Come ti ficco un po' di stalinismo nel sito Big Think
Il 19 maggio il sito Big Think ha pubblicato un articolo di nome Può l’intelligenza artificiale distribuire ricchezza al posto nostro?, riportando il pensiero di Feng Xiang, un accademico cinese nell’ambito legale. Vanno ricordate le condizioni economico-politiche in cui vivono gli universitari cinesi, così come le distinzioni di Antonio Gramsci in merito ai tipi di intellettuali.
Immagine di dominio pubblico
L’articolo in questione, se visualizzato da Facebook, mostra un titolo diverso più akkiappa click: A.I. potrebbe essere il precursore di una rivoluzione socialista globale.
Il fulcro stalinista emerge in questa frase:
Propone [Feng] che la tecnologia possa essere utilizzata per prevenire questo [diseguaglianze] attraverso una pianificazione centrale.
Stalin, nella sua teoria del socialismo in un solo paese del 1924 parla di un socialismo limitato ad una sola nazione, contrapposta alla teoria della rivoluzione permanente. In Italia parleremmo di socialismo autarchico. Quindi un’economia pianificata non più gestita dalla democrazia operaia come sostenuto da Trotsky, Lenin ed altri, ma gestita da una burocrazia di cui lui farà parte. Quest’ultima funge da pianificatore centrale.
L’articolo preso in esame prosegue sollevando la questione della qualità del dato con cui si addestra l’algoritmo di apprendimento automatico o intelligenza artificiale (AI). Gli addetti ai lavori generalmente riassumo la situazione con la frase garbage in, garbage out, quindi spazzatura dentro, spazzatura fuori.
Un’altra via al “”socialismo”” cinese
Se l'AI assegna razionalmente le risorse attraverso l'analisi dei big data, e se robusti controlli ciclici possono soppiantare le imperfezioni della "mano invisibile" [del libero mercato], condividendo equamente la vasta ricchezza che crea, potrebbe finalmente essere realizzabile un'economia pianificata che effettivamente funziona.
Se qualcuno fra i lettori mi segue da mesi, avrà forse notato che la citazione precedente ha un punto in comune a qualcosa che avevo scritto in passato. La differenza rimane sempre la stessa: nel mio articolo ho parlato solo di socialismo micro-economico classico e non degenerato, ossia della democrazia dei lavoratori sul posto di lavoro, per poi espanderla con l’apprendimento automatico (AA) e successivamente con una infrastruttura cibernetica planetaria per monitorare il consumo/rigenerazione delle risorse naturali. Qui invece si parla dell’apprendimento automatico come strumento fondamentale di una burocrazia che pensa di fare gli interessi dei lavoratori. Inoltre io ho introdotto l’AA per finalità diverse rispetto a quella delle riduzioni delle disuguaglianze, caratteristica comune ai paesi capitalistici.
Stando ad una storiografia marxista, la Cina negli ultimi decenni è passata da un socialismo degenerato (gestito da una burocrazia invece che da uno stato dei lavoratori) al capitalismo di stato. L’economia pianificata non rappresenta l’unica condizione per avere il socialismo. Di fatti in Europa si trovano esempi, nel dopo guerra, di economie a comando, come ad esempio in Francia.
Per concludere, trovo risibile e deprimente allo stesso tempo come un paese che pensa di aver dato una nuova via al socialismo, quello che chiamano socialismo di mercato, ha un tipo di indicatore sulle diseguaglianze comparabile a quello del Regno Unito.
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