Ground zero

Con questo post arriva il terzo capitolo della storia legata a @spi-storychain.

Quest'oggi il tema è "Ultimo Bacio" e l'ambientazione "11 settembre 2001" proposti da @moncia90.

Di seguito troverete i miei primi 2 capitoli:

• https://steemit.com/writing/@serialfiller/la-rosa-dei-venti-abissale-qkxcxhyb
• https://steemit.com/writing/@serialfiller/gladiatore-contemporaneo

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La vita scorre in un attimo se la si guarda dall'alto con distacco. Un po come Dottor Manhattan seduto nello spazio a soffrire per un'umanità che corre corre e corre senza andare da nessuna parte se non contro un muro.

Siamo cosi tutti noi e le nostre esistenze.

Siamo circondati da bruttezza ma dovremmo mirare alla bellezza.

Una vita ordinaria, una vita d'ufficio. Come si saranno sentiti tutti quegli impiegati che in una mattina come un'altra hanno infilato la divisa di ordinanza fatta di giacca e cravatta, hanno chiuso la porta di casa dietro di se, hanno dato un ultimo bacio alle loro mogli, ai loro figli e si sono diretti al lavoro direzione World Trade Center.

Era l'11 settembre 2001. L'estate stava volgendo al termine e gli uffici erano pieni. Sul cielo di New York c'era un sole abbagliante e qualche aereo come sempre sorvolava la città.

2 di quegli aerei si sarebbero schiantati sulle torri gemelle spezzando vite inconsapevoli. Migliaia di vittime che non avrebbero più avuto una seconda occasione.

Nella polvere solo cadaveri. Sotto le macerie solo cadaveri.

Il cielo era crollato a terra quel giorno. Si salvi chi può, si salvi chi può avrebbero urlato in un action movie degli anni '80.

Chi può salvarsi da tutto ciò?

Nessuno. Ma tutti potremmo trarre forza da quella esperienza e capire che la vita è breve e scorre in un attimo.

Da allora avremmo dovuto rialzarci e risvegliarci.

Invece abbiamo rinchiuso noi stessi ulteriormente in nuove gabbie.

Gabbie digitali, gabbie fatte di comfort e benessere. Gabbie piene di intrusi che non conosciamo. Gabbie in cui non conoscere noi stessi.

Consumiamo il nostro 11 settembre ogni giorno, fingiamo di essere liberi, crediamo di essere liberi.

Non lo siamo. Quando siamo in grado di ammetterlo di fronte allo schermo non riusciamo a reagire. Ci sentiamo morire quando realizziamo di essere morti dentro da un pezzo.

La reazione unica è l'annientamento. L'annientamento della persona, l'annientamento dell'esistenza tutta.

E forse allora è proprio quando tocchiamo il fondo che reagiamo, che abbiamo un sussulto che ci spinge a voltare pagina, contrastare il mondo, contrastare noi stessi.

Rinunciare a quel poco che abbiamo è l'unico modo per riprendere il controllo. O forse dovremmo rilanciare quel poco che abbiamo e donare tutto noi stessi alla "causa"?

E' un mondo difficile dove giusto e sbagliato si confondono, dove verità e menzogna sono fatti delle stesse sfumature.

E' strano accorgersi che in un mondo dominato da bit, dominato da 0 e 1 non esistano più certezze, non esista più un senso binario delle cose.

E' giusto studiare? E' più giusto lavorare? E' giusto vivere di eccessi o è più giusto controllarsi? E' giusto mangiare e bere tutto quello che ci fa piacere ma con il rischio di ammalarci, di avere l'affanno mentre saliamo le scale? O è forse più giusto fare diete, seguire il decalogo della corretta alimentazione, fare fitness continuo pur sapendo che alla fine andremo tutti a finire nell'oblio in un modo o nell'altro? Vivere appieno la vita cosa significa?

Un uomo seduto davanti ad un camino a godersi la propria famiglia, i propri affetti, i propri cani, sacrificandosi ogni giorno per il benessere di quella famiglia non si sta forse godendo la vita? O la vita se la gode chi si sente libero di sbagliare, di scegliere ogni giorno in modo diverso, con persone diverse, in situazioni diverse senza paura delle conseguenze?

La verità può far male più di una menzogna a fin di bene?

Bisogna fingere per essere un pò più veri?

Lavorare su quel che ci piace restando poveri è forse meglio che portare a casa un reddito infelicemente per potersi permettere qualcosa che renda felici?

Quelle persone nelle torri gemelle cosa avranno pensato mentre il mondo gli stava cadendo sulle spalle?

Avran pensato a quell'ultimo bacio mai dato.

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