Stories of a fantasy traveler 1 - Original tale in Italian - Abstract in English

in #writing7 years ago

I'm writing a book of tales. I started it almost a year ago and already posted on Steemit some excerpt of it. Im not a translator so it is very hard for me to translate a long literary text from Italian to English. It would need professional skill. That's why I'm posting some other passages of my book in Italian, with a short abstract in English. After all, the Italian Community is growing pretty large. :)

The Manhole People - Abstract

It happened in a town I wasn't ever been before, or after. I was in this big street and all the manhole covers were spinning like vinyl records on a squadron of record players. I don't want to describe the sound - ok, I can say that I had a thought of sick tibetan bells calling ambulances.

Then the covers overturned and heads ventured out of the manhole. 

I don't know why I try to tell this story in a language I definitely don't master. I want to put distance between my mind and that memory, perhaps.

Anyway. Many cars had kept moving along the street all the time. When people looked out from the manholes, the cars just started maneuvering to dodge their busts. Drivers looked peacefull. In fact, I was the only one along the street who seemed upset for what was happening.

Then the men in the manholes started to scream and wave. I understood that they were talking each other. But their voices, the sounds the were making were very similar to the noises of the metallic manhole covers spinning.

Later I asked to some citizens of the town about those weird creatures: they said that the People of the Manholes have always lived underground, and that they came up to sing just a couple of times a month. The citizens of the little town let them make that ritual and in exchange the Manhole People mantain the sewer.

I left the little town that day.

Viaggio numero uno. Il popolo dei tombini. 

Finalmente mi siedo con una tastiera sulle gambe e un monitor davanti, e posso raccontare le cose che ho visto durante i miei ultimi viaggi. È sempre più complicato per me trovare il tempo e il modo per scrivere questi resoconti. Ma bisogna che lo trovi.   Domattina bisogna che vada a pagare una cosa già scaduta e sollecitata. Sollecitata e intimata. Ma non ragioniam di questo. Per ordine e data, i viaggi. 

 È di ieri, o l’altro ieri, l’ultima esperienza di cui posso dire, con chiarezza ed onestà, vero al vero. (Raccontare le vicende in ordine inverso può sembrare nocivo alla comprensione, ma c'è una ragione per ciò). 

Sono arrivato in questa cittadina e mi pareva una cittadina del tutto comune: piccola ma con molto traffico, quando sono arrivato.   Ora lasciamo stare come sono giunto lì. È un argomento poco interessante e- lasciamo stare. Semmai poi.   

Ero lì, dunque, e c’era un bel traffico, lungo la strada principale. Era inverno, saranno state le… Faceva già buio, quasi. D’un tratto i tombini che c’erano lungo la strada – ed erano parecchi – han cominciato a muoversi. Cioè, i tappi dei tombini, come si chiamano?, han cominciato a ruotare e vibrare, producendo un rumore crescente e lugubre. Sembravano campane tibetane impazzite che suonassero un allarme. Sono dischi di metallo pesanti, no? Immaginate il suono. Non so se si può immaginare, ma insomma era proprio spaventoso. Anche per il fatto, non trascurabile, che sembrava girassero da soli.   

Sono rimasto impietrito sul marciapiede mentre il suono saliva di intensità. Per professione di occupo di trivellazioni, quindi ho familiarità con rumori intensi e continui. Ma come quello là, mai sentiti prima. E questo comunque era ancora niente. Dopo un paio di minuti – e io già avevo le mani a tapparmi le orecchie - le botole si sono ribaltate di lato scoprendo il cavo dei tombini. Il rumore a quel punto è scemato ma la situazione si è fatta invece ancora più inquietante. Perché dai tombini sono sbucate delle mani, poi delle teste. “Cos’è?”, ho pensato, “Una dimostrazione dei lavoratori del settore fognario che rivendicano propri, sacrosanti diritti non riconosciuti?”. Cercavo un senso, una logica. Ma no, un’occhiata più attenta alle forme spuntate dai tombini – ce n’erano decine, ormai – mi ha fatto subito abbandonare quella spiegazione così rassicurante. Le teste e i busti erano vestiti di stracci, come fossero fasciati malamente. E comunque i suoni che quegli esseri hanno preso immediatamente ad emettere non erano per nulla compatibili con le grida di lavoratori sindacalizzati. Neanche pensando alle voci distorte e metalliche che escono talvolta dai megafoni portatili per scandire slogan incomprensibili e ritmati. Di quelle ne ho sentite tante e, no, l’ho escluso subito. Piuttosto quelle voci assomigliavano al suono dei tombini che le aveva precedute. 

Ma l’altra cosa stupefacente, in questo accadimento inaspettato e mai da me veduto prima, era il fatto che io, in quella strada affollata di veicoli e pedoni, ero l’unico turbato e sorpreso. I pedoni non degnavano di uno sguardo le figure spuntate a mezzo busto dai tombini; e gli automobilisti si limitavano a scansarle con manovre a serpentina, senza mostrare alcuna emozione (o forse un leggero fastidio per l’ulteriore rallentamento dell’incedere dei veicoli). 

Più tardi, trovato albergo in una pensione economica a conduzione famigliare, ho provato a chiedere al titolare riguardo a quell’evento per me così spaventoso. Quegli, un signore sui sessanta, calvo, assai pingue, mi ha sbrigativamente parlato di una piccola popolazione di individui residenti nel sottosuolo della cittadina.   

“Sono innocui.”, mi ha detto. “Stanno là, noi stiamo qua, non danno fastidio. Una volta o due al mese mettono fuori la testa e parlano tra loro, ecco.” 

“Parlano? Quella specie di ululato…?” 

“È così che comunicano. Ma più che altro lo fanno per ricordarci che stanno lì, secondo me.” 

“Ma chi sono, se posso chiedere? E come fanno a vivere…?” 

“Guardi, io non mi sono mai impicciato più di tanto. È da tanto che ci sono, io non ci faccio neanche più caso. Ho la pensione da mandare avanti. Mia nipote è incinta e il suo fidanzato è sparito. Questi son problemi, caro signore!” Mi indicò una ragazzetta magra e minuta che lavava i piatti nel locale attiguo.  

“Di sicuro per il turismo sono una maledizione, quelli là!”, aggiunse. 

Più tardi, nella mia camera, sdraiato sul letto, ripensai a quel che avevo visto. E anche alla ragazzetta gravida dal futuro già incerto – più o meno come sono incerti tutti i futuri, a dire il vero. Anch’io domani ho una scadenza che ancora non so come onorare – questo però non lo pensai in quel momento, lo aggiungo ora come voce narrante. 

Il giorno dopo cercai altre informazioni sugli abitanti dei tombini. Devo dire che nessuno pareva parlarne volentieri. (In generale gli abitanti della città non parevano tanto cordiali, a dire il vero.) Chi mi parlò un po’ di più dei misteriosi esseri sotterranei fu un salumiere da quale comperai una quantità per me eccessiva di un insaccato di produzione locale, una specie di pancetta secca tagliata in fette spesse e consumata biascicandola per ore (non cattiva, una volta abituati al sapore dolciastro). Questi, dunque, il salumiere, mi parlò un po’ degli esseri che vivevano nel sistema fognario cittadino. Anzi, in una sua precisazione in proposito, mi disse che, nel sottosuolo, “quelli là” avevano grotte e cunicoli molto più estesi e profondi di cui fare uso, oltre alle semplici fogne e condutture dei servizi urbani. 

“Ci sono da sempre, sa.”, mi disse il salumiere, “Ma solo da una decina d’anni si sono manifestati apertamente e abbiamo stretto una specie di patto con loro: li lasciamo stare, sopportiamo i loro ululati periodici e loro in cambio fanno la manutenzione delle fogne, dei tubi del gas e dell’acqua, passano i cavi elettrici quando occorre… Ecco, è una convivenza pacifica.” 

“Mi perdoni, ma nessuno si è chiesto chi o cosa siano, da dove vengano, come sopravvivono? Insomma…” 

“No. Non siamo gente curiosa. Mi raccomando, mastichi bene per almeno un’ora ogni pezzetto! È così che viene fuori tutto il sapore!” 

Dei ragazzini che giocavano a tirarsi sassi(1) mi dissero, interrogati da me, che i “vampiri” (così appellarono gli abitanti dei tombini, di certo usando un loro gergo giovanile) erano gente morta con molti debiti insoluti che scontava le proprie mancanze con un supplemento di esistenza confinata in quei luoghi inferi, pulendo le fogne e senza poter mai uscire a rivedere i propri cari, la propria casa, la propria automobile, senza televisione né videogame, senza bar e senza amici, senza donne (su questo punto però i ragazzi discordavano, alcuni di essi sostenendo che, là sotto, quelli che erano stati uomini e donne si accoppiassero ancora senza però distinguere sesso o identità del partner).   È evidente che la testimonianza dei ragazzini non è credibile – non senza una adeguata analisi comparativa di altre fonti. Tuttavia quella fu la descrizione più approfondita che ottenni nel mio breve soggiorno in quella cittadina così apparentemente comune e normale. 

Quel giorno stesso, dopo un breve giro per le vie, lasciai la città e tornai a casa mia, pensando con una punta di angoscia in più alla mia vita di debitore cronico. La spesa per la pancetta secca la pagherò cara, nel bilancio delle mie magre finanze. 

Bene, questo è il primo resoconto. Non mi pare di aver omesso nulla di rilevante. 

1. Gioco abbastanza singolare, ma ho visto di peggio, nel corso dei miei viaggi. 

1. To be continued



Sort:  

Feels like a political allegory of the invisible classes of the oppressed that do the necessary dirty work and are only given a 'token voice' to appease them by the ruling classes.

actually it could be :)

I see. When I wrote my comment, I though you had shared a dream. Rereading, I noticed this is actually a story. It feels dreamlike. :)

Damn... even though Portuguese is very similar to Italian i have a hard time reading that... used google translator and actually learned new words "bueiros"= "manhole"

It's fine for you to write in italian, google translator has your back for anyone that wants to read your stories

I like that you are writing about beings living in the sewers, i've only looked inside a sewer once and it was terrifying, it's like a whole new world down there! And have you seen those crocodiles that live in the USA sewers? How the hell does that happen!!!
But rereading the whole text you are making a comparison between the beings that live in the sewers and the oppressed people we have in our world right?

that's the meaning somehow, but I don't want to make it too explicit

Pretty nice story buddy !

Wow that's so beautifully written you are very creative with your writing skills too and the artwork completes it :

Gran Historia y buen arte Abstracto

wow, this post is very good, let me follow you.

An interesting story you pulled up this one in a nice way awesome

Loved to read it feels one of the best story this was thanks for sharing

that was good to read had a bit of hard time translating that but finally happened :)

unique and interesting you are an all rounder in each department of creativity

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