Oggi testiamo le nostre abilità culinarie provando a preparare le petulle albanesi, frittelle che, come forse qualcuno ricorderà, abbiamo assaggiato in spiaggia, in una delle giornate trascorse nella nostra ultima vacanza a Durazzo.

Questo tipo di frittelle è in realtà molto comune anche nella tradizione della cucina italiana, specialmente in quella del Mezzogiorno, ma come noterete dagli ingredienti e dalla preparazione, le petulle albanesi presentano qualche elemento di novità rispetto alle tipiche "pettole" di Puglia, Campania o Calabria.

La loro origine è in realtà incerta: alcuni sostengono che si tratti di dolci derivanti dalla cultura greca, chiamati loukoumádes, altri invece che ci troviamo di fronte ad un'invenzione proprio di derivazione albanese, poi trasportata nelle usanze culinarie anche di molti altri Paesi d'Europa.

In ogni caso parliamo di un piatto tipico della cultura popolare, molto semplice da realizzare e che si può consumare a qualsiasi ora della giornata. La tradizione albanese vuole che le petulle siano servite in un'occasione di festa, perlopiù per la nascita dei bambini, ma anche matrimoni o altre ricorrenze, ma come abbiamo visto la loro diffusione ha un po' oltrepassato queste barriere culturali e le nostre frittelle sono arrivate ad essere molto popolari persino in spiaggia.

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Ma adesso bando alle ciance e cominciamo a cucinare. Per preparare circa una quindicina di petulle abbiamo bisogno di:

• 200 grammi di farina 00
• 1 vasetto di yogurt greco bianco (circa 150 grammi)
• 1 uovo
• 1 cucchiaino di bicarbonato
• un pizzico di sale
• olio per friggere

Come prima cosa rompiamo l'uovo in una terrina e aggiungiamo lo yogurt greco. Lavoriamo il composto con una frusta o con una forchetta fin quando non diventerà omogeneo e leggermente spumoso. A questo punto possiamo unire il sale e il bicarbonato e subito dopo versare nella terrina la farina, un po' alla volta e opportunamente setacciata.

Ne dovrà risultare un impasto piuttosto elastico e privo di grumi. Nel caso in cui il composto sembri troppo molle possiamo aggiungere ancora un po' di farina, fino ad ottenere la consistenza desiderata. E' il momento di preparare l'olio. In un pentolino, preferibilmente dal diametro non più largo di dieci o dodici centimetri, ne versiamo in quantità sufficiente a far in modo che l'impasto, una volta versato, venga coperto integralmente.

L'olio deve essere ben caldo (circa 165°) prima di cominciare a fargli "assaggiare" l'impasto. Per comprendere quando è pronto, nel caso in cui non disponessimo di un termometro da cucina, possiamo servirci di uno stuzzicadenti di legno: immergiamolo nell'olio, facendo ovviamente attenzione a non scottarci, e se notiamo la formazione di piccole bollicine accanto significa che abbiamo raggiunto la temperatura corretta.

Dall'impasto stacchiamo con le mani o con l'aiuto di un cucchiaio delle palline che butteremo nell'olio un po' alla volta. L'importante è che l'olio copra interamente le nostre palline, in modo che la frittura risulti omogenea.

Quando le petulle avranno assunto un colore dorato, possiamo estrarle, servendoci di un mestolo bucato, ed adagiarle su un piatto sul quale avremo precedentemente appoggiato alcuni fogli di carta assorbente.

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Le nostre petulle andranno consumate ben calde. Sono buonissime anche così, senza l'aggiunta di alcun altro ingrediente, ma se volete renderle superlative vi consiglio di provarle con diversi topping.

Non c'è limite alla fantasia, ma in via indicativa potete condirne alcune facendole rotolare sopra un piattino ricoperto di zucchero mentre sono ancora calde, oppure bagnandole con il miele o immergendole nella vostra crema spalmabile preferita.

Una piccola trasgressione alla ricetta originale sarebbe quella di provarle salate, oppure accompagnate da un mix di mayonese e ketchup.

Non resta che scatenarci tra i fornelli e mi raccomando, se anche voi vorrete cimentarvi con questa semplice ricetta della tradizione albanese postate i vostri risultati qui sotto nei commenti, o taggatemi all'interno di un post pubblicato su ITALY.

Statemi bene, alla prossima!