[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Incancellabili / [OUT OF COMPETITION] An Italian story - Indelible (multilanguage)

in Italy10 months ago (edited)

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Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla settima edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare occorre inventare una storia ispirata all'immagine di copertina, avendo cura di descrivere l'ambientazione della scena, una descrizione dei protagonisti, il motivo per cui le due ragazze si trovano all'interno della scatola e cosa accadrà subito dopo.

E' possibile unirsi al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 18.00 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è di 10 Steem.

INCANCELLABILI

Giulio non amava spendere soldi in cose futili e gli smartphone erano da lui da sempre considerati come una di quelle. Ogni volta che vedeva in TV o sui giornali le immagini di ragazzini in fila dalla sera prima per accaparrarsi l'ultimo modello uscito sul mercato, inorridiva al solo pensiero di cosa si potesse fare con tutto quel denaro.

Tuttavia il suo telefono, regalatogli dalla nonna il giorno della laurea, dopo parecchi anni di onorata carriera aveva di colpo deciso di non funzionare. La batteria si era gonfiata, forse a causa dell'umidità, e persino al nuovissimo e imponente centro assistenza posto fuori città, dove promettevano letteralmente "Miracoli per tutti", erano stati categorici: doveva mettersi l'animo in pace e considerare l'apparecchio come irrecuperabile.

Con il suo stipendio riusciva a mala pena a chiudere il mese in pareggio e quella spesa extra gli sarebbe costata settimane di straordinari, ma non poteva farne a meno. Aveva assoluto bisogno di uno smartphone per lavorare e l'angolo delle occasioni del centro, illuminato da una luce bianca che giudicò quasi celestiale, sembrava proprio fare al caso suo.

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Immagine di Freepik

Notò in particolar modo un modello piuttosto recente, all'apparenza in perfette condizioni. Veniva venduto come "rigenerato" ad un prezzo che calcolò di circa un quinto di quello di listino. Uno sconto simile, pensò, non poteva che nascondere malfunzionamenti di ogni genere; di tutto aveva bisogno, fuorché di sprecare ulteriore denaro, ma proprio mentre fece per andarsene si sentì chiamare da un venditore, che la targhetta posta sopra la giacca identificò come "Angelo".

Lei ha tutta l'aria di star cercando una nuova occasione...

Lo apostrofò il venditore, allargando le braccia in un sorriso rassicurante...

Scommetto che si sta chiedendo perché in questo centro si venda ad un prezzo così basso un telefono che vale almeno cinque volte tanto...

Giulio ricambiò il sorriso, sebbene non si fosse mai sentito a proprio agio con la cortesia auto-imposta dei venditori.

Ammetterà che è piuttosto strano...

Replicò il ragazzo, scatenando una convinta risata nell'altro.

Amico mio, cosa non è strano in questo mondo? Comunque non voglio nasconderle nulla, in questo centro ci addestrano a mantenere la massima trasparenza nei confronti dei clienti: il telefono ha effettivamente un piccolo problema, una foto che non è stato possibile cancellare dalla memoria.

Giulio lo osservò incredulo, quasi convinto di aver compreso male.

Una foto? Mi vuol dire che l'unico problema di questo telefono è una foto rimasta incancellabile nella memoria?

Angelo sorrise e accendendo il telefono mostrò a Giulio le prove di quanto detto. Tutto sembrava funzionare a meraviglia, tranne l'impossibilità di cancellare dalla memoria la foto di due ragazzine, seminascoste all'interno di una grande scatola.

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Nessuno dei nostri tecnici ha ancora capito il motivo, probabilmente in quel particolare punto della memoria esiste un problema che non permette all'immagine di essere cancellata, ma per il resto il telefono è come nuovo. Ecco guardi lei stesso...

Il venditore provò ad eliminare l'immagine dalla memoria, ma il sistema restituì per l'ennesima volta un messaggio di errore. Lo porse poi al cliente, per farglielo esaminare in prima persona e dopo qualche secondo quest'ultimo domandò:

Come mai nessuno lo ha ancora acquistato? Insomma, possibile che basti l'immagine di due bambine sulla memoria a far desistere le persone dal portarsi a casa un'occasione come questa?

Angelo lo guardò sorridente, poi scrollò le spalle più volte, quasi come volersi levare da dosso la pesantezza di quella domanda:

Le persone molto spesso non si accorgono di quanta fortuna avrebbero davanti agli occhi, se solo li aprissero con l'intenzione di vedere davvero. Diversi telefoni come questo giacciono sui nostri banconi da tempo, ma di solito i clienti preferiscono guardare altrove...

Si fissarono per qualche istante, fin quando Giulio sembrò voler rompere gli indugi:

Va bene, lo prendo, ma mi assicura che se dovesse esserci qualche problema il centro provvederà alla sostituzione? In questo momento non ho proprio la possibilità di sprecare soldi per un qualcosa di non funzionante...

La scatola del telefono, anch'essa all'apparenza nuova di zecca, spuntò fuori da sotto il bancone, tra le mani amichevoli di Angelo.

Farò di più. Glielo consegnerò in prova. Se tra qualche giorno sarà soddisfatto del suo acquisto, tornerà qui e lo pagherà, scegliendo la formula che preferisce. Questa è la politica del nostro centro, la felicità del cliente al primo posto.

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Giulio rimase favorevolmente colpito da quella proposta, e dopo aver lasciato i propri dati al venditore, uscì dal negozio con la bolla di prova del prodotto. Una formula piuttosto particolare, anche perché da nessuna parte era indicato un tempo limite per la riconsegna.

Tornato a casa posò il telefono sul tavolino ed accese la televisione proprio nel momento in cui, sul notiziario, passò la foto delle due bambine, la stessa depositata sulla memoria. La voce dell'annunciatrice, nel raccontare la storia, sembrava rotta dall'emozione...

...L'incredibile vicenda delle due sorelline, Romina ed Alessia, salvate per miracolo da morte certa. Stavano giocando in una grande scatola di cartone, quando...

Giulio afferrò lo smartphone per cercare l'immagine impossibile da cancellare, ma non ne esisteva più traccia. Riavviò freneticamente il sistema più volte, notando come il telefono indicasse tuttavia la presenza di un file ancora in memoria. Dopo alcuni tentativi riuscì ad aprirlo, ma le bambine non c'erano più: era una sua foto, che lo ritraeva, diversi anni prima, alla guida di una moto. In totale confusione, riuscì solo a balbettare:

Ma questo... è il giorno in cui... sono morto!

Chiuse gli occhi, come stordito. Quando li riaprì, un forte rumore intermittente proveniente da un macchinario gli trafisse le orecchie all'improvviso. Un infermiere corse verso di lui, con l'espressione sbigottita, in un misto tra incredulità e gioia...

Ragazzi, correte! Giulio si è svegliato!

Si guardò intorno, incapace di parlare. La vista era annebbiata e la testa gli faceva male, ma riuscì a mettere a fuoco una specie di cartellone, posto di fronte al letto sul quale giaceva. Si trattava una gigantografia tratta da un articolo di giornale, il cui titolo era:

Giulio, l'eroe che ha salvato le due sorelle

Statemi bene, alla prossima!

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Hai un modo molto molto interessante di scrivere, mi fai immaginare le scene mentre leggo, dicono che è quello che cercano i bravi scrittori e tu lo fai, mi è piaciuto vedere la giacca di Angelo, ha il suo nome, tieni conto di questo dettaglio anch'io, cosa che non mi sfugge, e penso che sia molto preciso, spero che questo post abbia molti voti, ti meriti una eccellentericompensa, è la mia opinione

Ti ringrazio, è un complimento bellissimo che mi fa molto piacere ricevere 😄👍

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Hi @frafiomatale,
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E' una storia meravigliosa! 😍

Grazie mille, troppo gentile 😄👍

Peccato che debba essere fuori concorso, perchè questo tuo racconto merita di vincere il premio...
Comunque Giulio assomiglia ai miei genitori: pure loro detestavano spendere in beni voluttuari (ok, il cellulare per un adulto che lavora non è più da un pezzo una futilità, nè per un adolescente o un bambino che debba mettersi in contatto con i genitori perchè studia lontano da casa, quando in quest'ultimo caso si tratta di un telefono di vecchio stampo che fa solo chiamate e messaggi), come saprai dai miei commenti di tempo addietro e infatti il mio primo cellulare lo ebbi soltanto a 21 anni perchè studiavo da pendolare. Era uno di quei vecchissimi motorola enormi quanto la cornetta di un telefono fisso e infatti proprio a una cornetta somigliava. Ricordo il collega universitario asfissiante, che mi stette dietro (inutilmente😄😄😄😄) per dieci santi asfissianti anni (santo cielo, lo consideravo un grande amico, ma caratterialmente terminantemente insopportabile😄😄😄😄) criticare l'obsolescenza del mio telefono neanche l'avessi scelto io (l'aveva scelto mio padre e giustamente, essendo soldi suoi aveva deciso altrettanto giustamente per un dispositivo tanto funzionale per lo scopo al quale era destinato, quanto a buon mercato. Ricordando che allora come allora non ci si sognavano nemmeno gli smartphone. Ma quello criticava di tutto tranne la sua immagine allo specchio😄😄😄😄 (e davvero poteva credere che mi sarei messa con lui?😄😄😄😄)

Grazie mille per il complimento, ora che che ci penso anche io ebbi il mio primo telefono a 21 anni! Me lo regalò mio fratello quando partii per il militare, era una specie di cabina telefonica per quanto era grande 😂

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