Corea del Nord, Bitcoin, e l'insostenibile leggerezza del digitale

E' notizia di ieri che la Corea del Nord stia tentando di rubare, tramite Hacker, grosse somme di Bitcoin per poter risolvere il problema dell'imbargo e i relativi danni economici che sta generando.

Questa sarebbe la nuova idea di Kim Jong-un, dittatore capace di apparire come il più folle dei folli, ma che in realtà è ben più furbo di quanto sembri.
Difatti, pensandoci con un pò più di lucidità, al di là delle sparate pubbliche, la Corea del Nord negli ultimi anni ha incrementato notevolmente il suo prodotto interno lordo, e ciò è proprio conseguenza della politica economica, e non solo, del giovane dittatore.
Per cui, al netto di ovvie derive dittatoriali che comportano fucilazioni e quanto altro, Kim Jong-un ha una capacità di governo, o dei saggi consiglieri, che gli hanno permesso di far crescere sotto ogni aspetto il suo paese.

E arriviamo alla domanda principale: perchè rubare dei bitcoin?

Per poter rispondere alla domanda, devo prima porne altre. Cercate di seguirmi nel ragionamento.

Ci stanno convincendo che il bitcoin è una moneta. Che è il futuro. Che si pagherà tutto con il bitcoin.
Ma questa è una costruzione ideale, fittizia, ultraterrena.
Vi spiego perchè.
Ogni moneta, euro o dollaro ad esempio, per poter essere emessa ha bisogno di una serie di condizioni, una su tutte la solvibilità dello stato. Questo significa che non si può stampare quanta moneta si vuole, ma che tutto il denaro in circolazione debba rispecchiare l'effettiva ricchezza di uno stato.
Stamparne di più infatti significherebbe semplicemente dividere il "valore" intero di uno stato in più pezzi. Sto chiaramente cercando di spiegarlo nella maniera più semplice possibile. E' come avere una torta da dividere. Per quanti pezzi puoi dividere quella torta, sempre nel complesso peserà sempre uguale, ma più dividi, più mangerai una fetta minore.

Comunque il concetto è che la moneta, che è un pezzo di carta o di metallo, ha un valore simbolico che diventa reale in quanto rappresentante una ricchezza effettivamente esistente. Per capirci un assegno è un pezzo di carta, ma rappresentando dei soldi fisici che esistono, i quali a loro volta rappresentano dei beni reali, ha valore.

Tutto questo oggi è parzialmente vero. Se è vero che la moneta viene emessa in base alla ricchezza dello stato, se è vero il simbolismo degli strumenti di pagamento, oggi i vostri risparmi non sono fisicamente tenuti nella cassaforte di una banca, ma sono stati digitalizzati, in quanto le banche utilizzano i vostri risparmi per prestiti o investimenti che la banca stessa effettua.
Detta semplice voi fisicamente non avete una lira, anzi un euro.
E' tutto digitale. Andate ad uno sportello bancomat, mettete dentro un pezzo di plastica e prendete dei soldi. Ma se un giorno non ci fosse la corrente?
E' un rischio da correre, in fondo nel mondo monetario abbiamo detto tutto è simbolico, anche la banconota stessa, ma ricordiamo sempre che per ogni banconota e moneta emessa c'è un corrispettivo fisico (più o meno) che ne giustifica il valore. Sto continuando a spiegare il più semplicemente possibile. Hai un chilo di oro? Emetti banconote per quel valore. Semplice.

Il bitcoin invece non risponde a queste regole. Il bitcoin è una moneta creata dal nulla, che risponde più come un titolo azionario. Non ha vere e proprie garanzie, e si è affermata perchè regala vantaggi che la moneta fisica non ha. Permette operazioni al limite (e oltre) il legale, e la sua oscillazione di valore dipende dalla fiducia degli utilizzatori e dal numero.
In sintesi se la moneta è un pezzo di carta che rappresenta un bene fisico, che può cambiare valore, il bitcoin è una idea che vale quanto il numero di persone che ci credono.

Ed è proprio per questi motivi che viene utilizzata, perchè è un metodo per generare ricchezza dal nulla. Ma come nasce dal nulla, al nulla può tornare, come in molti ipotizzano.

Ma c'è di più.

La digitalizzazione e la creazione di moneta digitale comportano un rischio comune: che tutti noi, alla fine della fiera, non avremo più un euro in tasca (fisico).

Cosa vuol dire?
Vuol dire che nel momento in cui ogni nostra ricchezza da fisica diventa digitale, noi non abbiamo ricchezza nel mondo reale.
Faccio un esempio stupido, che ho anticipato.
Due giorni senza corrente, blackout totale del mondo. In quanti morirebbero in un mondo di ricchezza digitale? In tanti.
E chi sopravviverebbe? Coloro che detengono la ricchezza fisica, ovvero banche, società e via dicendo.
Si, perchè se voi depositate soldi veri in banca, questi spariscono dalle vostre tasche, e finiscono nel vostro conto.
Ma quel conto un tempo era collegato a dei soldi veri. Oggi quei soldi veri sono nelle cassaforti delle banche, oppure investiti in edifici, società, beni strumentali, ma non sono fisicamente vostri.
Voi avete un corrispettivo digitale, la banca invece ci finanzia i prestiti, i prelievi, e con gli interessi apre nuove sedi, acquista macchinari, tutte cose reali.
C'è un blackout? La banca rimane con i suoi palazzi, voi rimanete con la carta bancomat in mano. La banca vuole mangiare? Offre ad un coltivatore di dormire nei suoi palazzi in cambio di cibo. Voi rimanete con la carta bancomat. La sto facendo facile facile.
Questo è il motivo per cui ci stanno portando al digitale. Abbattono costi, detengono i valori reali di una moneta, agevolano il cliente, che però non è consapevole del fatto che basta il fallimento di una banca per perdere tutto.

E torniamo ai bitcoin.
Perchè rubare bitcoin?

Perchè appunto in quanto moneta digitale se la fai sparire non sai bene dove trovarla. Nonostante gli alti livelli sicurezza che hanno queste criptovalute, sono sempre valute digitali. Non c'è un posto fisico dove doverle nascondere, per cui rubarne ingenti quantità è più facile di far circolare interi Tir di banconote per il globo.
Inoltre la Cina, per una serie di motivazioni che sono state spiegate più volte, è fortemente interessata al bitcoin. E immaginate se la Corea del Nord ne fosse piena.

Quindi Kim jong-un ha preso in pieno la palla al balzo, e noi dobbiamo ragionare su questo.
Se da un lato il bitcoin, e ogni cripto valuta, è un metodo di arricchimento, dall'altro è un tipo di gioco del tutto virtuale, un pò come le azioni di una società: il valore oscilla, e in borsa se il giorno prima una società vale mille, il giorno dopo vale cento o anche zero. Sono zone di rischio, poichè un vero valore intrinseco, un vero limite, non esiste.

Per cui il mio invito è giocare con questi valori digitali, ma non dimenticarne la loro natura appunto immateriale. Così come consigliere a chiunque di non tenere troppo denaro nei proprio conti, ma di investirlo in beni reali. Quelli difficilmente spariscono da un giorno ad un altro.