La Piuma blu

Mancano 5 minuti alle 18:00.

E' venerdi, e come tutti i venerdi le ore 18:00 rappresentano il "tana libera tutti" per il weekend.

Stavolta però quel tana libera tutti è un pò più speciale, più libero, più atteso.

Ho attinto alle ferie residue per concedermi la vacanza che da anni volevo realizzare.

Domattina sarò a Fiumicino e partirò per il Madagascar.

Niente amici, niente viaggio romantico, niente di niente.

Ma non viaggerò da solo.

Stavolta ho optato per un viaggio di gruppo organizzato. Niente agenzie di viaggio, tutto online. Grazie a degli operatori locali e ad un'unione spontanea di 25 altre persone partiremo per questo viaggio organizzato ma totalmente all'avventura.

Safari, mare ed escursioni selvagge si prospettano davanti a noi.

Finalmente si stacca la spina e si parte.

Il cellulare lo spengo domattina. Lo riaccenderò al ritorno. Senza remore. Chi mi ama sa dove mi trovo e sa che non ci sarò per nessuno per 2 settimane.

Ed eccoci qui, 28 ore dopo, finalmente nella terra dei lemurini e delle zebre.

Si parte per l'avventura.

Al nostro arrivo, la nostra guida, la prima di tante ci consegna una piuma blu.

E' una piuma di pavone che sarà il nostro contrassegno.

C'è chi la aggancia allo zaino, chi la mette sul cappello, chi la appoggia nel taschino della maglietta.

Una piuma blu per 25 persone che vogliono perdersi nella vastezza e bellezza del Madagascar ma che dovranno sempre essere in grado di ritrovarsi.

Giorno 5.

Siamo nella natura più selvaggia.

Abbiamo dormito in tenda stanotte. Che ebbrezza mista a paura. Quei suoni, quel cielo stellato, quell'umidità palpabile ti rimarranno impressi nella mente per sempre.

Abbiamo anche ascoltato qualche suono terrificante di animali probabilmente affamati e che probabilmente abbiamo visto solo allo zoo o in qualche cartone animato della disney.

Stamattina c'è però un'aria strana nel camping. Al risveglio non tutto sembra essere al posto giusto.

Immagine priva di diritti di copyright

Solitamente c'è un gran trambusto alle prime luci dell'alba.

C'è chi fa esercizi di yoga, c'è il fotografo che non perde occasione di sfruttare al meglio la golden hour, la blogger che coglie l'occasione per partire con il primo vlog di giornata. Un trambusto insomma. Un trambusto piacevole che dopo 4 giorni insieme era diventato familiare.

Stamattina c'è molto silenzio.

Siamo su per giù in 15.

La blogger non è con il suo laptop. Il fotografo è sparito.

Saranno andati a fare una passeggiata esclama la guida.

Li aspettiamo. Facciamo colazione con un pò di frutta a km 0 appena raccolta in giro. Impacchettiamo tutto e siamo pronti ad addentrarci nel profondo Madagascar.

Siamo ancora in 15, 17 per l'esattezza.

Mancano 8 persone all'appello.

Decidiamo di non preoccuparci ancora ma di cercarli nel raggio sicuro di un paio di km.

Nulla. Non riusciamo a trovare nessuno.

Mentre cammino incrocio una simpatica scimmietta che mi da le spalle.

Si volta all'improvviso ed eccola li stringere una piuma blu nella sua mano.

Visione agghiacciante che preannuncia cose non buone.

Avverto gli altri.

Antonio si palesa davanti a me con 4 piume blu nel pugno della sua mano.

Le ha trovate in giro, ad est rispetto al nostro accampamento.

La guida ci aggiorna. Ad est, oltre il recinto di sicurezza vi è la zona più pericolosa di tutto il Madagascar.

Li serprenti velenosi, manguste, coccodrilli si mescolano a lemuri, puma e roditori giganti.

Non sono loro il pericolo maggiore ma i bracconieri e le trappole disseminate lungo il perimetro.

Sembra di essere nella seconda stagione di Lost e invece sono nella realtà inesplorata del Madagascar.

17 persone vive e vegete di fronte ai nostri occhi.

8 scomparse.

5 piume nelle nostre mani.

Adesso finalmente la guida decide di chiamare aiuto. Speriamo bene.

Giorno 15.

Fra 18 ore sarò di nuovo a Fiumicino.

Si torna a casa.

Finalmente.

Delle 25 piume blu ne son rimaste solo 21.

21 uomini e donne pronte per andare a casa.

4 resteranno in Madagascar.

Per sempre.

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