La Casa dei nostri sogni - parte 2 [ITA]

in #blog7 years ago (edited)

In QUESTO POST parlavo di com'è difficile cercare una casa da acquistare in una città complicata come Roma.

Beh, non è niente in confronto a tutto quello che viene DOPO.

Senza voler mancare di rispetto a nessuno, mi sembra di intraprendere il cammino verso il Golgota di Gesù.
Cominci guardando la croce: non so quanti chilogrammi di legno massello, da caricare sulle spalle per una salita interminabile. Vabbè: ti ci metti di impegno, altrimenti chi se la carica sta croce. Cominci a trascinarla su per la strada polverosa ingoiando sabbia ed insulti e sudando come un mulo. Sì, immaginavi che sarebbe stato difficile ma non così tanto… pazienza, si tira avanti. Qualcuno ti mette una corona di spine in testa, ok, ci può stare, pazienza. Ancora avanti. Un ultimo sforzo… ecco fatto.

Un po’ di riposo finalmente! Arrivi in cima che ti sembra di aver scalato l’Everest ma quanto meno hai smesso di sudare. E la tua croce / la tua casa è lì, che ti aspetta.

Peccato che poi ti prendono e ti inchiodano sul legno, ti ficcano le lance nel costato e ti ci lasciano appeso sotto il sole cocente. Dissanguato.

La discussione con l’agente immobiliare ed il broker finanziario per la consulenza sul mutuo è stata estenuante. Io sono un tipo che in genere resiste bene allo stress, mia moglie un po’ meno, ma ne siamo usciti entrambi provatissimi.

I costi sono aumentati. La contrattazione è in stallo. Liquidità non ce ne è (abbastanza). Poi c’è uno spettro nero che aleggia intorno alla stanza e porta un nome proprio di tensione: la “Proposta di acquisto”.


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La Proposta, per chi ha studiato un minimo di fisica, si basa sul concetto del “Gatto di Schrödinger” . Solo che a differenza della scatola chiusa c’è un trita-documenti e al posto del gatto c’è un assegno firmato con tanti zeri. Non tantissimi, ma sicuramente più zeri di quanti ne abbia mai firmati prima. Purtroppo, il concetto è ancora più complesso (e dire che il paradosso del gatto di per sé è abbastanza contro-intuitivo). Oltre al trita-documenti e all'assegno, c’è un uomo con la mano sul'interruttore elettrico generale che sogghigna (il venditore), un altro che fa finta di tenerlo lontano ma che in realtà è tutelato in entrambi i casi (l’agenzia) ed uno che tiene un’incudine sopra la nostra testa con sopra scritto “Mutuo a trent’anni” (il consulente finanziario).

Che un po’ cominci a capire Gesù quando, attaccato alla croce, chiese al Padre perché lo aveva abbandonato. Lo capisco perché mio padre è troppo avanti con l’età per farmi da garante.

Parallelismo perfetto.

“Va bene, facciamo così” disse l’agente immobiliare, vedendo me e la mia dolce metà mentre stavamo sudando anche l'acqua del battesimo, tanto per restare in tema “rivediamoci sabato, così intanto ci pensate e poi facciamo la Proposta.

La parola “Proposta” dovete immaginarla pronunciata come dal narratore dei film di Fantozzi.
Con parecchia enfasi insomma.

Usciamo. Andiamo a mangiare fuori perché è tardi, nessuno ha voglia di cucinare, ed alla fine si è parlato di così tanti soldi che una trentina di euro in più li possiamo pure buttare. Durante i successivi tre giorni facciamo qualche telefonata, mandiamo qualche email e ci prepariamo al famigerato incontro: conti alla mano, idea di massima sul prezzo, precise condizioni per il finanziamento. Insomma, morti in croce sì, ma quanto meno con la coscienza a posto.

Spoiler: evidentemente non eravamo abbastanza preparati.

Sort:  

Comprare una casa al giorno d'oggi, è un campo minato, soprattutto in una città come Roma. :(

...buona fortuna. Una casa propria comunque è l'unico debito che vale la pena avere.

Grazie @john-gpr, speriamo vada tutto bene :)

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