Ultras buoni vs ultras cattivi - Good ultras vs. bad ultras [ITA-ENG]
La curva sud dei tifosi del Milan, olaszmelo, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
UN TRISTE FILM DAL FINALE DIVERSO |
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Ieri pomeriggio, al termine della partita tra Spezia e Milan, vinta per due a zero dalla squadra ligure, si è assistito ad una scena piuttosto singolare, alla quale da tempo non eravamo più abituati: i giocatori e l'allenatore rossonero si sono recati a testa bassa a rapporto dagli ultras della Curva Sud, evidentemente per nulla soddisfatti del rendimento della squadra.
Dopo le ultime prestazioni deludenti, con tanto di semifinale d'andata di Champions League persa contro i cugini dell'Inter e probabile eliminazione, i tifosi accesi della squadra meneghina più titolata hanno ritenuto infatti di dover intervenire per dire la loro direttamente ai componenti della rosa, richiamandoli ad un maggior impegno in vista dei prossimi appuntamenti.
Un pacato e sereno incontro di incoraggiamento, come il giornale rosa vuole farci credere in una delle sue mistificazioni quotidiane, o una vera e propria gogna pubblica, come apparso evidente dalle immagini del dopo gara, nelle quali i calciatori assistevano in silenzio allo sfogo dei capi ultras? La risposta è sembrata chiara a tutti e persino la procura federale, che avrebbe fatto volentieri a meno di questa extra lavoro, è stata costretta ad aprire un fascicolo sull'accaduto.
L'Allianz Stadium di Torino. Wackotaku, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Già, perché da ormai diversi anni esiste una norma del codice di giustizia sportiva che vieta rapporti diretti tra le società e i tifosi, se non nella figura del Supporter Liaison Officer, un membro delegato ad intrattenere dialogo con gli ultras a scopo di collaborazione, rispettando i canoni della lealtà sportiva e della non violenza. Tutti gli altri tesserati, che siano calciatori, allenatore o dirigenti vari, possono naturalmente ricevere gli incoraggiamenti e gli applausi durante e al termine della partita, ma non prestarsi a scene di gogna pubblica, giudicate umilianti e controproducenti.
Va da sé che, sebbene la violazione della norma vista ieri si sia rivelata palese e la società rossonera dovrebbe, a rigor di logica essere deferita, il tutto finirà in una bolla di sapone ancora prima di cominciare. Il buon Chiné è del resto in questi giorni in altre faccende affaccendato e il tutto verrà ricondotto verosimilmente ad un semplice faccia a faccia di incoraggiamento, forzando ancora una volta i regolamenti alla bisogna.
Del resto, anche nel mondo ultras, proprio come in quello delle società di calcio, esistono i buoni e i cattivi, quelli a cui determinati atteggiamenti vengono sempre perdonati e quelli per i quali esiste una (corretta) tolleranza zero. L'esempio più recente è portato dalle tifoserie di Roma e Lazio, alle quali sono state perdonati ripetuti cori e ululati razzisti, a differenza di quelle di Juventus e Atalanta, giustamente, come da regolamento e buon senso, condannate alla chiusura della curva.
E per chi avesse voglia di tornare un po' più indietro nel tempo, è facile ricordare l'indagine portata avanti dall'ex procuratore sportivo Giuseppe Pecoraro, napoletano, tifoso del Napoli e odiatore della Juventus (di certo una singolare coincidenza che la società bianconera debba sempre essere giudicata o inquisita da giudici napoletani).
L'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, foto da Quirinale.it, Attribution, attraverso Wikimedia Commons
Se vi eravate persi questa tappa e vi state chiedendo increduli se quanto scritto poche righe sopra corrisponda a verità, la risposta è ancora una volta un gigantesco "sì": nel meraviglioso mondo del pallone italiano, quello comandato dal sentimento popolare e dall'inquisizione attuale pilotata da un dittatore sloveno (i cui affari hanno tuttavia le ore contate), è accaduto anche questo.
Poteva naturalmente un soggetto come Pecoraro, antesignano dei vari Santoriello, Sandulli, Torsello e Chiné, esimersi dal dare i suo contributo alla causa e provare ad aprire una qualsivoglia inchiesta contro l'ossessione che turba le notti sue e della stragrande maggioranza dei colleghi di tifo?
E così, nel 2017, secondo l'ex procuratore sportivo l'allora presidente Andrea Agnelli veniva accusato di intrattenere rapporti con tifosi in odore di mafia. Sebbene a riprova di ciò, si sia portata un'intercettazione telefonica (un grande classico) risultata poi del tutto inventata da Pecoraro e non attribuibile al numero uno bianconero, come accertato persino di fronte alla commissione parlamentare anti-mafia, lo stesso Agnelli ha dovuto scontare un anno di inibizione proprio per la frequentazione sporadica con alcuni tifosi e per aver tenuto per conto della società un comportamento (cessione di biglietti superiore a quella consentita dalle norme) giudicato sconveniente.
Una grande battaglia giudiziaria, come quella che, a rigor di logica, dovrebbe veder squalificare allo stesso modo tutta la rosa del Milan, o quanto meno i dirigenti responsabili della scena vista a La Spezia. E, potete crederci, per la grande imparzialità del sistema, prima che tutto ciò si verifichi sarà solo questione di ore.
Statemi bene, alla prossima!
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@girolamomarotta, @sardrt, @mikitaly, @mad-runner, @famigliacurione
ENGLISH VERSION
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La curva sud dei tifosi del Milan, olaszmelo, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
A SAD FILM WITH A DIFFERENT ENDING |
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Yesterday afternoon, at the end of the match between Spezia and Milan, won by two to zero by the Ligurian team, we witnessed a rather singular scene, to which we had not been accustomed for some time: the players and the Rossoneri coach went head to head with the ultras of the Curva Sud, evidently not at all satisfied with the team's performance.
After the latest disappointing performances, with the Champions League semi-final first leg lost against the cousins of the Inter and probable elimination, the heated fans of the most titled Milanese team felt they had to intervene to have their say directly to the members of the squad, calling them to greater commitment in view of the next appointments.
A calm and serene meeting of encouragement, as the pink newspaper would have us believe in one of its daily mystifications, or a real public pillory, as was evident from the post-match images, in which the players watched in silence as the ultras leaders vented their anger? The answer seemed clear to everyone and even the federal prosecutor's office, which would have gladly done without this extra work, was forced to open a file on the incident.
The Allianz Stadium in Turin. Wackotaku, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Yes, because for several years now there has been a rule in the code of sporting justice that prohibits direct relations between clubs and fans, except in the figure of the Supporter Liaison Officer, a member delegated to engage in dialogue with ultras for the purpose of cooperation, respecting the canons of sporting loyalty and non-violence. All other members, be they players, coaches or various managers, may of course receive encouragement and applause during and at the end of the match, but not lend themselves to public pillorying scenes, which are deemed humiliating and counterproductive.
It goes without saying that although the rule violation seen yesterday was blatant and the Rossoneri should, logically speaking, be referred, the whole thing will end in a bubble before it even begins. The good Chiné is, after all, busy with other matters these days and the whole thing is likely to be brought down to a simple face-to-face encouragement, again forcing the regulations as needed.
After all, even in the ultras world, just as in the world of football clubs, there are good guys and bad guys, those for whom certain attitudes are always forgiven and those for whom there is (correct) zero tolerance. The most recent example is brought by the supporters of Roma and Lazio, who have been forgiven repeated racist chants and howls, unlike those of Juventus and Atalanta, rightly, as per regulations and common sense, condemned to the closure of the curve.
And for those who feel like going back a little further in time, it is easy to recall the investigation carried out by the former sports prosecutor Giuseppe Pecoraro, a Neapolitan, fan of Napoli and hater of Juventus (surely a singular coincidence that the Juventus club should always be judged or investigated by Neapolitan judges).
The former president of Juventus, Andrea Agnelli, photo by Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons
If you had missed this stage and are wondering in disbelief whether what was written a few lines above is true, the answer is once again a gigantic 'yes': in the wonderful world of Italian football, the one ruled by popular sentiment and the current inquisition piloted by a Slovenian dictator (whose business, however, has its hours counted), this also happened.
Could, of course, a person like Pecoraro, forerunner of the various Santoriello, Sandulli, Torsello and Chiné, refrain from contributing to the cause and trying to open any kind of enquiry against the obsession that disturbs his nights and those of the vast majority of his fellow supporters?
And so, in 2017, according to the former sports prosecutor, the then president Andrea Agnelli was accused of having relations with fans who smelled of the Mafia. Although as proof of this, a telephone interception was brought in (a great classic) which later turned out to be completely invented by Pecoraro and not attributable to the Juventus number one, as ascertained even before the parliamentary anti-mafia commission, the same Agnelli had to serve a year's disqualification precisely for sporadic frequentation with some fans and for having behaved on behalf of the club (selling tickets in excess of that allowed by the rules) deemed improper.
A great judicial battle, like the one that, logically speaking, should see the entire Milan squad disqualified in the same way, or at least the managers responsible for the scene seen at La Spezia. And, you can believe it, due to the great impartiality of the system, it will only be a matter of hours before this happens.
Stay safe, see you next time!
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Ho visto la partita e non mi sono fatto ingannare dalle immagini che circolano e penso che quello che è successo al termine di Spezia- Milan non è stata una gogna mediatica, ma un confronto verbale e civile tra la squadra e i rappresentanti della curva Sud (che in 90 minuti, e sempre sotto, non hanno mai fischiato la loro squadra in una prestazione non brillante). Non sono milanista, ma conosco il mondo delle curve e si vede chiaramente che gli ultras hanno chiamato a rapporto i giocatori e il tecnico Pioli, loro dicono per spronarli e stimolarli a dare il massimo martedì nel derby di ritorno di Champions League. Certo il Milan ha sbagliato, ma ha reagito di pancia, non era da andare sotto la curva, perché come hai ricordato "non si può fare da regolamento", ma va contestualizzato il momento della tifoseria. I supporters milanisti dicono che "non ci sono state minacce, insulti o violenze, ma solo parole di sostegno e fiducia", perché non crederci? Notare che Il tutto si è chiuso con un applauso e un abbraccio collettivo squadra-tifosi. Ma in verità penso che il confronto tra il Milan e gli ultras sia stato amplificato più del dovuto perché si è svolto in uno stadio senza barriere e ora questo episodio sta mettendo un po' di pressione sui calciatori del Milan da parte della stampa, più che dalla curva, in vista del derby. Tuttavia, non credo che si possa paragonare quello che è successo ad altre situazioni più gravi e violente che si sono verificate in questo campionato, io la vedo così. Saluti by @kork75
Fantastico, allora è' probabile che in curva ci siamo trovati a cantarci contro l'un l'altro qualche volta... 😄
Caro kork, non so, se l'intento era solo quello di far sentire il proprio appoggio non bastavano i soliti cori a fine partita? A me è sembrato un cazziatone in piena regola, con tanto di sguardi bassi, stile scuole elementari con la maestra che urla e i bambini che subiscono. Per carità, nessuna violenza "fisica", ma io quantomeno un po' di intimidazione l'ho colta.
Poi che ufficialmente si preferisca un'altra versione mi pare normale, né da una parte né dell'altra, anche qualora ci fossero state minacce, che non credo ci siano state, verrebbe fuori la verità, ma al di là di questo, si tratta di una chiara infrazione del regolamento e mi aspetto che come tale venga trattata. Anzi, in realtà mi aspetto il contrario, ma questa è un'altra storia.
Il calcio ha sempre avuto alti e bassi, ma mai come oggi, anche se i tifosi reagiscono in modo diverso, ora è tutto nel caos, penso che dovrebbero mettere in atto qualche regola in più per evitare tutto questo
Amico mio, sono d'accordo sul caos. Le regole in teoria esistono già, ma è difficile trovare persone che le facciano rispettare e che le interpretino alla stessa maniera per tutti.
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Scena penosa quella a Spezia a fine partita
Sono d'accordo, sempre meglio evitare di andare a rapporto dagli ultras, anche se le intenzioni possono non essere del tutto negative la figura è pessima. E poi è vietato dal regolamento.
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