[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - L'esame (PREMIO 10 STEEM)steemCreated with Sketch.

in Italy9 months ago

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Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla decima edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare occorre inventare una storia ispirata all'immagine di copertina, avendo cura di descrivere l'ambientazione della scena, una descrizione della protagonista, il motivo della presenza dei foglietti colorati sulla parete e cosa accadrà subito dopo.

E' possibile unirsi al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 18.00 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è di 10 Steem.

L'ESAME

Da quando la Sicilia era diventata parte integrante degli Stati Uniti d'America, in base agli accordi di pace di Helsinki, Elena si era dimostrata da subito entusiasta di servire il suo nuovo stato con la stessa intensità con la quale aveva dedicato dieci anni della propria vita alla Polizia italiana.

Tra i diversi benefici offerti ai "nuovi americani", com'erano definiti i siciliani dall'altra parte dell'Oceano, la giovane ispettrice aveva scelto soltanto quello dell'americanizzazione del nome, trasformando ormai per tutti il suo nome da Elena Bianco in un più appropriato Hellen White.

Sebbene in molti, soprattutto tra i più anziani, si rifiutavano di considerarsi americani e di esporre la bandiera nei negozi e nelle case, sfoggiando ancora orgogliosamente il tricolore alle finestre, in vista del passaggio alla polizia statunitense Hellen aveva ritenuto quell'adeguamento necessario, un po' per compiacere i colleghi giunti dagli Stati Uniti, ma soprattutto per adattarsi più in fretta alla nuova realtà.

Lo aveva considerato necessario per suo marito, al quale era stata concessa, come congiunto, la medesima opportunità, ma soprattutto per sua figlia, che portava nel grembo da dodici settimane. Voleva che crescesse perfettamente integrata nella nuova società, lontana dalle discriminazioni e dai problemi che un nome italiano avrebbe potuto portarle.

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Ai più brillanti esponenti delle forza armate e di polizia del cinquantaquattresimo Stato era stato proposto di trasferirsi nei principali corpi statunitensi; Hellen era stata tentata di unirsi alla polizia di Los Angeles o a quella di Chicago, ma aveva preferito rimanere ad Eagle City (nome nuovo dato alla città di Palermo), ritenendo fondamentale una figura mediatrice come la sua tra la nuova polizia e le vecchie generazioni di abitanti, anche a costo di sopportare il declassamento di grado previsto per tutti gli "assorbiti".

Da ispettrice di Polizia, sarebbe dovuta transitare nel medesimo corpo statunitense nel ruolo di detective, ma aveva dovuto adeguarsi ad un periodo di un anno con il grado di agente istruttore, prima di provare a dare l'esame per l'avanzamento. Esame, a detta di tutti i suoi colleghi siciliani che avevano tentato la medesima strada, sempre diverso e pressoché impossibile da superare.

Il giorno della prova, Hellen si presentò in abiti civili, come richiesto dall'ordine di servizio. Sarebbe stata l'unica esaminata della giornata, nell'orario intercorso tra le otto e le otto e trenta, prima dell'inizio del turno di pattuglia: il suo compito era stabilire quale, tra gli oltre trecento foglietti adesivi numerati appiccicati alla parete, era quello scritto da Micheal Honey, sospettato di omicidio plurimo in attesa di giudizio e arrestato a Los Angeles un mese prima.

Nessun indizio ulteriore, solo un semplice biglietto generico, del quale non era noto il contenuto, scritto dal personaggio in questione ad uno dei suoi coinqulini e lasciato appiccicato alla porta di casa. Trenta minuti, non uno in più, per scrivere sul modulo consegnato dall'ufficiale esaminatore il numero esatto del foglietto corrispondente, con di fronte due scenari: la promozione a detective, o la bocciatura, con conseguente possibilità di ripetere l'esame soltanto dopo dodici mesi.

Hellen poteva accedere a tutte le apparecchiature della centrale, quali computer, archivi, scanner e altro, ma comprese subito che tentare la strada di un'eventuale confronto calligrafico non l'avrebbe portata molto lontano in un tempo così limitato. Eliminò in pochi minuti quasi cinquanta foglietti, scritti evidentemente dalla stessa mano solo per fare numero o con messaggi poco compatibili con la figura del sospettato, ma la mole di lettere e colori ancora di fronte ai suoi occhi cominciò a farle perdere le speranze.

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Provò a cercare eventuali indizi, come macchie di sangue o un tipo di scrittura particolarmente disturbante, che fosse compatibile con il profilo di un presunto assassino, ma per quanto si sforzasse non riuscì a trovare nulla che sembrasse anche solo possedere un briciolo di probabilità in più. Negli ultimi dieci minuti fu tentata di affidarsi alla fortuna, staccando una trentina di post-it dalla parete per cercare di comparare il tipo di scrittura presente con quella degli archivi, ma all'improvviso la sua mente si illuminò, attraversata da un'idea decisamente migliore.

Staccò un foglietto dalla parete, si recò nella sala informatica, armeggiando un po' con i computer presenti, prima di recarsi dall'ufficiale a sostenere di aver risolto l'enigma, con ancora sette minuti sul cronometro.

Mi era giunta voce che l'esame fosse particolarmente difficile, ma ho avuto persino il tempo di bere un caffé, avanzando, come vede, una manciata di minuti. Il foglietto scritto dall'assassino è il numero 119, il contrario del numero di emergenza, 911. Piuttosto banale come enigma, suggerirei di cambiarlo per i prossimi esaminati, per non rendere le cose troppo semplici...

Hellen guardava il sergente Lopez, l'ufficiale esaminatore, con un ghigno beffardo, mentre appoggiava il modulo con il risultato davanti ai suoi occhi. Quest'ultimo diede un'occhiata distratta a quanto riportato dalla ragazza, scuotendo la testa di fronte al numero 119, prima di prendere da sotto il bancone un timbro e premerlo con forza sul foglio dell'esame. Il messaggio era inequivocabile: Failed, bocciata.

L'ufficiale scoppiò a ridere di gusto, di fronte alla faccia sbigottita della sua interlocutrice, prima di apostrofarla con sufficienza:

Ah, voi italiani, vi credete sempre più furbi degli altri, vero? Me l'avevano detto prima di venire qui che avrei avuto a che fare con persone come te, agente White, convinte di poter sempre mettere gli altri nel sacco soltanto grazie a presunti geni migliori. Tuttavia, come vedi, la realtà è molto diversa. Mi spiace, ma non hai superato l'esame, il biglietto scritto dall'assassino era semplicemente il numero 1.

Hellen si voltò, guardando l'orologio appeso alla parete di fronte. Erano le 8.27. Fece qualche passo, ascoltando alle sue spalle Lopez cominciare a schernirla, insieme ad un collega. Poi aprì la giacca, e con un sorriso che andava da una parte all'altra del volto estrasse la sua penna fortunata, per apporre sul modulo che aveva ripiegato in una delle tasche il numero uno.

Sergente, la prego di prendere nota che alle ore 8.28 ho terminato l'esame da detective. Il biglietto scritto dall'assassino è il numero 1, come testimonia il mio rapporto, scritto sul modulo ufficiale che le consegno in questo momento.

Lopez la fissò, in un'espressione mista di stupore e rabbia, poi tirò fuori da sotto il bancone il modulo consegnato precedentemente, ma ancor prima che potesse cominciare a parlare, venne anticipato dalla ragazza:

Quello che le ho consegnato in precedenza era un modulo scaricato da me al computer pochi minuti fa, all'interno della sala informatica. Come vede, ad un primo sguardo, sembra identico all'originale, ma il suo occhio attento avrà di certo notato che al posto del timbro della polizia di Eagle City, è riportato quello degli uffici di Atlanta, che differisce dal nostro per alcuni piccoli particolari, oltre che evidentemente per il nome della città.

Si fissarono per qualche istante, in silenzio, fin quando il capitano Andersen, che nel frattempo era giunto sul posto per verificare l'esito dell'esame, sottoscrisse la correttezza della risposta, apponendo sul secondo modulo un altro timbro: Passed, Promossa.

Andersen strinse la mano alla nuova detective in silenzio, mentre Hellen, con espressione decisa, si rivolgeva al sergente esaminatore:

Spiacente per l'inganno signore, ma un buon detective deve utilizzare ogni mezzo a sua disposizione, pur di arrivare alla verità...

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No ma è geniale.. come ti è venuta l'idea del 54° stato?
L'ho letta tutta d'un fiato per scoprire il finale. Storia bella e originale. 🤩👍

Grazie mille, in mezzo c'è un po' di fanta-politica e qualche spunto della mia serie poliziesca preferita su Netflix (The rookie), poi a volte non ho tutta la storia in mente fin da subito, inizio a scrivere e vedo quello che succede dentro la testa 😄

Io fossi in te approfondirei questa storia.. potrebbe diventare la trama di un bel libro. In caso la prima copia autografata sai a chi inviarla..😂😜

😂 Chissà, le vie del Signore sono infinite... Nel caso non mancherò...

Uomo , che storia elegante, mi piace il modo in cui lo affronti, mi piace tutto della storia, hai un'ottima immaginazione, mi congratulo con te

Ti ringrazio per i complimenti, sto raccogliendo i frutti di un'infanzia a pane e cartoni animati 😂

Davvero complimenti, sembra la puntata di una serie TV, spettacolare! Per fortuna non esiste Eagle city a Palermo, ma sono sicura che ci sia più di una Palermo negli USA 😂

Grazie mille, sì hai ragione, mi pare di aver letto che ne esistano addirittura quattro.

C'è pure in Argentina😜

Immagino! 😄

E magari la Sicilia diventasse uno Stato americano (preferirei di gran lunga australiano, ma in mancanza mi accontento😂😂)😂😂. Fosse il tuo racconto premonitore😜😜😜😜. Per prima cosa scriverei ai miei cugini (alcuni di quelli da parte di padre vivono proprio nel catanese, ok, niente Eagle City ma vabbè lo stesso😜) per farmi ospitare (quelli di padre non mi direbbero mai di no😂). Convertirei tutti i titoli per la compatibilità con gringolandia per poter diventare La signora in giallo senza troppi sforzi (se la Sicilia resta italiana purtroppo non si fa possibile😂😜)

A chi lo dici, sono siciliano da parte della famiglia di mia madre, chiederei subito un passaporto USA e tanti saluti 🇺🇸😄

E da parte di padre hai un cognome identico a quello di una mia trisavola (o quadrisavola, non ricordo bene) da parte di madre (Carolina Marino, si chiamava, di possibili origine ebraiche).

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