Non ti nascondo che ho rivisto varie volte ed in vari giorni il tuo post, leggendo di volta in volta nuove sfumature, nuovi spunti, nuove interpretazioni, nuove illuminazioni. Ecco perché, dopo un resteem quasi immediato, commento solo adesso. Come dice @marcodobrovich, nelle parole altrui ognuno legge un po' di sé, interpreta. E' quello che ci si aspetta da un post introspettivo, aggiungo io: che stimoli la riflessione a vari livelli, che attivi non uno, ma una rete di pensieri e connessioni.
Lo dimostrano i commenti variegati che hai ricevuto, ciascuno focalizzato su qualcosa, una frase, un concetto, che il tuo post ha evocato nelle nostre menti.
Per me è stato questo:
Quei poverini che si fanno domande, che ragionano, che cercano di andare in profondità sono gli scomodi, "quelli da evitare". Perché? Sono pericolosi, perché possono minare la realtà impacchettata e bella all'apparenza e allora la massa li evita, li allontana, perché si fa così, è intelligente fare così.
Mi ci sono rispecchiata: tante volte sono stata evitata o isolata per i miei "perché". Come dici tu, ero pericolosa.
Ho imparato, però, che non sono sola, che è arduo trovarci ma siamo in tanti, e sono felice di non aver mollato, nei momenti più difficili della mia buia solitudine, arrendendomi alla logica della massa, perché piano piano ho potuto circondarmi di persone come me, come te.
Incontrare altri che pensano (per quanto diversamente, purché pensino!), è la più grande fonte di ricchezza di una persona, grazie allo scambio mutuo e continuo fra mondi diversi ma disponibili a dialogare, cioè ad aver torto, a mettersi in discussione, ad ascoltare davvero l'altro. A te questo non manca, per fortuna, quindi coraggio!
Mi piacerebbe parlare ore di singole parti delle tue considerazioni, ma mi sono già dilungata troppo.
Chiudo con la prima immagine, un ricordo, che leggere il tuo post mi ha evocato: bambina di 5 anni in piena fase dei perché, mi dissero esasperati: "basta, con tutti questi perché! quando la finirai?!". Risposi candidamente "Mi dispiace, ho ancora tanti perché da consumare". Episodio che tutt'oggi mi viene a volte raccontato con affetto ed orgoglio dai protagonisti, che in realtà avevano davvero tanta pazienza nel rispondermi, e che ti racconto come omaggio al tuo bambino che senza saperlo ti ha pungolato a donarci le tue preziose riflessioni.
Intervento Favoloso! Sei forte @piumadoro! Starei qui anche io ore a confrontarmi con te, perché ne varrebbe veramente la pena, ma ti dirò solo una piccola cosa che vuole essere una cosa potente: le persone come noi si ritrovano sempre! 😉