che ora mastico e comprendo molto meglio di allora, in omaggio ad una delle più belle vacanze della nostra vita.

Statemi bene, alla prossima.

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Nel 2001. l'anno delle rivolte, mi trovavo proprio lì, hahaha! Pure io conservo ancora le foto della Casa Rosada, Plaza de Mayo, la Boca (ma pure El Tigre e altro ancora) che avevo visitato con le mie cugine e la loro mamma.

Io di quel periodo ricordo solo frammenti di immagini che filtravano dai telegiornali. In particolare non dimenticherò mai la scena di un camion che trasportava bestiame, fermatosi per un guasto e assaltato dagli abitanti della zona ridotti alla fame. E' incredibile quanti danni possano fare alle persone i farabutti che governano.

Purtroppo la corruzione politica in Argentina è una vergogna, anche se comunque non è mai arrivata ai livelli di quella italiana quanto all'odiosissimo sistema delle raccomandazioni. In Argentina un buon lavoro in svariati campi si trovava allora e si trova a tutt'ora: a differenza dell'Italia, in Mercosur i titoli contano, eccome se contano. E a differenza di parecchi paesi tra cui proprio l'italia, nelle scuole e univrsità pubbliche si studia GRATIS FINO ALLA LAUREA. E SE HAI STUDIATO PER DIVENTARE LIBERO PROFESSIONISTA, L'ESAME DI STATO NON LO FAI PERCHÈ LA LAUREA È DI PER SÈ GIÀ ABILITANTE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE. Niente infamanti esami di stato, dove se non sei imparentato con i membri della commissione, non lo superi. Lavori subito. La vera rogna da loro come da noi è (o era) il fenomeno dell'abbandono scolastico in età adolescenziale, mettere incinta la fidanzinatina e farsi mettere incinta dal fidanzatino (nei migliori dei casi si sposano prima di mettere al mondo figli nella miseria, ma trattandosi pur sempre di adolescenti che non terminano le scuole, non è un grande affare). E siccome nel caso delle mansioni manuali il lavoro manca davvero, possono stare freschi. Ultimamente si trova da lavorare tra gli alti livelli. Mi trovavo proprio sul posto quando vedevo ragazze giovanissime, sicuramente ancora minorenni (in Argentina si diventa maggiorenni a 21 anni) in attesa del terzo figlio, la cui famiglia di 5 persone era costretta a vivere con 300 pesos al mese. Ciononostante, è un paese che amo moltissimo a dispetto dei difetti. L'atmosfera che si respira, bene o male è atta a far scordare qualsiasi rogna che ci lasciamo dietro le spalle nei nostri paesi.

Concordo con te che lo studio gratuito sia una grandissima forma di civiltà, peraltro un'investimento che uno stato lungimirante fa sui propri cittadini. Di per sé non sono contrario all'esame di stato, ma concordo sul fatto che ormai è diventato un qualcosa che va avanti quasi esclusivamente per raccomandazioni, specialmente in alcuni settori. Cambiando argomento, ho letto da qualche giornalista indipendente che seguo che la transizione in Brasile tra Lula e Bolsonaro non è ancora avvenuta perché quest'ultimo ha attivato un particolare articolo della costituzione contro le frodi elettorali/golpe. Parlava di esercito in controllo della capitale e di buona parte del Paese, tu che ci vivi cosa ne pensi?

Che potrebbe finire in un nulla di fatto. Ma anche fosse, l'occupazione militare potrebbe non essere la peggio cosa, qualora i timori dei genitori dei miei alunni dovessero concretizzarsi sul prossimo governo. Certo che se vi sono state davvero frodi elettorali (questi stessi genitori pensano di si), vanno presi provvedimenti. Difficile, comunque, dato che oramai l'attenzione è tutta sui mondiali di calcio.

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