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Ciao a tutti! Bentornati nel mio profilo Steemit. Tafonomia. Avete mai sentito parlare di questo termine? E del processo di fossilizzazione? Cosa succede dalla morte dell'individuo alla fossilizzazione? Come sempre ci sono molte domande da rispondere, ma stavolta voglio affrontarla in modo diverso. Mi piacerebbe affrontare questo argomento iniziando con la storia di un dinosauro negli suoi ultimi momenti di vita, fino al suo ritrovamento nel futuro. Credo che con questo approccio sia più semplice e chiaro capire tutti i processi, anche se in questo primo post tratteremo tutti quelli che ci sono fino al seppellimento, mentre nel prossimo passeremo a spiegare la fossilizzazione e tutti i casi in cui essa avviene. Quindi, mi auguro che vi piaccia questo esperimento. Buona lettura e a dopo!

Gli ultimi momenti

Le temperature erano molto alte in quel pomeriggio di estate e un camptosauro, un dinosauro erbivoro, stava mangiando arbusti vicino al mare. Ad un tratto, a sorpresa, un esemplare di velociraptor attacca il dinosauro ferendolo, ma non mortalmente. Cerca di scappare nell'acqua, nuotando, ma purtroppo le sue ferite non gli permettono di fare molta strada. La creatura non ha più forza nei suoi arti e cade sul fondale marino. In quell'area l'acqua è molto calma, o come si dice, con poca energia. Il cadavere giace su una superficie sabbiosa fine e rimane immobile nonostante le lievi correnti del fiume che c'è vicino.

Che cos'è la tafonomia?

Lasciando da parte un attimo il nostro dinosauro, spieghiamo cosa è la tafonomia. Tafonomia, dal greco, significa legge del seppellimento. È una disciplina che studia come gli organismi viventi fossilizzano e ricostruisce la storia degli organismi dalla loro morte al loro ritrovamento come fossili. Secondo voi tutti gli organismi con scheletro fossilizzano dopo la morte? Domanda banale con risposta semplice. Ovviamente no. La fossilizzazione è un evento raro che avviene quando un organismo muore nel posto giusto, nel momento giusto. Senza contare che molti fattori minacciano la conservazione dell'organismo morto e quindi non è detto che si preservi fino al futuro. La tafonomia studia tutti i questi processi e fattori suddividendosi in quattro principali categorie: morte dell'individuo, i processi biostratinomici, il seppellimento e la fossilizzazione. Quest'ultima sarà spiegata accuratamente nel prossimo post, ma ora, nel prossimo paragrafo, partiamo con la morte e i processi biostratinomici.

La morte e i processi biostratinomici

Il nostro camptosauro dopo le ferite ricevute dal velociraptor sprofonda fino al fondale marino, morendo. Con il tempo che passa, il cadavere inizia a subire vari processi, detti biostratinomici. Il primo processo biostratinomico che avviene è la necrolisi, ossia la putrefazione. La parte organica dell'individuo inizia a deteriorarsi. Poi, già da subito dopo la morte, gli altri organismi presenti sul fondale iniziano a nutrirsi delle spoglie (bioerosione), portando poi alla possibile disarticolazione dell'individuo. In pratica, le ossa senza leganti organici tendono a farsi trascinare dalla corrente, sparpagliandosi. Nell'esempio del camptosauro ho espressamente definito la situazione marina come di poca energia, proprio per fare un esempio di una fossilizzazione completa dell'individuo (molto rara). In altri casi, differente da quello del nostro individuo, ad alte profondità subentra anche la dissoluzione prediagenetica, ossia la distruzione del carbonato di calcio delle ossa in funzione dell'aumento dell'acidità delle acque. Nei casi dei dinosauri è molto raro che accada, ma nel caso di microfossili come i foraminiferi, questa dissoluzione è molto importante da conoscere.

Altro processo biostratinomico molto importante è il trasporto e la deposizione: quando l'esemplare muore, non è detto che raggiunga subito il fondale. Può capitare che esso vada in necrosi in superficie facendo andare le sue spoglie qua e là, in funzione della corrente, ma spesso in modo orientato. Infine, c'è la prefossilizzazione. La prefossillizzazione è un processo di inizio diagenesi con irrobustimento per permineralizzazione o alleggerimento per dissoluzione, interrotto a causa dell'esumazione dei resti organici in ambienti di intensa erosione. Questo esempio lo si vede facilmente nelle conchiglie, le quali diventano nere. Dopo questi processi biostratinomici di varia natura, il resto dell'organismo subisce il processo del seppellimento, il quale lo vedremo nel prossimo paragrafo.

Il seppellimento

Ricapitolando, il camptosauro muore, sprofonda sul fondale e subisce alcuni processi biostratinomici come la necrolisi e la bioerosione da parte degli altri esseri viventi. Il tempo passa e il sedimento sabbioso che giunge dal fiume inizia a ricoprire le spoglie del dinosauro, fino a che esso non viene totalmente sepolto. Per migliaia o milioni di anni le ossa saranno coperte da quel sedimento, ma subiranno regole provenienti dalla diagenesi. Da quel momento inizierà il processo di fossilizzazione. STOP, ho una domanda. Il camptosauro è stato coperto dalla sabbia, ma ogni litologia o sostanza può dare un giusto seppellimento per una buona fossilizzazione? Purtroppo la risposta è negativa. Non esistono molti modi vantaggiosi per il seppellimento, ma i principali sono questi: il seppellimento in detriti minerali (sabbie, peliti, ghiaie), in detriti ricchi di materia organica, in fluidi o da incrostazioni.

Il seppellimento in detriti minerali è quello più comune e, sicuramente, tra le varie granulometrie, la migliore per preservare l'individuo è un materiale fine come la pelite (un materiale con granuli fini pone meno stress alle spoglie rispetto a ciottoli di ghiaia). In stagni, acquitrini e paludi, invece, abbiamo detriti ricchi in materia organica, costituita prevalentemente da vegetali. In queste aree se ne può avere un certo accumulo se c'è un riparo da ogni ossidazione e dalla putrefazione aerobica. Il fango organico non è altro che un sedimento detritico, esclusivamente organico che può inglobare animali di piccole dimensioni come anfibi, uccelli e insetti. L’inglobamento in detriti organici porta alla conservazione dei resti sotto forma di sottili pellicole carboniose.

Infine, più rari, ci sono i seppellimenti in fluidi come ambra e greggio (petrolio)e da incrostazioni. Nell'ambra si trovano solo insetti o piccoli invertrebrati, nel petrolio greggio si sono trovati fossili addirittura con parti molli, mentre l'incrostazione non è un vero e proprio seppellimento, ma una sorta di pellicola che si formava su alcuni individui che dà informazioni anche sulle parti non mineralizzate.

Che brutta fine ha fatto il nostro camptosauro! Ma almeno ora che è stato seppellito non dovrà preoccuparsi di disturbi esterni. Se vi è piaciuto questo post vi invito a leggere il prossimo dove parleremo della fossilizzazione.
Mi auguro che vogliate lasciarmi commenti e un vostro upvote, invitandovi a farmi domande se ci sono cose poco chiare.
Vi ringrazio per avermi letto e spero di ritrovarvi qui la prossima volta con i miei articoli :)