A PROPOSITO DI RIFORME - Il resto dello Steem 04.05.21

in Italy3 years ago (edited)

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A PROPOSITO DI RIFORME
Proclami e annunci a sensazione, ma tutto rimane uguale


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Non temete, questo non sarà l'ennesimo post sulla Super League. L'argomento relativo al campionato elitario, che tanto ha fatto discutere istituzioni, addetti ai lavori e tifosi europei del pallone, sembra già da diversi giorni terminato nel dimenticatoio della maggior parte delle persone. Il colpo di stato è fallito, e come sempre accade in occasioni del genere, sarebbe bene non trovarsi dalla parte sbagliata della barricata.

Scherzi a parte, che le tanto annunciate punizioni per i ribelli si concretizzino o meno nelle prossime settimane, sarebbe sbagliato continuare ad ignorare il grido di dolore lanciato dalle società più importanti: il calcio è in un mare di debiti, e se già prima della situazione emergenziale legata al covid 19 il più famoso sport con la palla non se la passava benissimo, quest'anno e mezzo di chiusura rischia di infliggere il colpo di grazia a molte realtà.

In Italia ad esempio, Inter, Milan e Juventus, le tre squadre legate al progetto Super League, navigano a vista, non avendo ben chiaro quale sarà il loro futuro da un punto di vista economico e di conseguenza sportivo, e le tanto annunciate riforme promesse dal presidente federale Gravina per aumentare l'appeal del campionato italiano si sono fermate per il momento ad alcune idee generiche, buttate in pasto alla stampa per acquietare la fame dei più arrabbiati.

La Serie A arriva agli ultimi due mesi con un campione già annunciato ormai da dieci anni (tranne qualche sporadica eccezione), cosa che non favorisce certo lo spettacolo e l'attrattività per gli investitori. Non è un caso se negli ultimi anni il valore dei diritti TV del nostro campionato si sia costantemente abbassato e nemmeno che i grandi club del Belpaese, avendo mangiato la foglia in anticipo, volessero entrare all'interno di un campionato privato, da rendere innanzitutto remunerativo, ma anche incerto e spettacolare fino alla fine.

Che sia giunto quindi il tempo di introdurre anche nel calcio italiano, coe già accade per altri sport, i play-off? Da un punto di vista dello spettacolo tutto l'ambiente ne guadagnerebbe, anche se da quello sportivo non li ho mai amati troppo: con tre o quattro pomeriggi fortunati pure il Sassuolo o il Verona, secondo il criterio classico dei play-off, potrebbero vincere lo scudetto, e questo, con tutto il rispetto per le due ottime squadre, mi parrebbe tutto fuorchè allineato ai canoni del merito.

A questo punto potreste chiedermi, presi dalla curiosità (?), quale sarebbe la mia idea per uscire da questo stallo, ed io, con gran piacere, vi risponderei così: play off scudetto parziali, dove la prima in classifica gioca solo la finale ed in ogni caso si qualifica per la Champions League, mentre dalla seconda alla quinta vengono chiamate a disputare un mini girone da tre partite, che promuove la vincitrice al ruolo di seconda finalista. In caso di parità di punti accede all'ultimo atto del campionato, da giocare in gara secca in casa della prima, chi era davanti in regular season.

Vi piace? Andiamo avanti. Seconda e terza del gironcino di semifinale si qualificano per la Champions League insieme alle due finaliste, mentre l'ultima va in Europa League, in modo che la lotta per ogni posizione diventi importante. Per decidere la settima squadra da mandare nelle competizioni internazionali poi (la sesta rimarrebbe la vincitrice della Coppa Italia), altra coda di partite, in un piccolo raggruppamento a quattro tra la sesta e la nona in regular season.

Come nel girone della poule scudetto, si disputerebbero tre partite, da giocare in casa della meglio piazzata, con la vincitrice promossa in Conference League o, nel caso in cui la vincente della Coppa Italia sia già compresa tra le prime, in Europa League, con promozione europea anche per la seconda di questo ulteriore mini raggruppamento. E per la zona retrocessione volete che non abbia pensato a niente?

Le ultime due sarebbero relegate direttamente in Serie B, mentre per decidere la terza retrocessione si darebbe il via ad un ulteriore sfida tra quattro formazioni, dalla tredicesima alla sedicesima (il mio campionato ideale non può essere composto da più di diciotto squadre) con partite ad eliminazione diretta, nelle quali le ultime due perdenti rimarrebbero a giocarsi l'ultimo posto tra i grandi. I criteri di accoppiamento e casa/trasferta rimarrebbero gli stessi, basati sul piazzamento in regular season.

Proviamo a tradurre il tutto in un esempio concreto, prendendo come definitiva la classifica della Serie A dopo l'ultima giornata: l'Inter attenderebbe nella finale scudetto, da giocare a San Siro, la vincente del raggruppamento tra Atalanta, Juventus, Milan e Napoli, per le altre due posizioni europee rimaste se la vedrebbero Lazio, Roma, Sassuolo e Sampdoria, mentre l'ultima retrocessa verrebbe fuori dalle sfide tra Torino, Spezia, Cagliari e Benevento.

Non sarebbe un finale di campionato bellissimo? In questo modo rimarrebbero pochissime le posizioni ininfluenti all'interno della classifica generale (solo quelle dalla decima alla dodicesima) ed ogni squadra lotterebbe fino alla fine per migliore il proprio piazzamento. Le partite "inutili" tra squadre demotivate di fine stagione diventerebbero un ricordo e a guadagnarne sarebbe senz'altro lo spettacolo e la vendibilità del prodotto. Ci pensi il presidente Gravina, l'idea è gratuita, oggi offro io.

IL PARMA TORNA IN SERIE B
Ducali retrocessi di nuovo dopo tre anni

Con quattro giornate d'anticipo tramontano del tutto le speranze di salvezza del Parma, malinconicamente sconfitto ieri sera 1-0 in casa del Torino e di conseguenza retrocesso in Serie B con il verdetto inappellabile dell'aritmetica. Si conclude così la stagione più amara della squadra emiliana, dal momento della rifondazione avvenuta nel 2015, che in seguito al fallimento del precedente sodalizio aveva fatto ripartire la società gialloblù dai campionati dilettantistici.

Da quel momento in poi infatti, per il Parma si erano succedute solo gioie, legate alle tre promozioni consecutive dalla Serie D alla Serie A, e anche nei due campionati precedenti trascorsi tra i grandi, i ducali si erano comportati egregiamente, raccogliendo due salvezze piuttosto tranquille. Roberto D'Aversa, l'artefice delle due promozioni dalla Serie C alla Serie A e delle stagioni trascorse nel massimo campionato, veniva considerato come una specie di idolo dalle parti della città di Giuseppe Verdi, ma ciò non ha impedito il suo sconsiderato esonero questa estate, prima della partenza dell'attuale campionato.

La nuova proprietà americana infatti, come ha raccontato chi si trova particolarmente vicino all'ambiente ducale, pretendeva dall'allenatore che la squadra lottasse quest'anno per una qualificazione alla prossima Europa League, cosa evidentemente non ritenuta possibile da D'Aversa: la differenza di vedute sul progetto tecnico, relativo all'attuale stagione, ha portato così ad un divorzio piuttosto traumatico e all'arrivo, in fretta e furia, di Fabio Liverani, che tuttavia non ha potuto impedire la rapida discesa della squadra verso le posizioni pericolanti della classifica.

Il resto è purtroppo storia recente, con il disperato richiamo di D'Aversa, incapace a sua volta di dare la sferzata giusta a quella creatura che sentiva sua solo in parte; troppi punti lasciati per strada, quando sembravano ormai in cassaforte, hanno inferto il colpo di grazia al morale della squadra e il goal di Vojvoda che ha ufficialmente spedito ieri sera il Parma in Serie B, rappresenta solo l'ultima disavventura di questa amara stagione.

Qualcuno obietterà, non senza un fondo di ragione, che quando le proprietà americane decidono di occuparsi delle nostre squadre di calcio i disastri siano dietro l'angolo. Tuttavia credo che, a differenza dei vari Friedkin e Commisso, sembrati brancolare nel buio e quasi affidarsi al caso in più di una circostanza, i Krause possiedano piani ben architettati in mente, come il progetto per l'ammodernamento del Tardini e l'ingaggio del nuovo direttore dell'area tecnica, Javier Ribalta, sembrano dimostrare.

Un pronto arrivederci in Serie A dunque al Parma, che con quattro trofei vinti si trova tutt'oggi al quarto posto tra i club italiani per numero di successi in Europa. Chissà che, a volte, fare un passo indietro non serva a compierne due in avanti.


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SINNER OK A MADRID, OGGI DERBY ITALIANO

E' cominciato nel migliore dei modi il torneo ATP Master 1000 di Madrid per Jannik Sinner, che al primo turno è riuscito ad avere la meglio dell'argentino Guido Pella, ritiratosi nel secondo set sul punteggio di 6-2 4-4 per l'azzurro. Dopo un primo set vinto senza problemi grazie ai potenti colpi sparati da fondo campo, Sinner si è leggermente adagiato nel secondo, quando in vantaggio 3-0 si è lasciato rimontare fino al 4-4. Tuttavia, dopo il primo punto del nono game, l'argentino è stato costretto a dichiarare forfait per il riacutizzarsi di un vecchio dolore alla spalla e a concedere così il lasciapassare per i sedicesimi di finale al nostro portacolori, che domani dovrà vedersela con l'australiano Popyrin, numero 76 delle classifiche ATP.
Questo pomeriggio è in programma il match tutto italiano tra Fabio Fognini e Matteo Berrettini (testa di serie numero 8 del torneo), che promuoverà il vincitore agli ottavi di finale. Ieri il ligure ha avuto la meglio in tre set dello spagnolo Carlos Taberner, mentre il romano, fresco vincitore del torneo di Belgrado, debutterà solo oggi.
In giornata è previsto anche il singolare di Marco Cecchinato, unico azzurro sopravvissuto alle qualificazioni, che si troverà di fronte al difficile compito di chiedere strada al numero 11 del mondo, il 33enne spagnolo Bautista Agut.

CLAMOROSO: MOURINHO ALLA ROMA!

E' una notizia sconvolgente quella giunta nelle ultime ore da Trigoria: mentre tutti i tifosi giallorossi e buona parte della stampa specializzata si dichiarava convinta del prossimo approdo nella capitale di Maurizio Sarri, la proprietà americana della Roma ha annunciato con un comunicato ufficiale di aver trovato un accordo per i prossimi tre anni niente di meno che con lo special one, José Mourinho, che quindi tornerà ad allenare in Italia dopo undici anni:
"Siamo lieti ed emozionati di dare il benvenuto a José Mourinho nella famiglia dell’AS Roma . José è un fuoriclasse che ha vinto trofei a ogni livello e garantirà una leadership e un’esperienza straordinarie per il nostro ambizioso progetto. L’ingaggio di José rappresenta un grande passo in avanti nella costruzione di una mentalità vincente, solida e duratura, nel nostro Club.
La notizia è in fretta rimbalzata su tutti i più importanti social network ed ha scatenato la reazione entusiasta di buona parte della tifoseria romanista; tuttavia, qualcuno non ha dimenticato le dichiarazioni al veleno rilasciate da Mourinho contro la Roma (avversaria dell'epoca) nel periodo di militanza interista, ma soprattutto le ultime tre avventure trascorse in Premier League e terminate con l'esonero.
Il portoghese torna così in Italia, dove ha ottenuto alcuni dei successi più importanti della sua carriera e dove potrà nuovamente misurarsi con Antonio Conte, suo "nemico" ai tempi del Chelsea.


ALTRE NEWS
Le ultime dal mondo dello sport


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  • Fabio Quartararo è stato nuovamente operato al braccio sul quale aveva già subito un intervento nel 2019.
  • Svolta green al Bayern Monaco: d'ora in avanti emetterà solo biglietti digitali.
  • Euro 2020, l'UEFA ufficializza la possibilità per le nazionali di convocare 26 giocatori anziché 23.
  • Gallinari show in NBA: 28 punti e vittoria per i suoi Atlanta Hawks su Portland.

LENTE D'INGRANDIMENTO
I migliori post sportivi della giornata su Steemit

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ACCADDE OGGI - 4 MAGGIO
Gli avvenimenti sportivi più rilevanti del passato

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  • 1924: Si inaugura a Parigi l'ottava edizione delle Olimpiadi moderne.
  • 1949: L'aereo che trasporta il Torino si schianta contro la collina di Superga, nessun superstite.
  • 1987: Nasce a Palma di Maiorca, in Spagna, il cinque volte campione mondiale di motociclismo, Jorge Lorenzo.
  • 2005: Debuttano le estrazioni del lotto automatizzate.

FRASI CELEBRI
Parole indimenticabili dei protagonisti di oggi e di ieri

  • “Nello sport gli allenamenti corrispondono ai risultati.”
    (A. Rossi)

  • “Il business è uno sport che alla fine stanca.”
    (R. Abramovich)

  • “Sembra così facile a guardarsi, ma c'è bisogno di tanta concentrazione.”
    (C. Kostner)


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LETTERE AL DIRETTORE
Le mie risposte alle vostre domande

Interessante è il quesito posto da Ileana, da Moncalieri:

Caro Direttore,
quanto può aver inciso la mancanza del pubblico nella stagione storta della Juventus?

Gentilissima Ileana,
eravamo abituati ad un Allianz Stadium considerato fortino inespugnabile, a causa anche del calore del pubblico vicino al campo, ma ovviamente questo effetto si è perso con gli stadi vuoti. C'è da dire che tutte le squadre hanno dovuto subire la stessa sorte. Forse le "piccole" hanno potuto in qualche modo beneficiare di minori pressioni, ma direi che ad alto livello gli equilibri non sono stati spostati più di tanto.

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@frafiomatale, editoriale interessantissimo e pieno di spunti. Personalmente mi trovo d'accordo con l'introduzione dei paly-off/out (il campionato per me può restare anche a 20 squadre). Divertente la formula proposta e concordo in pieno quanto scritto. Quello che rivedrei molto volentieri è anche un accorpamento della serie B con la C in un unica "lega professionistica"; magari con quattro raggruppamenti territoriali con finali playoff. Saluti by @kork75

Grazie carissimo, non male l'idea di accorpamento B e C, magari divise in gironi territoriali per risparmiare sui costi e fasi finali uniche per la promozione.

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