Yellowstone: un quasi western degno di nota

in #tv6 years ago

Solo qualche mese fa sembrava di essere di fronte ad un'annata seriale priva di novità importanti. E' bastato l'arrivo della primavera e soprattutto l'apertura della stagione estiva, solitamente poco piena di eventi tv importanti, per invertire la rotta e proporci pilot e titoli interessantissimi.

Sharp Objects ad esempio ma anche Killing Eve, Who is America e Patrick Melrose solo per citarne alcuni hanno saputo catturare il pubblico e creare in pochi episodi un bel seguito di pubblico e/o critica.

In questo contesto si va ad inserire una serie poco attesa e pubblicizzata ma che non sarebbe sbagliato decretare come una delle migliori serie dell'anno.

Sto parlando di Yellowstone, prodotto di Paramount Network che vede l'approdo in tv di un altro pezzo da 90 di Hollywood, seppur in declino, come Kevin Kostner.

L'attore di Bodyguard, Balla Coi Lupi e Gli Intoccabili interpreta il protagonista John Dutton, qui supportato da un cast eccellente tra vecchie conoscenze e new entry che vanno a costituire un insieme di personalità forti ed eleganti seppur nella rudezza dei personaggi che interpretano.

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John Dutton interpreta il pater familias della stirpe Dutton, da tempo dinastia che regna incontrastata nel famoso parco di Yellowstone dove John è una specie di re che se da un lato porta avanti interessi personali, che esulano però dall'avarizia e la smania di potere tipica di certi patriarchi o sovrani di fatto della società contemporanea, e dall'altro porta avanti una salvaguardia del mondo che Yellowstone rappresenta, un oasi di pace dove la natura fa da sfondo e da protagonista indiscusso.

Ed è proprio la natura incontaminata ad essere il soggetto prediletto per inquadrature crepuscolari e scene con bisonti, lupi, mucche o cavalli selvaggi che spesso fanno capolino tra una vicenda e l'altra, finendo per essere oggetto di diatribe e scontri dai risvolti sociali e le conseguenze drammatiche.

John Dutton regna incontrastato ma il mondo sta per cambiare, il suo mondo è minacciato da più fronti, con investitori in giacca e cravatta a sognare ville e palazzi da ergere sul parco e la tribù indiana a rivendicare la paternità del suolo che John calpesta.

Il carattere duro, temprato e deciso di John lo porterà ben presto ad avviare una guerra senza quartiere con quelli che lui considera invasori e per farlo si servirà dei suoi figli rimasti al suo fianco intrecciando il cammino e lo sguardo con l'unico figlio che ha preferito vivere la sua vita lontano dall'egida paterna. Cory "Kaisey" Sutton è il coprotagonista in pectore di questa serie. Su di lui infatti si concentrano gli snodi principali della trama, con il giovane a trovarsi tra l'incudine e il martello rappresentati dal richiamo di quella famiglia oramai lontana e abbandonata anni prima e quella famiglia adottiva rappresentata dalla tribù indigena che lo ha accolto e chi di lui vorrebbe servirsi per farsi beffe del padre John.

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A dirigere ed ideare tutto questo c'è Taylor Sheridan, grandissimo autore che negli ultimi anni ci ha deliziati con piccole gemme come Hell or High Water come autore e regista e Sicario in veste di sceneggiatore.

Sheridan è noto agli appassionati seriali anche per un suo ruolo in quella serie di abbacinante bellezza che fu Sons Of Anarchy. Pur trattando di temi diversissimi e avendo stili e toni lontani anni luce le 2 serie sembrano essere accomunate da una ricerca della tragicità ed ineluttabilità del destino e della vita di chi suo malgrado si trova di fronte ad una lotta di conservazione e sopravvivenza.

Nei primi episodi di Yellowstone traspare, infatti, una chiarissima intenzione di voler mettere in scena un racconto corale drammatico che porti in protagonisti verso un inferno mai ipotizzato e che nessuno si augurerebbe di affrontare.

La serie si presenta come un western moderno, come un lungo film che forse John Ford avrebbe girato cosi al giorno d'oggi. Ci sono rodei, cavalli selvaggi, cowboy metropolitane e faide per un pezzo di terra o il bestiame, il tutto in una cornice paesaggistica che toglie il fiato.

Nel mondo seriale notiamo qualche influenza dell'altro Western Metropolitano di questi anni, quel Justified da troppi dimenticato e sicuramente quella voglia di costruire una propria mitologia che possiamo riscontrare nei grandi classici di questi anni come Westworld per ambientazioni e I Soprano per coralità e profondità.

Se è vero che una rondine non fa primavera a Yellowstone sembra essere arrivata l'estate con rondini e fauna di tutti i tipi a svegliarci dal torpore e regalarci una serie con la S maiuscola, dove e quando nessuno se lo aspettava.


 

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