Molla pure Preziosi, il Genoa diventa "americano"
Photo by Twice25, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
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Non c'è ancora l'ufficialità, ma ormai sembra solo questione di ore: anche il Genoa, la più antica società calcistica italiana, fondata nel 1893 per volere di un gruppo di soci inglesi, sta per perdere parte della propria italianità e per diventare la settima squadra della Serie A con proprietà americana.
Enrico Preziosi alla fine non ha retto alle pressioni e, secondo le voci vicine alla società rossoblu, in mattinata avrebbe firmato gli ultimi accordi per il passaggio del Genoa al fondo statunitense 777 Partners, già proprietario in Spagna di una quota di minoranza del Siviglia. Rimarrà ancora per un triennio a rappresentare la società in Lega Calcio, ma il suo ruolo dovrebbe diventare via via sempre più marginale.
Il "Grifone" cambia così proprietario dopo 18 anni, salutando il presidente più longevo della storia del club. Arrivò sotto la Lanterna nel 2003, ripianando di tasca propria gli ingenti debiti della società, ma in cambio portò in rossoblù tutta la sua proverbiale impazienza, liberara specialmente nei confronti dei suoi allenatori.
Son ben diciannove infatti le guide tecniche che si sono avvicendate in panchina in questi anni, con il solo Gian Piero Gasperini in grado di resistere per cinque campionati consecutivi. In alcune stagioni il vulcanico presidente di origini campane è riuscito nell'impresa di far terminare la stagione al prescelto d'estate, ma spesso lo si è visto avvicendare addirittura tre allenatori.
Bastavano poche partite giocate sotto tono o con qualche risultato mancante a far richiedere da Preziosi la testa dell'allenatore di turno su un piatto d'argento; non erano in molti quelli entusiasti di finire a lavorare per lui, tanto che ultimamente era stato costretto ad affidarsi sempre ai soliti due o tre nomi, o a richiamare volti nuovi per guidare la squadra.
Con il fondo americano potrebbe cambiare tutto per il Genoa, ma non è detto che lo si faccia in meglio. I tifosi lamentavano la mancanza di passione del presidente e la poca chiarezza a livello di porgettualità, ma non esiste garanzia che l'impersonalità di una proprietà estera possa risolvere in qualche modo questi problemi.
Gli altri americani visti nell'ultimo periodo in Italia in particolar modo, hanno fin qui riscosso risultati altalenanti e non tutti si sono distinti per professionalità e voglia di importare in Italia un progetto tecnico ben strutturato. Se a Roma ancora sorridono ripensando al periodo di James Pallotta, come non menzionare l'attuale presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, giunto dagli States tra mille proclami ma in grado fin ora solo di far arrabbiare i propri tifosi e sbellicare dalle risate i giornalisti in conferenza stampa.
Per un gruppo Elliot che ha mantenuto la saggezza di affidarsi a dirigenti italiani che ben conoscvevano la realtà nella quale si andavano ad insediare, raccogliendo così ottimi risultati in breve tempo, esiste una famiglia Krause che a Parma ha irretito tutti con proclami e promesse di un ritorno ai fasti di un tempo, ma che fin ora è riuscita solo a complicarsi la vita auto-retrocedendosi in Serie B dopo il pasticcio allenatori dello scorso campionato.
Quali di questi due aspetti toccherà vedere ai tifosi del Genoa è presto dirlo, ma di certo da domani la Serie A vedrà la colonia americana crescere e diventare ancora più folta e non è detto che presto anche i campioni d'Italia dell'Inter, la cui proprietà cinese è sempre più in crisi, non vengano rilevati per intero dal fondo statunitense Oaktree, cosa che avvicinerebbe paurosamente la quota americana in Serie A alla maggioranza.
E' forse l'aver sentito parlare da un po' di tempo di spettacolarizzazione maggiore del campionato con l'istituzione dei play-off? Che siano proprio i presidenti a stelle e strisce a spingere verso un cambiamento epocale e a riportare la Serie A in alto in Europa?
E così vendiamo un altro pezzetto della Nostra Italia.
Purtroppo sí amico mio, è questa disgregazione e svendita non vale solo nel calcio purtroppo... Ma questo capita quando ci si affida a certi "liquidatori"...
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