A Sergio glielo doveva dire?

in #fotostoria6 years ago (edited)

Olga non aveva ancora confessato al marito il suo piccolo misfatto.

Non che fosse una cosa grave, no. Ma non riusciva a mandare giù il fatto che, per la prima volta in 45 anni di convivenza, aveva taciuto qualcosa a Sergio.

La mattina aveva indugiato al letto più del dovuto. Il tempo era cupo e umido e la punta di un piccolo trapano le sollecitava con insistenza l'anca destra.

Odiava quell'anca, se fosse dipeso da lei, se la sarebbe strappata a morsi.

Guardava fuori dalla finestra la piccola cella votiva di Maddalena.

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Maddalena.

Lei Maddalena non la poteva sopportare. Il marito di Maddalena, poverello, era morto da trent'anni e lei gli aveva messo su quell'altarino pieno di fiori e lucine. Fiori e lucine. Ipocrita! Manco il tempo di seppellirlo e lei se l'era cominciata a spassare a destra e a sinistra, con tutti.

Con Remo il pescivendolo, che se l'era portato via un infarto e lei l'aveva seppellito due anni dopo. E la povera Luciana, la moglie cornuta, aveva dovuto lasciare il banco del pesce a Cosimo, il figlio piccolo e scemo che marinava la scuola e ammazzava le lucertole con la fionda. Ma lei al banco non ci poteva stare, c'aveva la flebite. E all'impiedi si stancava.

Erano passati vent'anni e Cosimo era diventato il pescivendolo più ricco di Mergellina. Dicono che sotto alle vasche dei pesci ci metteva le resistenze elettriche così le scosse facevano vedere il pesce vivo, pure quando era guasto.

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E dopo Remo, quella scostumata aveva fatto gli occhi dolci pure a Carmelo. Povero Carmelo, s'era impazzito per lei. E Maddalena di qua e Maddalena di là. Tutti gli parlavano dietro perchè si mormorava che fosse femminiello, ma appena Maddalena gli aveva promesso di ridargli dignità con un matrimonio come si deve, quello subito se l'era presa in casa. E la casa che c'aveva era bella assai.

Stava a Posillipo. Curava le malattie di petto all'ospedale del Mare e tutti gli volevano bene. Era pure un bravo dottore, ma la fama che fosse recchione se la portava dietro come una maledizione. E Maddalena l'aveva fatto rinascere, come un re, il re della collina. Il signore di Posillipo.

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E lui in cambio tutto le aveva dato! Gioielli, ricchezze, viaggi alle terme, persino un barboncino col pedigree e un'autista che la portava fino al molo Beverello quando si voleva fare una gita a Capri per prendere qualche cosetta alla butique.

E quella casa... Faceva le feste a ogni sabato sera, con le luci della costa a fare da corona, la corona a quella zoccola bugiarda. E lei dalla terrazza guardava il mare e strizzava l'occhio al giovane Corrado, il più bell'infermiere della corte di Carmelo.

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Ma la giustizia arriva per tutti. E dopo dieci anni di feste, terme e girandole di luci, Carmelo buonanima aveva salutato Maddalena e s'era affacciato sulla via di Posillipo per salire sul taxi. E sarà stato il sole incontro agli occhi, sarà stato il giramento di capo della prima mattina, ma del camion che gli veniva contro a tutta velocità non se n'era accorto proprio.

E lei s'era dannata l'anima di fronte a signori e parrucconi al funerale, vestita come una madonna di onice, tutta trine e lacrime di coccodrillo. La cerimonia l'avevano fatta a Santa Maria della Sanità, perchè Carmelo da lì veniva. E c'erano tutti, i colleghi, i fratelli che erano scesi da Cortona e da Milano, i pazienti ricchi e quelli poverelli che si era preso a cuore. Povero Carmelo, povera anima di Dio. Tutta Sanità si era ritrovata per lui. E lei giocava alla vedova.

E Sergio? Il suo buon marito che s'era alzato presto presto per andare a stendere i panni?

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E chi lo sa... Olga l'aveva sempre sospettato che Maddalena pure con lui c'havesse messo un pizzico di pepe.

Lui negare aveva sempre negato. Maddalena? Per carità, a me manco mi piace.

E a vederla adesso gli poteva pure credere. Perchè il tempo non perdona e dopo aver sperperato l'eredità del povero Carmelo, s'era piegata a tornare ai quartieri, alla sua vecchia casa al Vico di Santa Teresella degli Spagnoli. A mettere fiori e lucine alla celletta del povero primo marito. E per campare andava a servizio nelle case dove aveva fatto la signora. Ma la smania di fare la smorfiosa non gli era passata e pure mo' con la panza che si trovava, s'andava a sedere alla stazione di Montesanto a chiacchierare coi passanti.

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Così fantasticava Olga. E fra un pensiero e l'altro s'era fatta l'ora che si doveva proprio alzare.

E doveva decidere se dire a Sergio che cosa aveva fatto la sera prima. Ma senza pensarci l'aveva fatto. Senza nemmeno la malizia dei ladri.

Però non s'era riuscita a trattenere. L'idea gli era venuta in mente mentre saliva lenta lenta lungo Vico San Sepolcro, dopo che era andata alla prece per il trigesimo del povero Nicola Fiume, il marito della comare Lucia della casa di fronte.

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L'ombrello! L'ombrello che Maddalena teneva appoggiato allo stipite fuori della porta. Bello, grande, con la stringa per chiuderlo e i ricami sotto la punta. Una delle cose che aveva portato via dalla casa di Carmelo, l'ultimo costoso pezzo di una vita rubata a un'anima buona.

E così, mentre saliva le scale, dopo aver guardato un'ultima volta quella cella votiva squallida e pretenziosa, Olga l'aveva fatto. Un furto. Una cosa che più lontana da lei non si poteva pensare. Lei che era talmente buona e rispettosa da non aver mai chiesto ai suoi figli come si guadagnavano da vivere, lei che regalava le coperte all'esercito della salvezza, lei che mai una volta aveva tirato indietro la mano dal portafoglio per qualche povero disgraziato all'angolo della strada. Eppure non aveva resistito.

Aveva preso quell'ombrello di nascosto, appena la portiera aveva girato lo sguardo.

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L'aveva preso e l'aveva nascosto nella cantina di sotto, in mezzo alle casse dei vestiti vecchi. Non lo voleva vedere, nè usare, ne vendere nè regalare. Voleva fare giustizia. Era pure contenta di averlo fatto. Solo che ancora non aveva deciso. A Sergio glielo doveva dire?

le immagini sono di mia proprietà ad eccezione dell'ultima messa a disposizione da @heidi71

Sort:  

Magnifica. Una storia magnifica.
Tratteggi per tutto il racconto la figura di lei e poi quella della foto è l’altra...
E quell’ombrello... non sta uscendo, non sta rientrando, lo sta rubando. Per nasconderlo. Come nasconde a suo marito.
Rimandi e ritorni. Come lei che torna nei bassi...
Complimentoni!

Grazie mille😘

Piccola goccia di Verismo puro. Che bellezza 😍

Va detto che ne ero appena tornata e ne ero
assai ispirata 😊

Ha fatto bene... tié 😂

Mi trovo solo ora a leggere i racconti dopo una trasferta di 5 gg in Sicilia...(estenuante!) Li sto leggendo in ordine e 2/3 per ora hanno qualche affinità col mio...Insomma, sta nonnina sembra essere più vispa di quanto non appaia dalla foto =) Nice 1 cmq ;)

Eccellente lavoro, molto bello ed appassionante, nulla da eccepire, solamente da togliere il cappello ed inchinarsi

ma grazie troppo buono! :)

complimenti veritieri e meritati, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare

bravo, subito nella mia top 3 per il contest!
mi farebbe piacere se dessi una letta anche alla mia, magari dammi anche un paio di consigli.
grazie
https://steemit.com/fotostoria/@pojo/contest-fotostoria-spero-che-ti-piaccia-la-mia-famiglia

grazie, ma certo, dammi solo un paio d'ore...:)

bella storia. complimenti per la costruzione. mi è piaciuta davvero. indipendentemente dai voti e dagli steem.

Bellissima storia !!! grazie @martaorabastsa !

bellissima storia! :)

Grazie :)

A te per lo spunto

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