Password di stato

La scorsa settimana è scoppiato un mezzo putiferio dopo che la Ministra Pisano se ne è uscita con risposte all'intervista rilasciata ad Eta Beta di Rai Radio 1 un po' confusionarie e sconclusionate.

E' partita una campagna ancora più confusionaria, ovvero quella mediatica. Vediamo di rimettere le cose al loro posto. La Pisano parla dello SPID, ovvero l'identità digitale creata dal Governo Renzi che aveva nelle intenzioni una cosa corretta e giusta. Ovvero un unico sistema di credenziali che permettesse di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione.

In effetti in passato qualcuno aveva tentato, in modo maldestro, di fare la stessa cosa. Se devo collegarmi all'Inps o al Comune, richiedere le password con modalità diverse e tutto quello che ne consegue era un macello. Con lo SPID le cose sarebbero più semplici. Condizionale perché l'adozione di questo sistema nella pubblica amministrazione è tutt'altro che semplice, e siamo lontani dal 100%.

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Il sistema però non è erogato dallo Stato, sebbene questo ne abbia dettato i requisiti tecnici, ma bensì da soggetti privati. E' chiaro che questi, avendo realizzato tale sistema per lo Stato lo abbiano anche internalizzato per i propri clienti come opzione.

Ed è qui che la Pisano si aggancia, non ci sarebbe nulla di nuovo sotto il sole. Ovvero è un sistema di login, come può esserlo quello relativo al progetto Open ID a cui hanno aderito in passato Google e Facebook. La Pisano infatti dice "potrebbe" essere utilizzato anche da servizi terzi, citando vari esempi tra cui Amazon.

Nella frase dopo però finisce con il sbagliare verbo. Cito la Pisano in modo letterale "Ogni volta che noi abbiamo una user e una password, questa user e password dovrebbe essere data dallo Stato, perché è lo Stato l’unico soggetto che ha davvero certezza che quello è quel cittadino. E lei lo sa quante truffe ci sono sull’identità su Internet"

Insomma, basterebbe cambiare dovrebbe con potrebbe e tutto il polverone non avrebbe avuto luogo. C'è da dire che lo SPID è pur sempre un sistema di login, e la certezza che tizio è proprio tizio, beh... ecco ci andrei cauto, si tratta pur sempre di un sistema che può essere condizionato, anche in modo non necessariamente fraudolento. Ad esempio la madre o la nonna, che non sono avvezze alle tecnologie, demandando lo SPID al nipote, è sicuramente possibile.

La Ministra poi si è dovuta in qualche modo correggere, dicendo appunto che "potrebbe" essere un sistema. Per altro, come citato sopra, qui non è che si sta facendo nulla di che, il sistema è stato messo in atto dal Governo Renzi e ci sarebbe un particolare decisamente seccante da cambiare, ma nessuno ne parla.

Lo SPID sin dall'inizio, essendo demandato ai privati, prevedeva la possibilità di far pagare il servizio. Al momento non mi risulta che qualcuno lo stia facendo, anche perché i ricavi sarebbero ben minori rispetto ad un ritorno d'immagine distorto. Tuttavia la cosa è li silente. E probabilmente è proprio per questo che il Ministro cerca di promuovere lo SPID fuori del contesto della PA, probabile che i soggetti privati stiano mugugnando. Se il servizio fosse realmente utilizzato in massa il passaggio di richiesta dell'obolo "chi siete? cosa fate? dove andate?. Due fiorini!" sarebbe meno impopolare.

Ma un dovrebbe al posto di un potrebbe ha fatto uscire una cosa che manco in Cina si sono pensati di fare.