Qualche considerazione dal mercato - Some considerations from the market [Multilanguage]

SOLDI FRESCHI

Alcuni anni fa, sulle varie reti televisive, girava uno spot sovvenzionato direttamente dal Ministero dell'Economia: il protagonista era un uomo sulla quarantina che, passeggiando tranquillamente per la città, veniva ringraziato dai passanti incrociati per strada, apparentemente senza motivo.

L'uomo era impegnato in realtà ad eseguire compere in diversi negozi per conto di un'anziana signora, alla quale consegnava la spesa armato di sorriso a trentadue denti. Tuttavia la donna, dopo aver dato un'occhiata alla busta, richiudeva la porta senza ringraziarlo, tanto da fargli esclamare: "Almeno un grazie!"

Alla fine dello spot, veniva spiegato il significato della scenetta: con i suoi acquisti l'uomo aveva immesso sul mercato denaro prezioso, permettendo all'economia di "girare". A beneficiare di un simile comportamento infatti è un po' tutta la comunità, rappresentata proprio dai passanti che non a caso erano impegnati a ringraziarlo in maniera convinta.

Se volessimo azzardare un paragone con la situazione calcistica del nostro Paese, il ruolo del nostro amico spendaccione viene oggi svolto dalle squadre della Premier League, decisamente più armate di "fresca" e disponibilità di spesa sul mercato rispetto alle nostre.

I casi di Calafiori e Zirkzee, che sembrano ad un passo dall'accasarsi all'Arsenal e al Manchester United per una cinquantina di milioni l'uno, sono emblematici di questa situazione. Per settimane si era parlato di interesse dei top club nostrani, in particolar modo la Juventus per il primo e il Milan per il secondo, ma in questo momento pensare di poter spendere quelle cifre per una singola operazione di mercato rappresenta una pura utopia per tutte le squadre italiane.

La situazione potrebbe apparire triste, dato che i tempi degli ingaggi di stelle assolute come Cristiano Ronaldo sono solo un lontano ricordo per la Serie A, con conseguente minore competitività a livello internazionale, ma ogni medaglia ha sempre un suo risvolto secondario: denaro fresco reimmesso nel sistema e possibilità di accaparrarsi a prezzi interessanti i vari esuberi dei campionati più ricchi.

Il Bologna, che beneficerà anche dei soldi della Champions League, avrà a disposizione oltre cento milioni di euro per mettere a posto i conti e per fare mercato ed è probabile che reinvestirà una parte di quel denaro all'interno, nel sistema del nostro campionato. E se un giocatore che si trasferisce da un club ad un altro, soprattutto se cambia nazione, rappresenta sempre un'incognita, i soldi che entrano in cassa sono certi e tangibili.

_{Lo stadio renato Dall'Ara di Bologna, Beric Dondarrion, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

Si tratta in fondo di concetti economici molto semplici, che stavano alla base anche della ancora non nata esperienza della Super League: i club più famosi si sarebbero arricchiti ancora di più, è vero, ma di certo tutte le altre società avrebbero ricavato, a cascata, benefici economici non indifferenti dalla nuova montagna di denaro immessa nel mondo del calcio.

In questo scenario diventano pertanto fondamentali gli uomini mercato dei vari club, che devono ottimizzare al meglio le risorse a disposizione, non potendosi permettere nella maniera più assoluta di sbagliare dei colpi. Forse è per questo che ultimamente è proprio sui direttori sportivi e sugli allenatori, più ancora che sui calciatori, che da noi si stanno combattendo le battaglie più intense.

A questo proposito, qualcuno dica a De Laurentiis che sia Manna che Conte, rispettivamente nuovo direttore sportivo e nuovo allenatore del Napoli, sono juventini dalla nascita. In fondo è ancora in tempo a fare mea culpa e ricominciare sostituendoli con validi uomini legati ai colori partenopei, come da lui preteso.

Statemi bene, alla prossima!

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