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Ciao a tutti! Bentornati nel mio profilo Steemit. Nell'ultimo post vi ho parlato di cosa fosse la tafonomia e vi ho descritto tutti i processi che vanno dalla morte dell'individuo fino al suo seppellimento. Ora, invece, per concludere la nostra storia, vi parlerò della fossilizzazione,spiegandovi cosa succede dal seppellimento alla scoperta di ciò che rimane del nostro caro camptosauro. Buona lettura e a dopo!

Cosa è successo? Ricapitoliamo

Il nostro caro dinosauro dopo le varie ferite muore e le sue spoglie finiscono in fondo al mare. Dopo poco tempo dalla sua morte iniziano i processi biostratinomici, i quali continuano finché non rimangono solo le sue ossa. Infine, il sedimento sabbioso che viene dal fiume inizia a coprire i resti fino a una completa sepoltura. Ora che è tranquillo e sepolto inizieranno i processi di fossilizzazione.

La fossilizzazione

Dopo essere stato seppellito, il nostro camptosauro può avere l'occasione di fossilizzarsi. Perché ho detto che può avere occasione? Non è detto che si fossilizzi per forza? Mi dispiace deludervi, ma solo in rari casi abbiamo fossili. Quelli di grandi dimensioni risultano essere molto sporadici, rispetto a quelli più piccoli e più numerosi. Infatti, questo è il motivo per il quale troverete più conchiglie fossili che tirannosauri in giardino. In ogni caso, però, c'è un importante particolare da tenere a mente dopo che la nostra creatura è stata sepolta: la fossilizzazione deve avvenire in mancanza totale di aria. Cosa potrà mai accadere se prendono un po' d'aria, penserete. Ebbene, le ossa rischierebbero di deteriorarsi e di frantumarsi dopo poco tempo, ma per fortuna questo non è il nostro caso. Il sedimento nel quale è sepolto il nostro dinosauro è sterile da aria. Proprio per quest'ultimo motivo, ora ci sono tutte le condizioni necessarie che cercavamo. La fossilizzazione però può essere di vari tipi, in funzione del contesto di sepoltura. Nei prossimi paragrafi, infatti, vedremo come fossilizzano le parti mineralizzate (nostro caso) e la materia organica.

La fossilizzazione della materia organica

La materia organica, per chi non lo conoscesse, è quel composto ricco di carbonio, elemento caratteristico della vita. Essa può fossilizzare in tre modi: mummificazione, carbonificazione e permineralizzazione.
Vediamoli di seguito.

MUMMIFICAZIONE: è un processo che provoca la disidratazione dei tessuti per via del caldo e il freddo, evitando così la proliferazione dei batteri. È un procedimento che permette di conservare le mummie per un massimo di qualche migliaio d'anni. Questo perché l'ossidazione tenderà a distruggerle col tempo.

CARBONIFICAZIONE: è un processo che avviene, in assenza di ossigeno, come conseguenza di processi di fermentazione ad opera di batteri anaerobici. Producono una progressiva eliminazione dell’idrogeno e dell'ossigeno con conseguente arricchimento relativo di carbonio. Della materia organica originale rimane solo una pellicola carboniosa.

PERMINERALIZZAZIONE: è un processo che permette alle acque interstiziali mineralizzate presenti in fanghi di origine minerale di impregnare i tessuti dei resti organici, depositando all'interno delle cellule dei sali amorfi o cristallini. Avviene durante le prime fasi della fermentazione anaerobica e mediamente i minerali di sostituzione sono la pirite, la calcite, la silice e il ghiaccio.

La fossilizzazione delle parti mineralizzate

Le parti mineralizzate, invece, possono fossilizzare in due modi: per dissoluzione diagenetica e per mineralizzazione.

DISSOLUZIONE DIAGENETICA: è molto simile al processo biostratinomico della dissoluzione prediagenetica. Avviene durante la diagenesi per cambio di acidità nell'ambiente. In ambiente alcalino (basico) le strutture silicee tenderanno a solubilizzarsi, mentre in ambiente acido accadrà stessa cosa ai carbonati. Questo processo, in generale, accade se sono presenti percolazioni di acque sotterranee.

MINERALIZZAZIONE: avviene in due modi, cioè per impregnazione o per sostituzione. L'impregnazione è quel processo che permette ai sali nelle acque interstiziali di precipitare nelle cavità e microcavità lasciate dalla scomparsa della sostanza organica nelle ossa e denti. È una sorta di sostituzione molecolare che avviene comunemente nei gusci delle conchiglie. La sostituzione, invece, è riferita ai minerali per opera di altri quali calcite, dolomite, silice e pirite per precipitazione penecontemporanea del nuovo minerale all’interno di microcavità formate per dissoluzione.

Dopo giorni di scavo, i resti del nostro camptosauro vedono di nuovo le luci del sole. Da ora in poi, vivrà per sempre, felice e contento, all'interno di un museo (questo è il momento della commozione). Scherzi a parte, spero che questa storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto capire come sia difficile avere fossili. Nel caso dei dinosauri è molto difficile, ma come dicevo in precedenza in questo post, animali e organismi più piccoli sono sicuramente molto più comuni (ad esempio conchiglie (bivalvi) e foraminiferi). Vi invito a fare dei giri anche sopra le vostre colline e scoprire che in alcune si nascondono cose che voi umani non potevate manco immaginare. Io a settecento metri di quota ho trovato dei fossili di cozza. Divertente, no? Va bene, la smetto di chiacchierare! Mi auguro che vogliate lasciarmi commenti e un vostro upvote, invitandovi a farmi domande se ci sono cose poco chiare.

Vi ringrazio per avermi letto e spero di ritrovarvi qui la prossima volta con i miei articoli :)