Life

Solo.

Solitudine ampliata dalla sconfinatezza di questo mare azzurro che ritrovo davanti a me.

Mi volto velocemente per ritrovarmi ancora mare, solo mare.

Volgo lo sguardo a destra e a sinistra ed è tutto blu.

Interminabile e incauto questo mare è divenuto il mio unico amico.

Un punto di riferimento che non da punti di riferimento da quando 6 giorni fa ho deciso di veleggiare in solitaria con la mia barca a vela.

Ci sono scorte per  90 giorni in cambusa.

Vestiti ed occorrente per resistere al freddo e alla pioggia. Unità di salvataggio e tutti i dispositivi necessari per orientarmi e richiedere aiuto.

Eppure quando son partito mi son detto che se non fossi riuscito a tornare sarei stato contento lo stesso.

Quando non lasci nulla dietro di te è più facile accettare l'idea di non tornare più.

Non sempre le cose vanno come dovevano andare.

Per una serie di ragioni non avevo più nulla che mi tenesse coi piedi per terra sulla terraferma.

Il mio cuore batteva nel petto ma non batteva più per nessuno. Dubito che a qualcuno battesse oramai più il cuore per me.

Le notifiche sul cellulare erano sempre più rare.

Le amicizie disperse come una zattera in oceano aperto dopo una burrasca.

Il lavoro mi dava un reddito ma nessuna emozione.

Le emozioni quelle c'erano ma erano sempre più buie e raccapriccianti.

In compenso io continuavo ad esistere anche se sempre più aridamente, sempre più in solitudine.

E allora via. Son partito ormeggiando la mia barca a vela. L'unica cosa per cui avessi mai messo da parte qualche soldo negli anni. L'unica cosa che mi faceva davvero battere il cuore.

Non è stato facile decidere. Non per i soliti motivi a cui pensereste ma per ragioni di natura molto più personale.

Su quella barca avevo organizzato da giovane delle belle gitarelle con gli amici. Ci eravamo divertiti  sempre molto, filosofeggiando col vento tra i capelli, bevendo del buon vino e cenando grazie a pesci appena pescati.

L'avevo chiamata "Life". Nome banale o forse solo essenziale. Per me significava vita e lei vita era per me.

Ricordi bellissimi con gli amici e quanto mi ha permesso di rimorchiare quella barca.

Provate a dire ad una ragazza appena conosciuta che domani passerete a prenderla sotto casa per poi regalarle un weekend in mare aperto sulla vostra barca a vela.

Sarà vostra prima ancora che su quella barca vi salirete.

Garantito.

Ho amato una donna come non ho mai amato nessuna. Per anni. E' stato un amore complesso. Fatto di quotidianeità e dunque di mille incomprensioni. Tante litigate e tante riappacificazioni.

Vivevamo insieme.

Discutevamo su chi, come e quando dovesse pulire i vetri di casa o svuotare il secchio della spazzatura, su quale fosse il detersivo da acquistare o a che ora rientrare a casa e sedersi a cena.

Era una continua argomentazione su chi avesse ragione.

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Eppure ci amavamo alla follia.

Viaggiavamo tantissimo. Progettavamo un sacco. Vivevamo di alti e bassi ma soprattutto di cose normali e credetemi son quelle che alla lunga fanno la differenza in una coppia.

Lei era straordinaria e diversa da me.

Io ero ordinario e diverso da lei.

Mi chiedevo cosa ci facesse con me a volte.

Quando la conobbi soffriva di mal di mare.

Che botta che fu per me.

Io che rimorchiavo grazie alla mia "Life" non avrei potuto tirare fuori il coniglio dal cilindro.

Eppure non so come riuscì a farla salire a bordo.

Si sentiì male spesso le prime volte eppure si fidava a tal punto di me da continuare a tornare in sella alla mia barca.

Il mal di mare passò e lei divenne il capitano in pectore di "Life".

Abbiamo trascorso momenti indimenticabili su quella barca. Ogni volta che potevamo ci davamo appuntamento al porticciolo per salpare anche solo per qualche ora.

Ho sperimentato sulla mia pelle il concetto di "Oasi Felice". Lei rendeva quella barca un'oasi felice.

Adesso lei non c'è più e quella barca è diventata il simbolo di qualcosa che non esiste più per me. 

So che starete pensando ad una storia strappalacrime dietro la sua perdita.

Sarà morta? Un incidente? Una malattia?

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Niente di cosi straordinario.

Gli alti e bassi son diventati bassi costanti con qualche acuto.

Le discussioni sono diventati litigi.

a

Le incomprensioni rabbia.

E cosi tutti quegli anni stupendi son diventati polvere.

Non so lei come si senta oggi, dove viva, con chi viva, cosa faccia.

Abbiamo voltato pagina e non ci siamo più cercati. Non l'ho dimenticata però.

Umilmente mi son messo da parte e ho provato ad andare avanti.

Il lavoro che già odiavo è diventato insopportabile.

Molti amici in comune han preferito non incontrarmi più. Non sarebbe stata più la stessa cosa dicevano.

Il nostro maremmano Charlie lo abbiamo affidato ad un canile di comune accordo.

La casa che avevamo comprato l'abbiamo venduta.

I figli che non abbiamo mai avuto li abbiamo archiviati.

Le tessere della Conad, del Carreffour e dell'Ikea le abbiamo gettate.

Non è rimasto più nulla di noi.

L'idea era quella di andare avanti e vivere una seconda vita.

Non ci sono riuscito.

Ecco perchè a distanza di 6 anni da quella separazione ho deciso di salpare.

Da solo.

Più solo che mai.

Life mi aiuterà a ritornare a vivere? O forse sarà solo l'ultima cosa che vedrò prima di chiudere gli occhi.

Non saprei.

So solo che intorno a me c'è un immensa distesa liquida di azzurro. Sopra la mia testa ancora azzurro. I miei occhi sono azzurri dalla nascita. Intorno a me è tutto azzurro.

Sono in paradiso forse. Non so. So solo che qui c'è pace. E se la morte mi restituisse questa sensazione per l'eternità?

Vorrei abbracciarla. Ma chi me lo garantirebbe?

Lei non c'è più e con lei sono sparito anche io o quel che credevo di essere.

La solitudine non mi dona eppure da solo qui al centro del mondo mi sento cosi a mio agio.

Ho mentito.

A voi e soprattutto a me stesso.

Non è vero che ovunque mi volti veda azzurro, veda il mare.

Son 6 giorni che ovunque mi volti vedo lei.

Vedo lei a poppa e prua con i suoi rayban a lasciarsi coccolare dal vento.

Vedo lei con una gamba piegata ed una distesa mentre prende il sole sul suo tappetino arancione.

Vedo lei mentre prepara il tavolo dove avremmo servito la cena.

Vedo lei a maneggiare il timone mentre io le insegno i trucchi del mestiere.

Vedo lei abbracciarmi da dietro le spalle mentre saldamente appoggio le mie mani al timone mentre salpiamo verso il nostro solito isolotto.

Vedo lei con la tristezza negli occhi ogni volta che rientriamo al porticciolo.

Vedo lei.

Solo lei.

E non vorrei più pensare a lei.

Ho fallito. Sono un fallito. 

L'ancora è qui accanto a me.

Io sono in mare aperto. Ho fatto un bel nodo da marinaio.

Intorno al mio collo.

Addio "Life". Non sei più la stessa senza di lei.

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