Simonne e Jean Paul - 13 luglio 1793

in #writing5 years ago (edited)

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Simonne

“A me, mia cara amica!”
Quella frase, quel grido di aiuto, le rimarrà impresso per tutta la vita.
E’ il segno del grande amore che li ha legati e le darà forza per difendere la grandezza di quell’uomo, del suo uomo, Jean Paul Marat.
Jean Paul è un pilastro della fazione più intransigente della Rivoluzione Francese, i Giacobini ed ha un soprannome, “Amico del popolo”, che evidenzia quanto Jean Paul fosse dalla parte dei cittadini semplici, della popolazione bistrattata e sfruttata dalla monarchia.
Quell'appellativo nasce dal giornale di Marat “L’ami du Peuple” in cui Jean Paul scrive i suoi pensieri politici, in cui porta avanti la sua idea di assetto statale.
Simonne Evrard, anche dopo la morte di Marat, continuerà la sua opera e si prodigherà per rendere pubblici i suoi scritti, la sua filosofia politica.
Ma le fazioni nate dagli eventi del 1789 sono diverse e drammaticamente in contrasto le une con le altre.
I Girondini sono contro il suo Jean Paul.
Quel 13 luglio 1793 sarà il momento più sanguinoso e tragico della vita di Simonne e Jean Paul.

Charlotte
“A me, mia cara amica!”
Charlotte Corday non riuscirà più a darsi pace.
Quel grido le risuonerà nella testa, anche quando sarà in carcere.
L’unica consolazione è la convinzione di aver agito per la giusta causa o almeno per quella che pensa sia la giusta causa, la causa dei Girondini nemici di Marat.

Jean Paul
“A me, mia cara amica!”
L’ha amata come nessuna.
Ha amato Simonne per la sua delicata bellezza, per la sua intelligenza, per la costanza con cui l’ha aiutato, seguito, curato, per la sua forza di carattere.
E’ la sua cara indimenticabile indispensabile amica.
Jean Paul sa che sta morendo e vuole lasciarle in eredità il suo amore: lei è la sua Cara Amica.
La chiama per dirle che l’ultimo pensiero è per lei.

Il giorno del sangue – 13 luglio 1793 (vigilia dell’anniversario della presa della Bastiglia)

Ore 7 del mattino
Charlotte è a Parigi.
Entra in un negozio di Rue de Valois e acquista un lungo coltello da cucina.
Lo nasconde sotto un grande scialle.
Sale su una carrozza e chiede di essere portata in Rue de Cordeilers dove Marat vive con Simonne.
I suoi occhi azzurri sono accesi di luce, mentre il suo volto è rabbuiato da un sguardo cupo.

In quei momenti Simonne, insieme alla portinaia del palazzo, sta preparando la soluzione di erbe per lenire l’eritema e il prurito di Jean Paul.
Jean Paul soffre da anni in maniera grave di una forma di psoriasi acuta (qualcuno dirà, più avanti, che si trattava del linfoma di Hodgkins).
Un modo per calmare il disagio è immergersi nella sua vasca a forma di scarpa, con questi linimenti.
Appoggiato alla vasca c'è uno scrittoio su cui Marat scrive e progetta.

Ore 11,30
Charlotte Corday arriva alla casa di Simonne.
Viene bloccata sulle scale da Catherine, la sorella di Simonne.
Jean Paul non può vedere nessuno.

Charlotte torna nel suo albergo, ancora più cupa e arrabbiata.
C’è nel suo agire una volontà di ferro, un fuoco acceso pronto a incendiare ogni cosa.

Simonne intanto sente come un vento freddo che le attraversa il petto.

Eppure fuori il sole di luglio acceca il cielo azzurro e per le strade si sentono i primi canti che celebrano il ricordo della caduta della Bastiglia.
Simonne ha gli occhi in quel liquido medicinale che tante volte ha preparato e le sembra di leggere un futuro di morte.
Va nella stanza dove Jean Paul è intento a scrivere.
Jean Paul e Simonne si guardano.
Non hanno bisogno di parole: la posta in gioco è altissima e i pericoli sono ovunque.
Con cautela Simonne accarezza il capo di Jean Paul e lui le stringe un attimo la mano.

Charlotte, chiusa nel suo albergo, ha preparato una lettera in cui ha scritto i nomi di ipotetici traditori della patria, di uomini che in Normandia tramerebbero contro la Convenzione, cioè contro i capi del nuovo governo.
Sarà la scusa per farsi ricevere dal rivoluzionario.

Ore 19
Charlotte si presenta ancora alla casa di Rue des Cordeliers.
Con sé ha il coltello.
Questa volta è Simonne che la incontra.
Vuole sapere cosa vuole questa ragazza dal suo Jean Paul.
Non vuole farla entrare, è sospettosa, qualcosa non va in quella donna che si tiene stretto lo scialle attorno alle spalle.
Charlotte grida, chiama Marat, urla che ha i nomi dei girondini che complottano contro la Convenzione.

Jean Paul sente le grida.
Chiama Simonne e le dice di fare entrare la donna.
In quella stanza ora ci sono Jean Paul nella sua strana vasca da bagno, Charlotte e Simonne.
Charlotte si accomoda accanto alla vasca.
Legge l’elenco di quei nomi fittizi.

Il tempo passa al rallentatore.

Simonne, vagamente tranquillizzata, esce per prendere il medicamento.

Jean Paul parla con Charlotte.
Le dice che quegli uomini saranno giustiziati.
E’ un attimo.
Charlotte balza su, estrae il coltello.

Affonda la lama nel petto di Jean Paul.

Il sangue sgorga a fiotti.
Charlotte caccia un urlo affievolito.
Jean Paul grida con voce roca “A me, mia cara!”
Simonne accorre.
Vede il sangue scendere dentro l’acqua della vasca e colorarla di rosso.

“Jean! Mio Dio, è stato ucciso!”

Charlotte arretra lentamente, una lacrima gli scorre sulla guancia, si appoggia al muro.
Simonne l'afferra, la colpisce, ha gli occhi di brace.
Charlotte non reagisce.
Simonne corre ancora da Jean Paul.

Ma il tempo è scaduto
Rien ne va plus, le jeux sont faits.

Simonne difenderà la memoria di Jean Paul, anche in un celebre intervento alla Convenzione, introdotta dallo stesso Robespierre.

Charlotte Corday, pochi giorni dopo, sarà condannata a morte e ghigliottinata.
Ma avrà l’orgoglio di dichiarare “Ho ucciso un uomo per salvarne centomila”.

Simonne Evrard sarà quella che verrà elogiata per avere dato forza al grande Jean Paul Marat, per averlo assistito nei momenti più difficili.
Per essere stata un’instancabile compagna di vita.

Simonne e Jean Paul, un amore nel fuoco della Rivoluzione Francese.

La foto è dell'autore

Partecipo con questo racconto a https://steemit.com/ita/@spi-storychain/theneverendingcontest-n-16-s1-p4-i1-contest

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Sei avanti... Chapeau!
Bravo!

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Merci, mon ami!

De rien monsieur

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Gran bel racconto! Saluti Kork75 😉

Grazie. Appena posso leggo il tuo. Giornate di lavoro intenso.

Agli altri ho dedicato tante righe...
una simil-recensione...
per te ogni parola forse è superflua!
Uso quindi un termine francese per descrivere.la.mia.opinione:
Chapeau!
👒

Ti ringrazio di cuore!

Molto bello veramente.

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