L'Avvento della maga Ripple

Così l'Alleanza delle Altcoins entrò nel mondo della Grande Finanza. Grazie al temibile artefatto conosciuto come "La Flamberga delle Futures", il cavaliere Bitcoin ed i suoi prodi portarono lo scompiglio nei reami visitati: che fosse il celeberrimo mercato della capitale, conosciuto come "Stock Exchange", o nelle lande sperdute di "Forex" il nome di Bitcoin e della sua armata di Altcoins sembrava inarrestabile.

Improvvisamente il mondo si rese conto del loro potenziale: gli araldi della contea CNN annunciavano il suo arrivo con timore reverenziale, i messaggeri del ducato BBC continuavano a recapitare notizie, a volte esaltanti, altre sconfortanti, ma l'importante era che se ne parlasse, nel bene o nel male, nella verità o nella falsità.

Persino nel piccolo Bel Paese, famoso per la corruzione e la manipolazione delle bacheche pubbliche, i tronfi trombettieri della casata Mediaset ed i rigorosi scrivani della baronia RAI avevano cominciato ad informare il popolo sui segreti dietro il nome del Cavalier Bitcoin, un nome che ormai faceva quasi paura.

Gli strozzini ed i banchieri del paese lo sussurravano nell'ombra, pensando a come utilizzare la sua nomea per i propri guadagni o cercando un modo per affossarlo. Ai bambini venivano raccontate favole di come Bitcoin fosse un mostro mangia-soldi fatto di aria e sogni, qualcosa di intangibile ma pericolosissimo, che conquistava i paesi per poi lasciarli in macerie e senza più acqua, grano e (soprattutto) elettricità.

Ma Bitcoin e la sua coraggiosa guerra fecero il gioco di un’altra Altcoin che era già da un po' di tempo sul confine tra i due regni, in attesa del suo grande momento: la maga Ripple.

Ella non prese parte all'alleanza, anzi: da tempo si vociferava che Ripple fosse riuscita a contattare il reame della grande finanza tramite oscuri sortilegi, prendendo contatto con i banchieri e gli usurai del loco.

Ella tentò di corromperli con la sua bellezza e la sua astuzia, promettendo loro l'accesso ad un grimorio di incantesimi basato sulla trama magica della Blockchain: il sortilegio del "Fulmineo Transactio", l'evocazione del "Expecto Liquidità Patronum" o il ricercatissimo incantesimo del "Humilis Rateo Kevadra".

Per questo il suo nome era già conosciuto nel reame della Grande Finanza: ma Ripple sapeva bene che il suo era un gioco pericoloso, un gioco fatto di intrighi e diffidenza.

Gli altri coin erano sospettosi di Ripple e delle sue bizzarre alleanze con quello che era il loro più grande nemico... e non si fidavano di lei. I suoi detrattori erano molteplici, e l'accusavano di aver perso completamente di vista il motivo per cui il regno di Cryptoland aveva combattuto fino a quel momento, ovvero la libertà dalla schiavitù economica e l'affossamento delle istituzioni.

D'altro canto, i banchieri del Reame oltre il portale erano restii ad abbracciare il nuovo e non erano sicuri che le magie di Ripple, per quanto potenti, e la sua bellezza mozzafiato potessero far parte del loro mondo. La Grande Finanza è stata sempre cauta e poco incline ai grandi cambiamenti... forse, più degli intrighi, erano le armi dell'alleanza che le mettevano veramente paura.

Ma lei aveva un piano.

Andò prima di Bitcoin nel tempio dei Grandi Investitori e li convinse che i tempi erano maturi per tentare la conquista della Grande Finanza. Usò le arti della seduzione sincerandosi che la celebre Flamberga fosse a disposizione del Prode Cavaliere... e poi attese, nascosta nell'ombra.

Quando l'Alleanza aprì i cancelli, galoppando come un manipolo di forsennati, non si accorsero neanche dell'esile figura di fianco al portone.

Era il momento di agire.

Ripple ne approfittò per entrare di nascosto, e si diresse spedita verso una caverna umida e buia, nelle lande selvagge conosciute come "Le Terre del Credito e del Debito", seguendo una mappa fornita da uno dei suoi alleati.

Al suo interno incontrò i temibili Gargoyle a difesa dell'antico tempio in rovina: MasterCard e Visa.

Ma lei era pronta: sfoggiò il suo arsenale di incantesimi offensivi e di protezione, combattendo fino allo stremo delle forze, fin quasi a rischiare la vita... e vinse: i due mostri si sgretolarono di fronte al potere di un incantesimo creato ad hoc per l'occasione: "La fiammata Arcana del Conto Scoperto". Doveva fare in fretta: presto i loro padroni si sarebbero accorti dell'assenza e li avrebbero riportati in vita con un incantesimo di "Rigenerazione Bonificus".

Ferita e affannata, superò l'arco che conduceva alla sala del tesoro: lì l'attendeva un antico manufatto conosciuto come "Lo Scettro dell'American Express".

Il potere arcano strepitava tra le sue mani... e quando ne entrò in possesso, tutto cambiò.

L'umile maga Ripple, odiata e umiliata per la sua incapacità di crescere e migliorarsi, divenne un'Arcimaga: i suoi poteri crebbero a dismisura, entrò nel Reame della Grande Finanza come una regina, le sue arti arcane destinate a crescere sempre di più, la sua bellezza ammaliatrice decuplicata dal potere dell'artefatto.

La guerra delle Altcoins è in un punto di stallo: riuscirà Bitcoin a sfondare la resistenza del Ventimillesimo reggimento? Riuscirà l'alleanza a riprendersi dai colpi inferti in questa feroce battaglia? Dove si schiererà la Regina Ripple, e chi supporterà grazie ai poteri appena acquisiti?

Questa, come al solito, è un'altra storia che sarà svelata a tempo debito.

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