Criptogenesi - 45* puntata

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La caposala ricomparve nella stanza, quasi all'improvviso, entrambi i coniugi erano assorti dalla visione dei rispettivi smartphone, si recò verso Fabrizio invitandolo a seguirla, l'uomo si infilò rapidamente le ciabatte, salutò con un bacio Greta e lei con una smorfia del viso, non era assolutamente contenta che quella donna lo prendesse allegramente sottobraccio, e in quella maniera se ne andasse con suo marito, suo marito, quello era suo marito, suo nel senso più esteso ed estremo del termine.

Le donne è risaputo, ne sanno veramente una più del diavolo, sia Greta sia la caposala appartenevano a quella categoria di femmina, ragion per cui quando l'operatrice sanitaria girò l'angolo del corridoio fece un cenno d'intesa ad un'infermiera, che entrò nel primo ascensore e scese al piano inferiore, mentre lei insieme a Fabrizio salirono al piano di sopra...

"Bel tipino, eh, sua moglie, non c'è male a livello di gelosia..."

"Non c'è male, come cagacazzo è una vera professionista!!!", ribadì e confermò vigorosamente Fabrizio.

"Me ne sono accorta da tempo, sin dalla prima volta che ci siamo incontrati, per questo motivo le ho fatto uno scherzetto, perché quando è troppo è troppo, lei penso che non sappia che la settimana scorsa si è fatta il giro di tutto il nostro reparto e delle stanze che utilizziamo nei piani inferiori, come quella di preparazione del paziente, e delle sale operatorie, minuziosissimamente..."

"Davvero, è venuta qua in segreto per fare questi controlli, ma non ci credo!?!?"

"Nonostante sia stata molto discreta non è invisibile, un paio di infermiere hanno notato strani movimenti e mi hanno avvisata, l'ho riconosciuta ed ho usato le mie carte, metà del reparto l'ha, con discrezione, seguita e intercettata, se la sono passata senza dare nell'occhio, alla fine ho capito cosa avesse intenzione di fare, voleva sapere esattamente dove sarebbe stato lei, tutto il percorso che avrebbe fatto, ma non ha fatto i classici conti senza l'oste...."

"Dove stiamo andando adesso??"

"Si fida di me??"

"Sì, assolutamente."

"Bene, facciamo quello che dobbiamo fare ma senza inopportune potenziali intromissioni di sua moglie..."

"Va bene."

"Penso che una boccata d'ossigeno non potrà che farle bene, non si preoccupi, è in buone mani..."

"Ne sono certo".

Entrarono in una piccola stanzetta, dotata di un lettino in posizione centrale, la caposala lo fece sedere un attimo, mentre si infilava un paio di guanti in lattice...

"Bene, si abbassi, si spogli pure e si distenda sul lettino, controlliamo la depilazione..."

Fabrizio eseguì il comando in tutta tranquillità, si sentiva stranamente sereno, pur dovendo affrontare un intervento, anche se in semplice anestesia locale, in ogni caso il ricordo di quello che era successo anni prima era abbastanza vivido nella sua mente, si augurava vivamente che questa esperienza fosse meno traumatica possibile...