Guaio alla Koop: l'olandese verso Torino? - Trouble at Koop: the Dutchman heading for Turin? [Multilanguage]

Ieri pomeriggio, grazie all'ottimo scoop apparso sulle colonne dell'Eco di Bergamo (ogni tanto qualche giornalista che fa ancora il suo mestiere si trova), abbiamo appreso come il centrocampista dell'Atalanta, Teun Koopmeiners, si sia rifiutato di prendere parte all'allenamento con la squadra, in un chiaro atteggiamento di sfida verso la proprietà.

Direttamente dalle parole dell'allenatore del club bergamasco, Gian Piero Gasperini, il popolo dei tifosi del pallone è venuto a conoscenza dell'accordo ormai raggiunto tra l'entourage del nazionale olandese e la Juventus: Koopmeiners vuole trasferirsi a tutti i costi a Torino ed evidentemente qualcuno gli ha consigliato di forzare la mano con la società, onde accelerare una trattativa diventata piuttosto difficile.

Dal canto loro i Percassi, fedeli alle dichiarazioni rilasciate praticamente dall'inizio del calciomercato, sembrano non volerne sapere di privarsi del giocatore, che letto tra le righe suona più o meno così: "O ce lo pagate quanto vogliamo noi (sessanta milioni circa) o non si muove da Bergamo".

_{L'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini (a destra), regala una maglia dell'Atalanta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons}

Atteggiamento legittimo, e ci mancherebbe altro, dato che chi vende ha tutto il diritto di fissare il prezzo che ritiene opportuno per la propria merce, ma davvero poco sensato, anche alla luce di una presunta promessa che si dice essere stata avanzata al giocatore, più o meno un anno fa.

Sembra infatti che il Napoli avesse offerto, in una delle precedenti sessioni di calciomercato, qualcosa come una cinquantina di milioni per accaparrarsi i servizi dell'olandese, ma che anche in quel caso l'Atalanta avesse risposto "picche", ritenendolo fondamentale per il progetto sportivo.

Il calciatore, che gradiva la destinazione partenopea, c'era rimasto piuttosto male, ma in cambio avrebbe ricevuto la promessa che qualora in futuro un altro grande club si fosse presentato alla porta con in mano una cifra simile, la società orobica non avrebbe messo i bastoni fra le ruote alla trattativa.

_{Il Napoli festeggia, con al centro il presidente, Aurelio De Laurentiis, la conquista della Coppa Italia del 2014. Hanson K Joseph, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

Indipendentemente da come siano andate le cose, si aprono a questo punto alcuni interessanti spiragli di riflessione. Ostacolare la volontà di un calciatore con ancora tre anni di contratto, minacciandolo di trascorrere una stagione intera in tribuna (e così deprezzandolo notevolmente) può rivelarsi una mossa davvero poco sensata.

Dall'altra parte, l'atteggiamento di un professionista che si rifiuti di lavorare per chi gli paga lo stipendio tutti i mesi è da considerare quantomeno deprecabile, oltre che piuttosto rischioso. Qualora la trattativa dovesse saltare infatti, quante società rischierebbero di mettersi in casa un atleta pronto a piantare grane non appena la situazione non è più di suo gradimento?

A livello societario la vicenda, che assomiglia, a parti invertite, a quanto sta accadendo alla Juventus con Federico Chiesa (in quel caso si pensa ci sia l'Inter dietro la volontà del calciatore di non rinnovare), presenta a sua volta dei lati piuttosto oscuri.

_{Federico Chiesa, Kirill Venediktov, CC BY-SA 3.0 GFDL, via Wikimedia Commons}

In questo caso la Juventus, vista l'impossibilità di far giungere la controparte (l'Atalanta) a più miti consigli, ha proceduto in maniera alternativa, trattando direttamente col calciatore. Un atteggiamento non propriamente corretto da un punto di vista etico, ma piuttosto comune, purtroppo, al giorno d'oggi.

A meno che non si faccia parte di quella schiera di ingenui (o di quei tifosi il cui ragionamento è spesso accecato dall'odio sportivo) convinta che nel mondo del calcio, dove si muovono milioni se non miliardi, esistano "puritani" e "verginelle" chiamati a combattere contro il mostro cattivo.

Statemi bene, alla prossima!