Il teorema di Ciro - The Cyrus Theorem [ITA-ENG]

in Italy2 years ago

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Photo by Sora Shimazaki, free to use (Pexels)

IL MERITO DELLE QUESTIONI

Prima di scendere nel dettaglio, per chi ancora non fosse a conoscenza della vicenda, riassumo brevemente la questione che sta tenendo banco nelle ultime ore, quella relativa al Pubblico Ministero della Procura di Torino, Ciro Santoriello. Il Magistrato partenopeo, chiamato ad indagare sulla Juventus all'interno dell'inchiesta Prisma, ha pubblicamente dichiarato in un convegno del 2019 sulle plusvalenze delle società di calcio, di essere "da cittadino un sostenitore del Napoli", e fin qui nulla di male ovviamente, ma "da Pubblico Ministero un odiatore della Juventus".

Ma non solo, perché il disprezzo verso il club bianconero è emerso anche in un'altra dichiarazione messa a verbale nella stessa giornata, in cui il togato ha confidato di aver indagato già nel 2016 la società degli Agnelli, trovandosi però "purtroppo costretto ad archiviare", in seguito al mancato riscontro di elementi probatori.

L'inopportunità di pronunciare simili espressioni da parte di un funzionario di stato è stata sottolineata nelle scorse ore non solo dai milioni di sostenitori bianconeri, ma anche dal ministro dello sport Abodi e da altre decine di giuristi e addetti ai lavori. Secondo l'ordinamento giuridico italiano, il Pubblico Ministero non rappresenta, come negli Stati Uniti, esclusivamente l'accusa, ma è una sorta di primo giudice, chiamato ad indagare nel caso di possibili notizie di reato.

I suoi compiti non sono quelli di far condannare a tutti i costi gli imputati, ma di chiedere un rinvio a giudizio nel caso si sospettino elementi di colpevolezza, o di richiedere l'archiviazione in caso contrario. Appare evidente come un Pubblico Ministero, così come un Giudice, non possa svolgere al meglio il proprio mestiere se viziato da pregiudizi personali.

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Foto di WikiImages da Pixabay - Free to use

Saltato il criterio di imparzialità, che deve obbligatoriamente caratterizzare qualunque giudice (in Italia non esiste la separazione delle carriere tra filone giudicante ed inquirente, ed un domani Santoriello si potrebbe pure ritrovare a svolgere il ruolo di giudice), si potrebbe anche essere portati a pensare che il rinvio a giudizio si basi su elementi non così probanti o su tesi volutamente forzate, dato che anche in caso di un nulla di fatto al processo penale, si sarebbe comunque raggiunto l'obiettivo di inguaiare la società "odiata" da un punto di vista sportivo.

Già, perché la giustizia sportiva basa le proprie sentenze esclusivamente sul materiale ricevuto dalle Procure, destinato a seguire per forza di cose unicamente la tesi dell'accusa e per un Pubblico Ministero "odiatore" raggiungere lo scopo di far multare, penalizzare o addirittura retrocedere una squadra, potrebbe risultare relativamente facile.

Non rimarrebbe che affidarsi alla sua etica professionale e alle competenze, dimostrate in tanti anni di carriera, ma almeno nel caso specifico le dichiarazioni di Santoriello lascerebbero più di un dubbio anche in quest'ottica.

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L'Allianz Stadium di Torino, foto da forzaq8 from kuwait, CC BY 2.0, attraverso Wikimedia Commons

Analizziamole nel dettaglio:

Nella misura in cui in bilancio c'è chiaramente scritto che la plusvalenza è l'emergenza della vendita di Ciro Santoriello, anni 55 anni, 105 chili, alto un metro e sessanta che viene scambiato con Michele Plastino, anni 13 e bla bla bla e che a tutti e due abbiamo attribuito un valore di cento milioni, nella misura in cui ciò è chiaramente esternato in bilancio, la circostanza del bilancio lo rende nullo o annullabile ma non lo rende falso, cioè nel senso di penalmente rilevabile. La portata ingannatoria di queste circostanze è pari a zero. E' un bilancio su cui non vale la pena investire, da cui bisogna uscire immediatamente perché non è una società redditizia, ma non è assolutamente un bilancio falso.

Tradotto in parole povere: le plusvalenze a specchio sono un sistema non sano per un club calcistico (e questo mi trova perfettamente d'accordo), ma non configurano reato. Evidentemente in questi tre anni, il Pubblico Ministero più amato d'Italia deve aver misteriosamente cambiato opinione. Ma va avanti:

Il giorno dopo quando hai perso due a zero a Madrid e la borsa ti ha penalizzato del 30%.

Santoriello si riferisce alla gara disputata nel febbraio 2019 tra Atletico Madrid e Juventus, valevole per l'andata degli ottavi di finale di Champions League. Il giorno dopo la sconfitta per 2-0, le azioni della società bianconera ebbero un fisiologico caro, ma solo del 10%. Questa voluta esagerazione per portare acqua al proprio mulino non gli fa proprio onore...

Sarà un caso ma dal quel giorno in poi fanno tre scambi con la Sampdoria e con il Genoa...

Semplicemente impossibile, dato che il mercato chiude a gennaio. Almeno le basi...

Con giocatori mai visti e mai sentiti, che di punto in bianco valgono 50 milioni di euro...

I giocatori "mai visti e sentiti" in questione sono: Sturaro, che giocò titolare l'andata della semifinale di Champions League tra Juventus e Real Madrid oltre ad aver accumulato già alcune presenze con la nazionale, Audero, già da diversi anni in Serie A e con presenze da titolare nella nazionale under 21, e Romero, all'epoca giovane promettente, da poco campione del mondo con l'Argentina (quindi forse qualche qualità già si poteva intravedere). Per la cronaca, non valutati 50, come sostenuto dal magistrato, ma rispettivamente 16, 20 e 30 milioni.

Insomma, imprecisioni che ci si aspetterebbe da un Carlo Alvino qualunque, non da un rispettabile magistrato. A voi le conclusioni.

Statemi bene, alla prossima.


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Translated with ChatGPT

THE SUBSTANCE OF THE ISSUES

Before going into detail, for those who are still unaware of the matter, I briefly summarize the issue that has been the talk of the town in recent hours, that of the Public Prosecutor of the Turin Prosecutor's Office, Ciro Santoriello. The Neapolitan Magistrate, called to investigate Juventus within the Prisma investigation, publicly declared in a 2019 conference on football company surpluses, to be "as a citizen a supporter of Napoli", and so far nothing wrong of course, but "as a Public Prosecutor an hater of Juventus".

But not only that, because the disdain for the white-black club also emerged in another statement put into the minutes on the same day, in which the official confided that he had already investigated the Agnelli company in 2016, but finding himself "unfortunately forced to archive", following the lack of evidence.

The inappropriateness of making such statements by a state official was highlighted in recent hours not only by millions of white-black supporters, but also by the Minister of Sport, Abodi, and by dozens of lawyers and experts. According to Italian law, the Public Prosecutor does not represent, as in the United States, exclusively the prosecution, but is a sort of first judge, called to investigate in case of possible crime news.

His duties are not those of condemning the defendants at all costs, but of requesting a referral to trial if elements of guilt are suspected, or to request the archiving otherwise. It is evident how a Public Prosecutor, as well as a Judge, cannot perform their profession at their best if biased by personal prejudices.

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Photo by WikiImages on Pixabay - Free to use

Having skipped the criterion of impartiality, which must necessarily characterize any judge (in Italy there is no separation between the judicial and investigative careers, and tomorrow Santoriello could even find himself performing the role of judge), one might also be led to think that the indictment is based on not so convincing elements or deliberately forced arguments, since even in the case of a nothing in the criminal trial, the objective of putting the "hated" company in trouble from a sporting point of view would still have been achieved.

Yes, because sports justice bases its sentences exclusively on the material received from the Prosecutors, destined to follow only the prosecution's thesis, and for a "hater" Public Prosecutor, the goal of fining, penalizing, or even relegated a team would result relatively easy.

Nothing would remain but to rely on his professional ethics and skills, demonstrated over many years of career, but at least in the specific case, the statements of Santoriello would leave more than one doubt in this regard.

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The Allianz Stadium in Turin, photo by forzaq8 from kuwait, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Let's analyze them in detail:

Inasmuch as the balance sheet clearly states that the capital gain is the result of the sale of Ciro Santoriello, 55 years old, 105 kilograms, 1 meter and sixty, who is traded with Michele Plastino, 13 years old and so on and so forth and both were assigned a value of 100 million, inasmuch as this is clearly stated in the balance sheet, the circumstances of the balance sheet make it null or void but do not make it false, that is, in the sense of being penalized. The deceptive nature of these circumstances is equal to zero. It's a balance sheet that's not worth investing in, from which we need to get out immediately because it's not a profitable company, but it's definitely not a false balance sheet.

Translated into simpler terms: capital gains accounting is an unhealthy system for a football club (and I fully agree), but it does not constitute a crime. Evidently in these three years, Italy's most beloved Public Prosecutor must have mysteriously changed his opinion. But moving on:

The day after when you lost two to zero in Madrid and the stock market penalized you by 30%.

Santoriello refers to the match played in February 2019 between Atletico Madrid and Juventus, valid for the first leg of the Champions League round of 16. The day after the 2-0 defeat, Juventus's shares had a physiological increase, but only by 10%. This deliberate exaggeration to support his own argument does not do him any honor...

It will be a coincidence but from that day on they make three trades with Sampdoria and with Genoa...

Simply impossible, given that the transfer window closes in January. At least the basics...

With players never seen or heard of, that suddenly worth 50 million euros...

The "never seen or heard of" players in question are: Stefano Sturaro, who started the first leg of the Champions League semi-final between Juventus and Real Madrid and had already accumulated some appearances with the national team, Emil Audero, already in Serie A for several years and with starting appearances for the under-21 national team, and Cristian Romero, a promising young player at the time, recently a world champion with Argentina (so perhaps some quality could already be seen). For the record, not valued at 50, as claimed by the judge, but respectively 16, 20 and 30 million.

In short, inaccuracies that one would expect from a Carlo Alvino, not from a respected judge. You draw your own conclusions.

Stay safe, see you next time!

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Chi è Carlo Alvino (scusa l'ignoranza...)? Quest'altra poi della mancanza in Italia di separazione delle carriere tra funzione giudicante e funzione inquirente è un'altra delle svariate aberrazioni marchio di fabbrica che nemmeno nei paesi del terzo e forse pure quarto mondo che conosco. Sarò malpensante, ma questa unione di carriere la vedo propositatamente voluta per poter mantenere il cosiddetto "ufficio di famiglia". Tra l'altro studiare giurisprudenza in Italia, fuori Bolzano e provincia, è una delle peggiori scelte in assoluto quanto a carriera universitaria. Non ti dà un cavolo in mano e a Torino poi (ma credo non solo a Torino), chi comunque riesce a superare l'esame forense (non dico magistratura: non è un caso se nel giudiziario, così come nelle forze dell'ordine, sono quasi tutti meridionali e appunto non mi meraviglia per niente del pubblico ministero napoletano, dato che un piemontese non ce lo vedo proprio e proprio mai visto nemmeno presentarsi al concorso) e aprire uno studio legale, poi affitto e utenze a cui è obbligato sono per forza di cose pagati dai genitori dell'avvocato di turno. Se no, a fronte dei clienti non paganti (pressochè tutti, oramai), i nuovi avvocati farebbero letteralmente la fame. Ne sanno qualcosa le mie ex colleghe torinesi delle specializzazioni legali, soprattutto una il cui praticantato si era convertito in una vera e propria barzelletta (il colmo, quando le chiedevano di metterceli lei, i soldi per pagare gli atti e la segretaria s'imbufaliva pure perchè la mia amica non aveva una carta di credito oppure le veniva chiesto di recarsi a Carmagnola per prendere un CD dimenticato nell'apposito scomparto del computer mandato a riparazione, ma veramente, trattare un praticante neanche fosse il figlio di Paperon de Paperoni e ricordando che la maggior parte dei praticanti, la mia amica compresa, non riceveva nemmeno il rimborso spese e quindi avrebbe dovuto andare a Carmagnola a prendere il LORO CD a sue spese, considerando pure che non aveva nè patente nè macchina). Quanto ai concorsi pubblici, oramai sono praticamente inesistenti e già ai miei tempi uscivano solo a un posto o due, figuriamoci. Oggi tra l'altro per la pratica professionale (non solo legale, ma per la maggior parte della libera professione) gli studi si sono pure pigliati la "bella piega" di esigere la partita IVA ai praticanti, se no non li accettano. Tant'è dal 2016, fuori delle regioni a statuto speciale.

Carlo Alvino è un simpatico (!) giornalista (!!) napoletano, livoroso oltre ogni limite del buon senso nei confronti della Juventus. Che poi io ancora il motivo di tutto questo odio da parte di alcuni tifosi napoletani per la Juventus devo ancora capirlo, ma vabbè...

Sulla mancata separazione delle carriere io non sono così negativo. Per me il sistema, in linea puramente teorica, sarebbe anche perfetto, a garanzia di ogni imputato, il problema è che dietro alle figure professionali ci sono degli uomini, spesso e volentieri, come si è visto, mossi da altri sentimenti che non sono quello della giustizia.

La storia della tua amica è esemplare: una cosa che non ho mai sopportato è lo sfruttamento, specialmente quando proviene da chi avrebbe mezzi e risorse per trattare adeguatamente da un punto di vista economico i propri collaboratori.

Il vero problema è da circa una quindicina d'anni a questa parte il concorso in magistratura lo superano quasi solo i raccomandati. Non hai idea di quello che avevo visto e sentito l'unica volta che l'avevo tentato. Libri di testo sui tavoli degli esaminandi beniamini della commissione, sommossa susseguente e le minacce dell'esaminatore principale di farci arrestare tutti, vigilanti compresi (anche loro non avevano gradito la vergogna a "cielo aperto"). Chiusi i tre giorni degli scritti concorsuali, il fattaccio era stato insabbiato. E siccome se da allora non è cambiata qualche regola ci sono per legge soltanto tre possibilità di tentare il concorso in magistratura, raccomandati a parte, ci siamo bruciati quasi tutti una delle tre (ok, nel mio caso diventata l'unica perchè ho levato le tende, ma fossi rimasta in Italia avrei preso la residenza a Bolzano o provincia e l'avrei ritentato solo lì ). Chi era alla terza e avesse commesso l'errore di consegnare i temi, se l'è giocata per sempre e per colpa dello schifoso sistema marchio di fabbrica della raccomandazione, nepotismo e clientelismo. Non ho il benchè minimo motivo per essere chissà quanto positiva verso gran parte di quanto abbia a che fare con l'organizzazione del sistema giudiziario italiano. Se i concorsi fossero due e magari pure su svariate sedi, ci sarebbe almeno qualche barlume di speranza di almeno un concorso sia pure parzialmente pulito.

Pur non essendo a conoscenza di questi particolari, la cosa non mi stupisce per nulla. Purtroppo credo che da almeno vent'anni nei settori chiave della vita pubblica si siano mandati avanti i peggiori. Naturalmente qualche eccezione ci sarà, ma i peggiori e i raccomandati sono più facili da controllare all'occorrenza.

Ci puoi scommettere. E a quanto pare i peggiori sono pure aumentati esponenzialmente negli ultimi vent'anni, dato che trovano facilmente conniventi per insabbiare in un battibaleno fatti gravissimi. Sempre più lieta di aver levato le tende.

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