La nostra cabaña di bottiglie - Our tiny bottles house (ITA/ENG)

in #art6 years ago (edited)

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Da leggersi preferibilmente, qualora riusciate, con accento genovese.

Ciao Steemians, oggi vi racconterò una storia che mi tocca da molto vicino, anzi da vicinissimo, visto che uno dei due protagonisti sono io. E l'altro è mia moglie Erika.
Vi fu un tempo, nemmeno poi troppo diverso da oggi, in cui la nostra economia famigliare non lasciava presagire nulla di buono, tanto per il presente come per l'immediato futuro; e tanto per cambiare.
Eppure incombeva la necessità assoluta di ampliare la nostra guesthouse, dato che quando aprimmo l'attività nel 2011, il numero di camere da affittare a nostra disposizione era pari a 1.
Sì lo so, starete pensando che siamo dei pazzoidi. Vi assicuro però che non è stato per niente facile cominciare una nuova vita partendo da zero, dovendo costruire dal nulla il proprio castello e il proprio business lontano 11000 Km da quella che, fino a poco tempo prima, veniva abitualmente chiamata casa, con a disposizione un capitale esiguo (per davvero eh, non come quelli che dicono così e poi "toulì", materializzano palate di franchi in scioltezza).
Come dicevo, era giunto il fatal momento di ampliare questa benedetta attività. C'era però un particolare: il piatto piangeva come un neonato con il mal di pancia e, rapidi calcoli ci mettevano nuovamente al muro, di fronte ad una bella difficoltà: dove avremo trovato le palanche necessarie per costruire la nuova dependance o cabaña, che dir si voglia?
Ci guardammo un attimo in faccia e la risposta apparve inesorabile in tutto il suo splendore: "Semplice, da nessuna parte"!
Lo sconforto, il pessimismo, il fastidio ed il mugugno erano dietro l'angolo, ma in compagnia dell'improvvisa illuminazione della mia consorte che, sebbene molto spesso le spari davvero grosse, ogni tanto pesca anche qualche jolly, dà gioie e si riconferma campionessa mondiale di soluzioni alternative, problem solving in inglese.
"Te lo dico io come la facciamo sta belin di cabaña, con le bottiglie!", disse con la velocità del lampo che squarcia il cielo.

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La mia risposta di giubilo si fece attendere qualche attimo, poi finalmente esclamai: "Eh?"
"Ma sì dai", disse "se è vero che non abbiamo soldi, lo è anche che abbiamo tanto tempo libero a disposizione, perciò, potremmo raccogliere tutte le bottiglie di plastica e di vetro che riusciamo a procurarci e le usiamo al posto dei mattoni. Investiamo su noi stessi, sul cervello."
Ero allibito. Tutto d'un tratto avevo l'impressione che stesse parlando cinese.
Cosa stava blaterando quella matta? Una casetta di bottiglie?
Voglio morire, pensai, mentre in realtà sognavo invece di fuggire lontano, a mo' di Poster (la canzone di Baglioni), con una bionda scandinava.
Inutile dirlo però, restai. E mi toccarono lunghissime ore di progettazione davanti a varie superfici scrivibili, una matita rubata all'IKEA qualche anno prima ed allo schermo del PC, anche lui incredulo; perché ovviamente, LEI aveva già deciso.
Si era definitivamente auto approvata il progetto a malapena abbozzato sull'agenda cartacea e su qualche tovagliolino di carta.
I miei schemi mentali erano una volta di più messi a dura prova da quel demone di mia moglie. Io giuro, non credevo potesse esistere una casa fatta di bottiglie, non ne avevo mai vista una!
Eppure, con la delibera approvata, cominciammo a raccogliere le bottiglie a stagione turistica ancora in corso, equipaggiati anche di sabbia di fiume bella asciutta per riempire bene quelle di plastica.

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Ormai il punto di non ritorno era ampiamente passato, non restava che trasformarci in muratori.
A stagione finita ci armammo di cazzuola, secchi, fili a piombo e di tutto il necessaire. Mancava soltanto l'accento bergamasco, degnamente sostituito però da un eccellente turpiloquio e da una blasfemia coloratissima con fonetica orientata un po' più in giù, verso il punto più a sud della A7 Milano-Genova, quando mi capitava di non trovarmi troppo d'accordo con l'architetto (mia moglie), con l'ingegnere (mia moglie), o con la direzione del cantiere (mia moglie).
Qualcuno giura anche di aver visto volare utensileria e palle di calcestruzzo che ricordavano per grandezza quelle di neve, solo un po' più sul grigio come tonalità.
Ma si sa, l'amore non è bello se non è litigarello quando sei sul trabattello e hai in mano lo scalpello!

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Passarono 7 mesi circa ed eravamo ancora vivi, in preda però a forti dolori fisici dovuti alla stanchezza (io un culo così stratosferico in vita mia me lo sono fatto forse solo in un'altra occasione) ed a crisi d'identità senza precedenti.
Credevamo di appartenere ad una setta di edili, i prescelti dal Dio orobico del mattone; pardon, della bottiglia. Una creatura leggendaria a metà fra il Dio Bacco e la Dea Atalanta.
Però avevamo finito. La nostra inconsueta creatura aveva preso vita come il mostro del Dottor Frankenstein ed era pronta per accogliere i primi ospiti della nuova stagione alle porte. Oddio, era un po' più carina del mostro, dai... E a quanto pare anche più funzionale, visto che ancora oggi è lì in fondo al giardino, dove la sua sagoma si staglia maestosa come i suoi 21 metri quadrati, le 4000 bottiglie usate e le idee di Erika, ex dipendente IKEA e sposa devota.

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Tutte le foto di questo post sono di proprietà dell'autore

ENGLISH

Hello Steemians, today I will tell you a story that really touches me, since one of the two protagonists is me. And the other one is my wife Erika. There was a time, not too different from today, when our family economy did not bode well for the present and for the immediate future. We had the absolute necessity to expand our guesthouse, since when we opened our business in 2011, the number of rooms to rent was just one.
Yes I know, you'll be thinking that we're crazy. I assure you, however, that it was not at all easy to begin a new life starting from scratch, having to build your house and your business 11000 Km far away from what was usually called home, with a really small budget available.
As I said, the fatal moment to expand this activity had come. But there was a detail: where would we find the necessary amount of money to build our new cabin?
We looked at each other and the answer appeared inexorable in its entire splendor: "Simple, nowhere"!
Discomfort, pessimism, annoyance and grumble were around the corner, but in the company of a sudden enlightenment of my wife who sometimes has great ideas, reconfirming her as problem solving world champion!
"I'll tell you how we do it, with bottles!", She said quick as lightning.

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I hesitated for a moment and then finally I exclaimed: "Whaaat?" "Yes, come on," she said, "if it's true that we do not have money, we have a lot of free time, so we could collect all the plastic and glass bottles we can get and use them instead of bricks. We invest on ourselves, on our brain. Be smart."
I was stunned. Suddenly I had the impression that she was speaking Chinese. What was that crazy girl babbling? A little house of bottles? I want to die, I thought, while I actually dreamed of fleeing far away with a Scandinavian blonde girl. Needless to say, however, I stayed. And I had to spend a lot of hours planning, in front of various writeable surfaces, a pencil stolen from IKEA a few years ago and the PC monitor; because obviously, she had already decided. She had self-approved her barely “sketched on napkins” project. My mental schemes were once more under test by that demon of my wife. I swear, I did not think there could be a house made of bottles, I had never seen one! Yet, with the approved resolution, we began to collect the bottles while working during the tourist season and to fill the plastic ones with dry river sand. The point of no return was widely crossed, there was nothing left but to turn us into bricklayers. When the season was over, we armed with trowels, buckets, plumb bobs and all the other tools.

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We have not spared rude words when I happened not to find too much agreement with our architect (my wife), engineer (my wife), or site manager (my wife). Someone swears to have seen flying tools and concrete balls that remembered the size of snowball, just a little more grey. But you know,” the course of true love never did run smooth”!
About 7 months passed and we were still alive, but with some pain due to fatigue (I had worked so hard in my life only once, maybe twice).
But we had finished. Our unusual creature had come to life as the monster of Dr. Frankenstein and was ready to host the first guests of the incoming new season. Actually, it was a little prettier than that monster and apparently even more functional, since even today it is there in our backyard, where stands out majestically as its 21 square meters, around 4000 bottles and all the ideas of Erika, a former IKEA employee and devoted wife.

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Sarà un Santuario dove fare pellegrinaggio per gli adoratori di Bacco e Atalanta. Cin cin!

:D ahahahah sì!

Cioè che spettacolo, sembra una novella e invece è tutto vero.
Costruire una abitazione con delle bottiglie e del cemento...prova a farlo qui in Italia, il giorno dopo arriverebbero le ruspe (e non necessariamente quelle di Salvini) ahahhhahaa
Post superbo, chapeau.

Panama is magic... ;)

Che meraviglia, sono rimasto senza parole per quanto ho visto e letto in questo post, davvero uno spettacolo della sostenibilità e dell'ingegno umano, avete fatto un piccolo capolavoro, e carino da matti, forse con le parole non riuscirò completamente a trasmettere quanto mi è piaciuta la vostra particolarissima realizzazione, ma un bel resteem a questo post non ve lo cava nessuno, per quel poco di valore in più che posso aggiungere!!

Grazie mille!Per altro è tutto vero quel che hai letto, in special modo la storia della figura mitologica bergamasca!

Non ho dubbi a tal proposito, per quello ho resteemmato e upvotato al 100%

You got a plankton sized upvote from @worksinsane because your post appeared in the We Curate quality post search tool. It is a web art thingy thing that searches posts which fulfill predetermined rules. Upvoting isn't automated, @worksinsane reads posts before upvoting.

For more information read the latest post: https://steemit.com/wecurate/@worksinsane/we-curate-6

che grandissima inventiva! grandi!!!

Grazie! Siamo fuori di testa :)

Questa casa è geniale! Complimenti a te e alla moglie ingegnere, sicuri di non volervi dare all'edilizia?

Sicurissimi! :D

No vabbé, spettacolo!!! Questa casa è un gioiellino ecosostenibile! :D

Frutto di una mente insana... Che ti ringrazia per il complimento!

Magnifico, siete degli artisti. Dubito fortemente che sarei riuscito a fare lo stesso e cosi bene come voi. Complimenti e bravissimi.

Dopo che mia moglie se l'è bevute tutte lei quelle bottiglie, ha trovato un'ispirazione senza precedenti!

Ma che bella sta casetta!!!
È uscita mica male ;-)
Tra l'altro c'è un amico di mio fratello a Las Lajas o da quelle parti... un certo Roberto Fumagalli... il mondo è piccolo, chissà se non vi siete incrociati.
Salutoni plasticosi
Steemitri The Mannequin

Ho avuto modo di conoscerlo il Fumagalli

Piccolo il mondo ;-)

Bravissimi! Una grande fatica, certo, ma che meraviglia il risultato!

Se veniva fuori brutta dopo quella fatica, sai fino a che livelli aumentava la blasfemia? Era anche Dicembre, si poteva fare un bel presepe... ;)

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